Farmaci anti-invecchiamento

Le terapie che prendono di mira il processo naturale di invecchiamento del corpo mostrano risultati promettenti.

di Adam Piore

E’ arrivata la prima ondata di una nuova classe di farmaci anti-invecchiamento per curare disturbi specifici rallentando o invertendo i processo naturali. Diverse malattie, tra cui il cancro, le malattie cardiache e la demenza, potrebbero potenzialmente essere trattate rallentando i meccanismi dell’invecchiamento.

Questi farmaci, i cosiddetti senolitici, mirano alla rimozione di alcune cellule che si accumulano con l’età. Conosciute come cellule “senescenti”, possono creare un’infiammazione di basso livello che sopprime i normali meccanismi di riparazione cellulare e creano un ambiente tossico per le cellule vicine.

A giugno, Unity Biotechnology, di San Francisco, ha riportato i primi risultati con pazienti affetti da osteoartrosi del ginocchio, da lieve a grave. I risultati di una sperimentazione clinica più ampia sono attesi nella seconda metà del 2020. L’azienda sta inoltre sviluppando farmaci simili per la terapia di malattie legate all’età, in particolare disturbi oculari e polmonari.

Si stanno eseguendo test umani sui senolitici, insieme a una serie di altri interventi promettenti rivolti ai processi biologici che stanno alla base dell’invecchiamento e di varie altre malattie.

Un’azienda di nome Alkahest inietta ai pazienti componenti presenti nel sangue di persone giovani, nella speranza di arrestare il declino cognitivo e funzionale in chi soffre di Alzheimer lieve o moderato. L’azienda sta sperimentando sull’uomo anche farmaci per il morbo di Parkinson e la demenza.

A dicembre, i ricercatori del Drexel University College of Medicine hanno anche provato a vedere se una pomata contenente la rapamicina, un farmaco immunosoppressore, potesse rallentare l’invecchiamento della pelle umana.

I test riflettono i crescenti sforzi dei ricercatori per scoprire se si possa intervenire su molte malattie associate all’invecchiamento, come malattie cardiache, artrite, cancro e demenza, per ritardarne l’insorgenza.

(rp)

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