Uomo guarito dal virus HIV grazie alle cellule staminali

L’uomo non meglio identificato è la seconda persona al mondo ad aver sconfitto il virus HIV, anche se è ancora presto per definirlo “curato”.

di Charlotte Jee

I dettagli: Il paziente ha ricevuto un trapianto di cellule staminali da un donatore che presenta una rara mutazione genetica che lo rende resistente al virus HIV. In particolare, il donatore presentava due copie di una versione del gene CCR5. La procedura è stata eseguita tre anni fa. Per quanto il paziente sia stato dimesso 18 mesi fa e non abbia più assunto farmaci antiretrovirali da allora, i suoi medici avvertono che è ancora presto per dire che è stato “curato”. Originariamente, l’obiettivo era trattare il cancro – al paziente era infatti stato diagnosticato il Linfoma di Hodgkin nel 2012 – invece del virus HIV.

Il paziente numero uno: Questo nuovo studio, riportato su Nature, dimostra che il caso precedente di Timothy Brown (il “paziente di Berlino”), curato dal virus HIV nel 2007 con un trattamento simile, non è un’anomalia.

Bambini CRISPR: Il trattamento sembrerebbe indicare l’alterazione del gene CCR5 come possibile soluzione per rendere le persone più resistenti al virus HIV. Questo approccio si lega perfettamente a un’altra notizia emersa nel mese di novembre; quella delle due gemelle cinesi Lulu e Nana i cui geni sono stati editati ricorrendo alla tecnica CRISPR. Lo scienziato He Jiankui è intervenuto sulle due gemelle quando erano ancora allo stato embrionale per rimuovere il gene CCR5 nella speranza di renderle immuni a diverse malattie, HIV incluso. È ancora presto per valutare l’esito di questo esperimento.

L’impatto: Inevitabilmente, il caso di questo secondo paziente ha sollevato un’aspettativa enorme, visto l’enorme impatto di HIV e AIDS nel mondo. All’incirca 37 milioni di persone nel mondo sono malate di HIV o AIDS. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il virus ha ucciso quasi 39 milioni di persone dagli anni ’80. Questo trattamento è ancora lontano dal divenire una cura, ma offre uno scorcio emozionante di quello che potremmo ottenere in futuro.

(MO)

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