Batterie elastiche per dispositivi indossabili

L’utilizzo di dispositivi elettronici indossabili è stato limitato dalle dimensioni ingombranti e dal fattore di rischio delle attuali batterie. Una nuova batteria morbida ed elastica potrebbe risolvere il problema.

di Lisa Ovi

Ricercatori della Stanford University, descrivono in uno studio pubblicato da Nature Communications, una nuova batteria morbida ed elastica che fa uso di un tipo di plastica speciale capace di immagazzinare energia in modo più sicuro rispetto alle formulazioni infiammabili attualmente utilizzate nelle batterie convenzionali.

Gli strumenti elettronici si stanno diffondendo ovunque: sulle nostre scrivanie, nelle tasche, nelle borse e, sempre più, contro la nostra pelle o cucita nei nostri vestiti. Il progresso dei dispositivi indossabili è stato limitato dalle dimensioni ingombranti delle batterie e dal rischio di perdite chimiche o combustione. Per essere comodo, un dispositivo indossabile dovrebbe adattarsi alle linee morbide dei nostri corpi. Scendono in campo Zhenan Bao, professoressa di ingegneria chimica e scienze dei materiali della Stanford University, e Yi Cui, professore di scienze ed ingegneria dei materiali.

Utilizzare polimeri, o materie plastiche, nelle batterie non è una novità. Gli elettroliti delle prime batterie agli ioni di litio erano polimeri che trasportavano gli ioni negativi al polo positivo della batteria. Si trattava però di elettroliti polimerici in forma di gel fluidi, passibili di perdite ed esplosioni.

Il nuovo polimero sviluppato dai ricercatori della Stanford è sia solido che elastico, eppure capace ancora di condurre una carica elettrica tra i poli della batteria. Nei test di laboratorio la batteria sperimentale ha mantenuto una potenza costante anche se schiacciata, piegata e allungata quasi il doppio delle sue dimensioni originali.

Il prototipo ha dimensioni ridotte e immagazzina la metà dell’energia di una batteria convenzionale di dimensioni simili. I ricercatori stanno ora cercando di aumentare la potenza energetica della batteria estensibile, costruire versioni più grandi del dispositivo in previsione di esperimenti che ne dimostrino le prestazioni al di fuori del laboratorio.

Una potenziale applicazione per tale dispositivo sarebbe alimentare sensori estensibili progettati per aderire alla pelle e monitorare frequenza cardiaca e altri segni vitali. Dispositivi simili sono attualmente in fase di sviluppo nel laboratorio della professoressa Bao.

Immagine: Brother Uk, Flickr

(lo)

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