10 tecnologie contro i cambiamenti climatici

Un nuovo studio della Banca Mondiale e delle Nazioni Unite sostiene che è necessario incrementare la produzione agricola più velocemente di quanto si faccia oggi, per evitare l’aumento vertiginoso delle emissioni.

di James Temple

Con la popolazione globale che crescerà tendenzialmente di circa 3 miliardi di persone entro la metà del secolo, la domanda di cibo, così come la terra e l’energia necessarie per produrlo, è destinata a salire.

Secondo un recente studio condotto dai World Resource Institutes, se il mondo non riuscirà a trovare modi per mantenere stabile o diminuire la terra coltivata, sarà inevitabile convertire foreste grandi due volte l’India, praterie e altri ecosistemi in campi agricoli.

Queste nuove coltivazioni, a loro volta, aumenterebbero le emissioni annuali di 15 miliardi di tonnellate di anidride carbonica e gas equivalenti, superando di gran lunga i 4 miliardi di tonnellate previsti dai modelli attuali per mantenere il riscaldamento globale al di sotto dei 2 gradi centigradi.

Il rapporto, pubblicato dalla Banca Mondiale e dalle Nazioni Unite, ha rilevato che il fabbisogno globale di cibo aumenterà del 50 per cento nel 2050, mentre la domanda di prodotti a base animale come carne, latte e uova si gonfierà di quasi il 70 per cento.

La produzione dei 7.400 bilioni di calorie in più necessarie, senza ottenere aumenti di rendimento delle colture agricole a un ritmo più veloce di quello attuale, richiederà la conversione di quasi 600 milioni di ettari (quasi 1,5 miliardi di acri) di terra aggiuntiva ad uso agricolo.

I ricercatori hanno presentato un elenco di 22 obiettivi e 10 tecnologie specifiche che potrebbero contribuire a incrementare la produzione di cibo, mantenendo al contempo sotto controllo l’inquinamento climatico.

Gli obiettivi proposti sono di vario tipo: colture su terreni già coltivati; conservazione delle torbiere, che rilasciano enormi quantità di anidride carbonica se convertite in terreni agricoli; diminuzione delle emissioni di metano da parte del bestiame, che si verificano principalmente sotto forma di rutti e flatulenze delle mucche; riduzione dello spreco di cibo e dell’inquinamento climatico da fertilizzanti, che rappresentano circa il 20 per cento delle emissioni agricole.

Le 10 innovazioni per raggiungere questi obiettivi sono rispettivamente:

1. Strumenti di modificazione del genoma, come CRISPR, per migliorare la produttività delle piante coltivate.
2. Sostituzione della carne con prodotti a base vegetale sull’esempio di aziende come Impossible Foods e Beyond Meat.
3. Applicazione di pellicole non tossiche e altre tecnologie per prolungare la durata di conservazione degli alimenti, come i rivestimenti edibili di Apeel Sciences.
4. Passaggio a tipi di riso che riducono la produzione di metano nelle risaie.
5. Utilizzo di composti che impediscono ai fertilizzanti di convertire i microbi del suolo in ossido di azoto altamente dannoso.
6. Integratori per la dieta dei bovini in modo da ridurre le loro emissioni di metano, come i prodotti sviluppati dai ricercatori della olandese DSM.
7. Sviluppo di varietà di colture che assorbono più azoto.
8. Impiego di mangimi per pesci a base di alghe che potrebbero ridurre l’utilizzo di pesci selvatici come mangime per i pesci allevati.
9. Uso dell’energia solare per produrre l’idrogeno in fertilizzanti a base di azoto.
10. Varietà di palme da olio ad alto rendimento, per diminuire la deforestazione.

Le conclusioni sono apertamente in contrasto con la concezione più diffusa dell’agricoltura sostenibile, che spesso ha significato piccole aziende agricole locali che respingono le modificazioni genetiche e impiegano pratiche tradizionali o organiche con rese significativamente più basse

Ma per contrastare il cambiamento climatico, si deve capire come produrre più cibo senza aumentare la superficie di terra coltivata, se non addirittura diminuirla. Nel corso della storia, il raggiungimento di questo obiettivo ha richiesto l’adozione di tecnologie agricole sempre più sofisticate. Continuare a nutrire una popolazione in costante crescita senza contribuire al rialzo delle temperature richiederà un impegno ancora maggiore.

Foto: Una risaia in Indonesia.Joel Vodell su Unsplash.

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