Secondo round per la battaglia sui brevetti CRISPR

Riprende la battaglia legale sulla proprietà dei preziosi brevetti relativi allo strumento di gene-editing CRISPR, un nuovo faccia a faccia tra Broad Institute of Cambridge e University of California.

di Antonio Regalado

Chi ha inventato veramente il CRISPR? È tutta una questione di soldi, potere e credito scientifico. Il semplice strumento di gene-editing che permette di modificare il DNA direttamente all’interno delle cellule viene utilizzato in tutto il mondo e potrebbe essere la base di una nuova generazione di trattamenti di terapia genetica.

STAT News dà notizia della ripresa del conflitto sulla proprietà dei brevetti.
Da un lato troviamo la UC Berkeley, sede di Jennifer Doudna, direttrice della ricerca che nel 2012 descrisse la possibilità di utilizzare il CRISPR per manipolare DNA in provetta. Dal lato opposto troviamo il Broad Institute of MIT /Harvard, la cui stella della genomica Feng Zhang, diresse lo studio che portò alla possibilità di utilizzare il CRISPR nella manipolazione di DNA umano.

Questa settimana, l’ufficio brevetti statunitense ha aperto una procedure di ‘interferenza’. L’ufficio prenderà in considerazione un fascicolo di brevetti e richieste di brevetto che sembrano coprire la stessa invenzione e, a seguito di una procedura giudiziaria, potrebbero rimescolare l’attribuzione di diritti tra parti in causa.

Non si tratta del primo caso di interferenza nel campo dei brevetti CRISPR. Il Broad Institute già vinse una causa simile quando l’ufficio brevetti decise che far funzionare il CRISPR all’interno delle cellule umane, non solo in provetta, rappresenta un’invenzione distinta e separata dalla prima. La decisione assicurò al Broad i propri brevetti. Finora.

Chiarito il fatto che l’utilizzo del CRISPR in cellule umane è una cosa a parte, la nuova sfida vede l’ufficio brevetti confrontarsi con numerose rivendicazioni conflittuali dove dovrà decidere a chi attribuire ciascuna invenzione.
Secondo la documentazione sul caso, è responsabilità del Broad Institute evitare nuovi guai e parcelle d’avvocati dando il via alle contrattazioni per con la Berkeley. I due litiganti non sono finora riusciti a trovare un accordo.

Immagine: ReubenGBrewer, Wikimedia Commons

(lo)

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