Ci stiamo affezionando ai robot?

Un gruppo di studenti ha organizzato vegliato per un robot KiwiBot andato in fiamme nel campus della UC Berkeley.

di Charlotte Jee

La notizia: Il “Kiwibot”, uno dei 100 robot che ogni giorno consegnano cibo all’interno del campus della Berkeley, ha improvvisamente preso fuoco la scorsa settimana. La società sviluppatrice ha attribuito la causa a un errore umano, dicendo che qualcuno avrebbe introdotto una batteria difettosa che ha causato una fuga termica (lo stesso problema per cui, nel 2016, i Samsung Galaxy Note 7 prendevano fuoco). La società ha promesso che un nuovo software monitorerà lo stato delle batterie all’interno dei suoi bot per scongiurare nuovi episodi simili.

La reazione: Stando al giornale studentesco, gli studenti si sarebbero ritrovati sulla pagina Facebook “Overheard at UC Berkeley” per esprimere il proprio cordoglio, descrivendo il robot un “eroe”, una “leggenda”. Il video del robot in fiamme è stato commentato quasi 100 volte nella prima ora dal suo caricamento. Alcuni studenti hanno richiesto un momento di silenzio, mentre altri si sono spinti oltre, inscenando un memoriale a lume di candela.

Potrà sembrare ridicola, sproporzionata, ma questa reazione non è che un ulteriore esempio degli esseri umani di provare empatia per i robot.

Abbiamo tenuto funerali per loro, abbiamo protestato quando il robot vagabondo hitchBOT è stato decapitato a Philadelphia. Le persone sono persino arrivate a denunciare il “suicidio” di un robot caduto in una fontana l’anno scorso (semplicemente perché il suo algoritmo non aveva rilevato una superficie irregolare). Abbiamo sofferto quando Google ha condiviso un video che mostrava alcuni suoi ricercatori intenti a calciare un cane robot.

Alcuni studi hanno scoperto che le persone provano dispiacere nel “ferire” robot e che, di fronte a un robot “ferito” possono provare le stesse emozioni che proverebbero di fronte a un essere umano.

(MO)

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