Nel 2020 il Regno Unito introdurrà una tassa sui servizi digitali

Il cancelliere Chancellor Phillip Hammond ha annunciato il piano del governo per introdurre una nuova tassa rivolta alle società tech che operano sul suolo britannico.

di Charlotte Jee

La notizia: Nell’aprile 2020 entrerà in vigore una nuova tassa del 2% sui servizi digitali alle società tech che, con il proprio business in tutto il mondo, guadagnano oltre $638. Il governo si aspetta di raccogliere oltre $510 milioni l’anno applicando la tassa ai guadagni di motori di ricerca, piattaforme di social media e mercati online sul territorio nazionale.

Un assalto ai giganti: Negli ultimi mesi si è discusso molto sulla fattibilità di una “tassa tech” per gestire le crescente diramazione internazionale di grandi società USA quali Google, Facebook ed Amazon. Il Regno Unito è il primo paese a cercare di introdurre una tassa del genere.

Risposte immediate: La tassa è stata ampiamente accolta nel Regno Unito, dove la domanda di risposte in merito alle tasse agevolate di cui godono le grandi società tech è più forte che mai. L’anno scorso, ad esempio, Amazon ha pagato al Regno Unito $2,2 milioni di tasse con $2,5 miliardi di utili. L’aspetto fondamentale della nuova tassa è che, anziché concentrarsi sui profitti (che possono essere ridotti artificialmente), si concentra sul reddito (ben più difficile da mascherare).

Il seguito: Il guardiano dello Scacchiere del Regno Unito si aspetta che le società interessate cercheranno delle scappatoie per pagare il meno possibile. Le mosse del governo, però, verranno seguite con attenzione da G20, OECD, Unione Europea e dalle altre organizzazioni interessate a trovare soluzioni applicabili su scala internazionale.

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