L’utilizzo di SoM si fa sempre più comune con vari effetti sui flussi di lavoro. Esperti della Phytec descrivono tre modi per ottenere risultati migliori e più rapidi.
di Fonte ST
Quando si parla di System-On-Module (SoM) si intende un tipo di computer a singola scheda (SBC) ed è considerato un sistema embedded. Si tratta di un’estensione del concetto di System-On-Chip (SoC), una via di mezzo tra un computer completo e un microcontrollore.
Phytec, propone il 25 marzo un webinar (clicca qui per registrarti) che si concentrerà sul SOM che ha realizzato con utilizzando un STM32MP1. Tre esperti dell’azienda offrono suggerimenti su come utilizzare al meglio un SoM.
Il primo suggerimento è sfruttare ogni proprietà del prodotto a disposizione. Prima di iniziare a personalizzare un carryboard vale la pena valutare quanto è già disponibile. Il phyCORE-STM32MP15x, per esempio, può essere inserito nel phyBOARD-Sargas, un computer a scheda singola. Ciò significa poter utilizzare rapidamente le interfacce supportate da STM32MP1. A partire da un phyBOARD-Sargas, un progettista può utilizzare gli schemi della Phytec e rimuovere le funzionalità superflue. La progettazione del layout PCB diventa quindi più semplice ed efficiente, con un percorso più veloce verso il prodotto finale.
Passare da una prova di concetto a un prodotto finale è spesso un compito arduo. Tuttavia, Phytec ha semplificato il processo offrendo due soluzioni software. La prima è una macchina virtuale che gli utenti possono installare per iniziare a testare il proprio SoM. L’azienda fornisce anche ampie istruzioni su come installarlo nella sua Guida rapida.
Come spiegano alla Phytec, la VM consente loro di assistere e guidare meglio i propri clienti. In effetti, fornisce un ambiente comune che gli sviluppatori possono utilizzare per saperne di più su determinati protocolli o funzionalità. Permette esplorare fin da subito il sistema operativo e semplificare notevolmente il passaggio da proof-of-concept a prodotto finale.
Un’altra sfida per molti ingegneri è il livello Yocto che devono sviluppare per la propria applicazione. Phytec consiglia ai clienti di creare uno strato Yocto personalizzato sopra il Board Support Package (BSP) esistente. Consente agli ingegneri di distinguere tra il loro codice e gli strati inferiori di Phytec e ST. Inoltre, l’azienda offre una formazione Yocto di due giorni.
Chi opera con un SoM Phytec deve pensare ben oltre l’hardware. Phytec propone diverse soluzioni pronte all’uso che possono far risparmiare alle aziende il tempo necessario a sviluppare le funzionalità che permettono di sfruttare appieno un STM32MP1. In particolare, Phytec mette a disposizione tutto il necessario per implementare misure di sicurezza. In quanto partner autorizzato ST, l’azienda può gestire le chiavi crittografiche, disattivare l’interfaccia JTAG e altro ancora. I clienti possono così godere facilmente di tutte le funzionalità di sicurezza dell’STM32MP1 senza perdere tempo e denaro.
Un altro caso d’uso importante è la crescente popolarità dell’apprendimento automatico. Un dispositivo come STM32MP1 offre le prestazioni necessarie ad implementare reti neurali e utilizzare, ad esempio, software di riconoscimento delle immagini o gateway cloud.
Tali funzionalità richiedono la disponibilità di un data scientist o anni da dedicare al cloud computing, alla raccolta di dati e alla progettazione di reti neurali. Gli ingegneri Phytec possono implementare algoritmi di apprendimento automatico o applicazioni di riconoscimento delle immagini, mentre il dottor Jan Werth, data scientist, è a disposizione dei clienti che volessero abbracciare l’innovazione.
La sfida è comprendere che un produttore di SoM come Phytec è molto più di un fornitore di hardware. L’azienda non offre solo un modulo realizzato in funzione di un STM32MP1, ma anche un’ampia gamma di servizi che rende l’MPU più accessibile e incontra le necessità dei suoi clienti. Utilizzare un SoM significa sfruttare tutte le tecnologie e i servizi forniti dal suo produttore.
(lo)
