Nuovi antibiotici tra i microbi che popolano gli insetti

Il microbioma degli insetti si sta rivelando una possibile fonte di nuovi elementi per combattere contro la resistenza agli antibiotici.

di MIT Technology Review Italia

Nature Communications riporta i risultati di una ricerca condotta da studiosi della University of Wisconsin-Madison sul microbioma degli insetti.
Gli elementi patogeni stanno diventando gradualmente sempre più resistenti agli antibiotici. La maggior parte degli antibiotici che rivoluzionarono la medicina del 20° secolo vennero individuati tra batteri del suolo, in particolare tra batteri noti con il nome di Streptomyces, rinvenibili anche nel microbioma degli insetti.

Cameron Currie, professoressa di batteriologia della University of Wisconsin–Madison, ha dimostrato come alcuni di questi batteri associati agli insetti proteggono il proprio ospite dalle infezioni. I batteri che inabitano gli insetti potrebbero quindi divenire una nuova sorgente di antibiotici da utilizzare per la medicina umana.

I ricercatori hanno raccolto più di 2500 insetti, di ogni genere, da habitat differenti del continente Nord e Sud Americano e più di metà degli insetti si sono rivelati ospiti del tipo di batteri necessario alla formulazione di nuovi farmaci. Si tratta del più ampio studio mai condotto sul microbioma degli insetti. La squadra della Currie rivela che molti dei microbi ospitati dal microbioma degli insetti sembrano essere più efficienti dei batteri che inabitano il suolo nel combattere alcuni dei più comuni e pericolosi elementi patogeni resistenti agli antibiotici.

Il primo antibiotico che hanno identificato, è un potente antimicotico rinvenuto in una formica brasiliana che coltiva funghi. I ricercatori hanno chiamato questo nuovo antibiotico Cyphomycina e ne hanno analizzata la struttura chimica con l’aiuto del professor Tim Bugni, della School of Pharmacy. Provato su topi, si è rivelato efficace anche contro Candida albicans e non avrebbe provocato effetti tossici. I ricercatori hanno già presentato richiesta per un brevetto e intendono proseguire gli studi necessari a formulare un farmaco clinicamente utilizzabile.

La squadra ha condotto 50.000 test, valutando la potenziale capacità di ogni microbo di inibire la crescita di 24 tipi diversi di funghi e batteri pericolosi per la salute umana, come lo Staphylococcus aureus, o MRSA. Gli esperimenti sono stati condotti in collaborazione con David Andes, professore di medicina microbiologica della UW School of Medicine and Public Health.

Nonostante molti farmaci promettenti falliscano la prova dei test clinici, i ricercatori sospettano che i batteri rinvenuti tra gli insetti possano avere più successo di altri, essendo già stati selezionati dagli insetti stessi.

(lo)

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