L’automobile autonoma di Uber ha bisogno di una mano, sul volante

Basta una prova guida del taxi semiautonomo di Uber a Pittsburgh per appurare che sua la tecnologia non è ancora del tutto pronta.

di Will Knight

In questi giorni, una manciata di persone che a Pittsburgh hanno prenotato un servizio di taxi con Uber ha viaggiato a bordo dei prototipi di vettura autonoma della società.

“Piano piano cominceremo ad invitare i nostri clienti più fedeli di Pittsburgh a provare il futuro”, dice Raffi Krikorian, direttore dell’Uber Advanced Technology Center. “La prossima auto che si presenterà per portarli a destinazione potrebbe proprio essere una di queste vetture”.

Per il momento, le auto a guida autonoma di Uber verranno accompagnate da un conducente umano sempre pronto a subentrare in caso di emergenza, un’attenzione per la quale sono stato grato in occasione della mia prova guida.

La città di Pittsburgh è certamente uno scenario impegnativo per le vetture a guida autonoma. Le sue strade sono strette, trafficate e, in alcuni casi, piene di pedoni e ciclisti. Persino il clima della città presenta delle sfide. Ad oggi, la maggior parte delle automobili autonome che sono state collaudate in stati come la California e il Nevada, dove le condizioni atmosferiche sono solitamente chiare e soleggiate. Uber sostiene che le sue auto saranno in grado di guidare sotto la pioggia o la neve, anche se con qualche attenzione in più. “Pittsburgh è il contesto ideale per effettuare i nostri test”, ha detto Krikorian.

Le vetture di Uber sono ricoperte di sensori. Montano sette laser, fra cui un lidar girevole sul tetto; 20 videocamere differenti sul frontale e sui lati; due radar che forniscono una copertura a 360°; GPS e unità di misurazione inerziale.

Durante la mia prova attorno al centro di collaudo di Uber in un vecchio quartiere industriale, l’auto si è comportata bene in diverse occasioni, rispondendo al passaggio di pedoni e ad altri scenari. Eppure, in diverse occasioni è dovuto subentrare il conducente; una volta per evitare di restare incastrati dietro un mezzo pesante ed un’altra volta per evitare una vettura che aveva svoltato improvvisamente.

Herman Herman, direttore del National Robotics Engineering Center della Carnegie Mellon University, una sub-unità della CMU che è stata creata per assistere nella commercializzazione di vetture automatizzate ed altre tecnologie robotiche, dubita che Uber possa fare a meno di conducenti umani entro breve. Herman dice che Uber ha un vantaggio nella possibilità di scegliere dove inviare le sue automobili autonome, ma precisa che garantire la sicurezza e l’affidabilità sarà particolarmente impegnativo. “L’ultima cosa che volete è lasciare a piedi il passeggero o, peggio, coinvolgerlo in un incidente”, dice.

Virtualmente tutte le case automobilistiche e un certo numero di altre società, fra cui Google ed Apple, stanno sviluppando sistemi di guida automatizzata, ispirati dal potenziale impatto che la tecnologia potrebbe avere su un’industria dei trasporti che vale un trilione di dollari.

La prova di Uber è insolita perché coinvolge membri del pubblico, per cui rappresenterà una buona occasione per saggiare la reazione delle persone alla tecnologia. All’interno delle auto della società, uno schermo posto sul retro del sedile passeggero mostra quello che i sensori dell’auto stanno facendo e quali azioni stanno per compiere, come frenare o sterzare. Lo schermo è stato affascinante da osservare, ma non ha sempre offerto una spiegazione chiara di quello che l’auto aveva intenzione di fare.

Il piano ambizioso di Uber riflette l’attenzione che l’intera industria dei trasporti sta cominciando a prestare a questa tecnologia. Inoltre, con l’avvicinarsi delle case automobilistiche e di altre società al business del ride-sharing, Uber, il cui valore è stimato intorno ai $50 miliardi, sente evidentemente la necessità di conservare un vantaggio su questa tecnologia per non restare tagliata fuori.

La società ha sviluppato rapidamente le sue automobili a guida autonoma. Uber è stata fondata nel 2009, lo stesso anno in cui Google ha cominciato a sviluppare il suo progetto di guida autonoma, e il suo Advanced Technology Center è sorto appena 18 mesi fa.

(MO)

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