Una centrale elettrica virtuale risolve il problema di intermittenza dell’energia solare

Grazie a un software che permette di unire pannelli solari e sistemi di stoccaggio è possibile creare una singola risorsa flessibile che gli operatori possono impiegare per alimentare la rete elettrica.

di Richard Martin

Nel tentativo di sfruttare l’energia degli impianti fotovoltaici residenziali per rendere la propria rete elettrica più flessibile ed affidabile, la Consolidated Edison di New York sta avviando un programma pilota per connettere via software dozzine di piccoli impianti fotovoltaici. La società sta lavorando con la sviluppatrice di impianti fotovoltaici SolarPower e la società di impianti di stoccaggio Sunverge per creare una “centrale elettrica virtuale” – una rete di impianti distribuiti che in rete funziona come risorsa unificata.

Il progetto, che partirà questa estate, includerà 300 abitazioni per un totale di 1.8 megawatt di capacità solare e batterie in grado di accumulare fino a quattro megawatt ora di elettricità, sufficienti ad alimentare 300 abitazioni medie negli Stati Uniti per 10 ore.

Non sono certo cifre sbalorditive, ma il programma ConEd rappresenta uno dei tentativi più ambiziosi della nazione di tramutare molte delle sue installazioni solare in una fonte flessibile di energia che possa rimpiazzare l’elettricità generata da quelle centrali a combustibili fossili che, solitamente, vengono adoperate per sopperire all’intermittenza delle energie rinnovabili. I residenti delle abitazioni interessate potranno affittare i sistemi fotovoltaici dalla ConEd e pagare una tariffa agevolata per l’utilizzo di batterie domestiche, grazie alle quali disporranno di una fonte di backup durante gli sbalzi di corrente.

Nell’arco degli ultimi anni, diversi operatori hanno cominciato a collaborare in silenzio con gli sviluppatori di batterie e software di controllo per creare questo genere di centrale virtuale. Sempre quest’anno, la texana Austin Energy ha avviato un programma pilota per integrare impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo in una centrale elettrica; il programma è stato supportato con un grant da $4.3 milioni da parte della SunShot Initiative del Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti. La sviluppatrice di impianti di stoccaggio e software di controllo Stem sta lavorando con la Southern California Edison a un programma multistrato che mira a fornire 85 megawatt di capacità ad alcune strutture commerciali di Los Angeles. Questa energia, generata da una combinazione di centrali elettriche convenzionali e pannelli solari distribuiti, verrà immessa nella rete in base all’occorrenza. Infine, la Green Mountain Power del Vermont ha annunciato a dicembre che offrirà 500 batterie Tesla Powerall ai proprietari di impianti domestici, al fine di permettere loro di rifornire la propria abitazione e contribuire al mantenimento della rete elettrica durante i picchi di domanda.

Le centrali elettriche virtuali hanno anche trovato alcune applicazioni in Germania, un paese che sta incontrando sempre più difficoltà nel tentativo di incorporare grandi quantità di fonti rinnovabili nella rete elettrica nazionale.

Secondo uno studio condotto da ricercatori del MIT, grazie al prezzo odierno delle batterie e di altre tecnologie per l’accumulo di elettricità, questi progetti risultano sufficientemente economici per gli operatori, e saranno sempre più attraenti man mano che i prezzi continueranno a scendere nei prossimi anni.

(MO)

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