Un acceleratore di particelle aiuta a svelare i segreti di papiri sopravvissuti all’eruzione del Vesuvio

Alla Diamond Light Source, il nuovissimo impianto per il sincrotone, il professore Brent Seales, alla guida di un team di ricercatori, è riuscito con l’aiuto dell’imaging a infrarossi, mai applicato in precedenza alle pergamene antiche, a leggere parte della scrittura nascosta all’interno di alcuni rotoli di Ercolano carbonizzati.

di Renzo Pieroni

Per leggere due rotoli completi e quattro frammenti di rotoli di Ercolano danneggiati, di proprietà dell’Institut de France, i ricercatori della Digital Restoration Initiative, coordinati dal professore Brent Seales dell’Università del Kentucky, hanno utilizzato una potente fonte di luce 10 miliardi di volte più luminosa del sole, che consente agli scienziati di studiare qualsiasi cosa, da fossili e motori a reazione a virus e vaccini.

Il loro programma di ricerca è dedicato allo sviluppo di strumenti software che consentono il recupero di testi fragili come ali di farfalla e illeggibili che, come dice Seales “Non possono essere srotolati perché la carbonizzazione li rende fragilissimi e impedisce in alcun modo di piegarli”.

Già da diversi anni, il team lavora per ripristinare e leggere digitalmente la grande quantità di materiale che fa parte della “biblioteca invisibile” di manoscritti irreparabilmente danneggiati. Nel 2015 sono riusciti a decifrare un testo mai visto prima, rimasto “intrappolato” all’interno di cinque involucri completi dell’antico rotolo ebraico di En Gedi.

L’obiettivo a lungo termine del Prof Seales è sempre stato quello di rivelare il contenuto dei rotoli di Ercolano, sepolti e carbonizzati dall’eruzione mortale del Vesuvio nel 79 d.C. Questi famosi papiri furono scoperti nel 1752 in un’antica villa romana vicino al Golfo di Napoli che si credeva appartenesse alla famiglia di Giulio Cesare.

A differenza di Pompei, che fu devastata dalla lava durante l’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., Ercolano fu colpita da una nuvola infuocata, che ricoprì la città di cenere, lasciando tutto intatto. Una delle case – la “Villa dei Papiri” – ospitava appunto un’importante biblioteca di oltre 1.800 pergamene di testo, che furono preservate dalle ceneri.

Fino a oggi, i rotoli sono risultati impossibili da srotolare perchè carbonizzati, come dimostrato dai due tentativi di leggerle nel 1817 e poi nel 1877 entrambi andati a vuoto. In effetti, negli anni successivi alla loro scoperta, molti rotoli di Ercolano sono stati danneggiati nei tentativi falliti di srotolare il papiro bruciato. Ora, questa tecnica, permetterà di svelare i segreti dei documenti antichi

Immagine: Eruzione del Vesuvio del 79 d.C. Wikipedia

(rp)

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