Cosa accadrà il 3 novembre?

A una settimana dalle elezioni, oltre 60 milioni di americani hanno già votato in anticipo e il numero continuerà a crescere in modo significativo prima del 3 novembre, alimentando possibili sospetti su presunte manipolazioni del risultato elettorale.

di Patrick Howell O’Neill

Non solo le persone votano, ma lo fanno per un periodo di tempo più lungo, distribuendo così il carico di lavoro dei funzionari elettorali”, scrive Michael McDonald, il professore dell’Università della Florida che dirige lo US Election Project, che monitora il sistema delle votazioni anticipate a livello nazionale. Nel momento in cui c’è tanta paura, incertezza e dubbio sulle elezioni americane è importante ammettere che “francamente, sta andando bene”, ricorda a sua volta Benjamin Hovland, presidente della Electoral Assistance Commission.

Ma per quanto riguarda il giorno delle elezioni? Cosa ci si deve aspettare nel corso delle ore, dei giorni e delle settimane dopo il 3 novembre? “Prevediamo il caos”, afferma Kate Starbird, esperta di informatica nelle fasi di crisi presso l’Università di Washington e ricercatrice dell’Election Integrity Partnership. “Il mio piano per il giorno delle elezioni è di iniziare la giornata molto presto con una riserva strategica di caffè”, afferma Eddie Perez, esperto di elezioni presso l’Open Source Election Technology Institute.

Lo scenario possibile

Il 3 novembre potrebbe iniziare con lunghe file e probabilmente finirà con una situazione di grande incertezza. Starbird ha appena pubblicato un rapporto, concentrandosi sulla tipologia di “incertezza e disinformazione” che gli esperti si aspettano a partire dal giorno delle elezioni. Si immaginano già i social media con foto e video di lunghe file, voti confusi o macchine per il voto mal funzionanti, il tipo di problemi che si verificano ogni volta che l’America vota. Ma questa volta, queste informazioni saranno probabilmente utilizzate per narrazioni di parte in attesa dei risultati definitivi delle elezioni, mettendo il paese in uno stato di vulnerabilità.

Cosa sapremo

Forse il momento clou della giornata sarà tra le 19 e le 21, ora di New York, poco dopo la chiusura di molti sondaggi sulla costa orientale e quando alcuni stati iniziano a riportare informazioni su milioni di messaggi di posta e voti anticipati, per non parlare delle schede elettorali standard. 

Per cominciare, i meccanismi del conteggio variano a seconda dello stato. Alla chiusura dei sondaggi, le schede di memoria e le chiavette USB provenienti sia dai computer che contano i voti per corrispondenza sia dall’attrezzatura che ha gestito la votazione anticipata di persona avranno bisogno di pochi minuti per tabulare il valore di settimane di voti anticipati. Molti funzionari elettorali ricontrolleranno i rapporti sui risultati prima di rilasciare pubblicamente i numeri, per assicurarsi che i numeri si sommino ed evitare confusione. Altrimenti potrebbero contribuire al caos in un momento particolarmente complesso.

“Anche se ci vorrà del tempo per contare ogni singola votazione in ogni stato, in particolare date le battaglie legali che si sono svolte nelle fasi finali, ci saranno molte settimane e milioni di voti del voto anticipato che saranno diffusi piuttosto presto nella notte delle elezioni”, dice Perez. “Non sarà un vuoto totale di informazioni. E penso che quei primi risultati forniranno alcuni indicatori di quali sono le tendenze, suscitando reazioni diverse nei comitati elettorali dei partiti”.

Così sapremo già qualcosa sui risultati nel giorno delle elezioni. Esattamente quanto sapremo resta in sospeso, a seconda dei voti effettivi e dei sistemi che gli stati usano per contare quei voti. Ma è importante notare che sebbene i voti per corrispondenza impieghino più tempo a essere contati e spesso vengano conteggiati più tardi dei voti di persona, la maggior parte degli stati consente l’elaborazione dei voti per corrispondenza prima del giorno delle elezioni.

Quello che non sapremo

Il livello alto di partecipazione alla votazione anticipata è anche la certezza che vedremo proliferare la disinformazione attraverso i media tradizionali e sui social media per tutto il giorno. “Si presenta l’opportunità per i protagonisti politici nazionali e stranieri di selezionare in modo opportunistico le proiezioni, i dati o i casi per amplificare la confusione e seminare dubbi”, afferma Starbird. “Soprattutto per preparare il terreno in modo che, se i primi risultati indicano una direzione che poi cambia con l’arrivo delle schede per posta, sia pronto il terreno per giustificare le accuse di possibili frodi elettorali”.

L’analisi di Starbird descrive in dettaglio alcune delle minacce chiave basate sullo studio dei recenti passaggi critici in cui i social media hanno svolto un ruolo centrale: le storie e i video sul processo di voto saranno distorti per adattarsi a narrazioni preconcette, i vincitori prematuri saranno dichiarati usurpatori e le aziende di social media che agiscono per fermare la diffusione della disinformazione saranno accusate di censura. Potenziali fenomeni come il cambiamento di un risultato con il conteggio dei voti in anticipo e per corrispondenza verranno utilizzati per minare la fiducia nei risultati delle elezioni.

L’incertezza domina

“Molte persone nelle passate elezioni si sono abituate a ‘conoscere’ il vincitore la notte delle elezioni”, dice Perez. “In effetti, non è mai stato davvero così. Ci vogliono sempre settimane per certificare i risultati ufficiali. La realtà è che nessuno ha mai saputo ufficialmente chi è il vincitore la notte delle elezioni”. Naturalmente sono esistiti risultati non ufficiali combinati con proiezioni dei media, e in generale i dati sono stati in linea con i risultati ufficiali successivi. Ma questa elezione al tempo della pandemia è fondamentalmente diversa da qualsiasi altra avvenuta prima.

“Ci saranno accuse di frode degli elettori e affermazioni che le elezioni sono truccate: è inevitabile”, afferma Starbird. “Il peso che avranno queste recriminazioni dipenderà dai risultati e dai margini di vittoria. Lo scenario peggiore è quello in cui i cittadini si sentono imbrogliati e iniziano a perdere la fiducia nella democrazia”.

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