Alcuni software per l’intelligenza artificiale hanno nulla di artificiale

Non tutti i servizi supportati da una intelligenza artificiale ricorrono realmente ad una intelligenza artificiale. Talvolta si ha a che fare con una normale intelligenza umana.

di Erin Winick

Le premesse: Per sviluppare veri programmi di intelligenza artificiale occorrono enormi quantità di dati, tempo e risorse; prima di ottenere un prodotto sufficientemente efficace, quindi, è necessario investire subito grandi somme di denaro.

La soluzione più economica? Gli esseri umani. Alcune società hanno deciso di tralasciare gli algoritmi e ricorrere al lavoro umano per alimentare programmi promossi come veri e propri sistemi di intelligenza artificiale.

Alcuni esempi: L’anno scorso, l’app Expensify per la catalogazione delle spese veniva promossa sulla piattaforma Mechanical Turk di Amazon con alcune immagini di ricevute; in realtà, il servizio assoldava lavoratori umani perché catalogassero i dati stampati su queste immagini (processo che la società attribuiva al software SmartScan). Altre società hanno attribuito a persone reali il ruolo di chatbot.

Perché conta: Pur concedendo alle società il tempo necessario per testare nuove idee di business prima di investire nelle risorse ingegneristiche necessarie, questo approccio non è ideale se si ha a cuore la fiducia dei propri clienti. Alison Darcy, fondatrice di un servizio di assistenza per la salute mentale via chatbot, ha detto al Guardian che “vi è già un diffuso timore nei confronti dell’IA, e la mancanza di trasparenza non favorisce di certo il dialogo”.

Related Posts
Total
0
Share