Una stimolazione elettrica del cervello migliora la memoria degli anziani

La stimolazione di alcune parti del cervello con l’elettricità inverte temporaneamente gli effetti della perdita di memoria dovuta all’invecchiamento.

di Niall Firth

Cervelli che invecchiano: La memoria di lavoro, il metodo secondo cui tratteniamo informazioni nel cervello per un periodo di tempo limitato al fine di portare a termine delle operazioni, peggiora man mano che invecchiamo. Questo fenomeno sembrerebbe associato al modo in cui parti differenti del cervello lavorano in sincrono le une con le altre. Invecchiando, la sincronia fra queste onde cerebrali degrada e la nostra memoria di lavoro peggiora; diventa quindi difficile seguire un discorso, leggere o concentrarsi.

L’esperimento: Scienziati della Boston University hanno messo alla prova giovani e anziani in una serie di operazioni di memoria. Ovviamente, i soggetti più giovani hanno raggiunto il punteggio più elevato. Successivamente, ai partecipanti è stato fatto indossare un cappuccio rivestito di elettrodi disposti per stimolare due regioni del cervello (la corteccia temporale e quella prefrontale) con della corrente elettrica per 25 minuti, in maniera tale da facilitare la sincronizzazione fra le onde cerebrali. Quando i gruppi sono stati messi nuovamente alla prova, le prestazioni dei partecipanti che erano stati stimolati sono risultate nettamente migliori, al pari di quelle dei ventenni. L’effetto è durato almeno 50 minuti dal termine delle misurazioni.

Il paper della ricerca è stato pubblicato ieri su Nature Neuroscience.

Cosa significa: Il risultato dei test sembra indicare la possibilità di trattare i sintomi dell’età sulla memoria, anche se lo studio dovrà essere ripetuto su un maggior numero di partecipanti all’interno di un test clinico adeguato. Non vi sono prove che gli effetti di questa stimolazione possano continuare oltre il termine dell’esperimento.

Esiste già una “cultura fai da te” sulla stimolazione elettrica del cervello per migliorare la concentrazione, ma non sono ancora stati accumulati abbastanza risultati per poterne dimostrare l’efficacia o la sicurezza. In sostanza, non provateci a casa.

(MO)

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