Il Biotech in Cina

Secondo il decimo programma quinquennale governativo cinese (2001-2005), le priorità nazionali includono un maggiore coinvolgimento nei programmi di ricerca internazionali su larga scala nel settore delle scienze e della biotecnologia, nonché un aumento delle attività di cooperazione internazionali.

di Alessandro Ovi 

La Cina, dove vive il 20% della popolazione mondiale, e dove la quota di ultrsessantacinquenni sta crescendo rapidamente (22% al 2030), in parte come risultato della politica di un figlio unico a coppia, ha la responsabilità sanitaria più ampia al mondo. Eppure, nonostante la sua grande crescita economica, la Cina si qualifica solo all’81° posto su 177 nell’indice del progresso in campo sanitario.

Il mercato biotecno/biofarmaceutico cinese ha tuttavia cominciato a svilupparsi rapidamente e, tra il 2000 e il 2007, l’industria è cresciuta annualmente del 30%, fino a raggiungere il valore di 5 miliardi di dollari, molto di più del 19% di crescita annua dell’industria farmaceutica globale.

I farmaci “generici” coprono ancora la maggior parte della domanda biofarmaceutica cinese, arrivando a interessare più del 90% del mercato. Inoltre, la Cina sta anche facendo progressi nello sfruttamento della conoscenza della medicina tradizionale cinese, quantificandone e caratterizzandone i principi attivi secondo criteri scientifici.

Ma l’argomento che pare più interessante è la comparsa in pochi anni di moltissime società che operano nei settori più avanzati della biotecnologia. Un recente articolo di “Nature Biotechnology” ha studiato un gruppo società “biotech” cinesi, che possono essere considerate come le più influenti per la crescita innovativa in questo settore.

Un punto di forza di questa crescita sono le “testuggini marine”: scienziati e tecnici che rientrano in Cina dopo anni passati all’estero. Storicamente, la Cina ha sempre incoraggiato il ritorno degli scienziati che hanno lasciato il paese per studiare e l’industria biotech cinese ha beneficiato molto di questo personale altamente qualificato, oltre che di talenti scientifici di grande credibilità internazionale, reclutati pubblicando annunci di lavoro su riviste scientifiche di prestigio e offrendo salari paragonabili a quelli occidentali.

Molte società si affidano a ricercatori con esperienze all’estero per creare un ponte tra le differenze culturali e stimolare le partnership internazionali.

Secondo Jennifer Elisseeff , che ha contribuito a questo articolo e che è direttore del Laboratorio di Biomedical Engeneering della John’s Hopkins University di Baltimora, il fenomeno del “rimpatrio” si è oggi esteso dagli scienziati e dai tecnici affermati agli studenti, con un effetto rilevante sullo sviluppo del biotech cinese.Gli studenti, che hanno lavorato nei laboratori delle università più prestigiose, tornati in patria, sono immediatamente in grado di replicare nelle strutture di ricerca cinesi i progetti più avanzati. In un recente viaggio a Shangai e Pechino, Elisseeff ha potuto verificare come idee, metodi, strumentazione specifica, messi a loro disposizione con abbondanza di mezzi, abbiano permesso di proseguire il lavoro iniziato all’estero quasi senza soluzione di continuita.

Il ruolo dominante del governo nel nutrire la crescita economica comporta una parziale co-proprietà da parte dello Stato di molte delle società biotech, diversamente da molti altri paesi in via di sviluppo, e ciò ha questo ha portato un avvicinamento tra le società e le università.

Sono meno stretti, invece, i vincoli tra le società farmaceutiche cinesi e il settore biotech locale. Questo vuoto non viene ancora sfruttato su grande scala dalle aziende farmaceutiche multinazionali, nonostante sempre più si osservino società biotech straniere che stringono nuove alleanze cinesi.

Anche in Cina, dove il ruolo dello Stato è così importante, sono le società private a essere al cuore dell’innovazione. Una caratteristica comune a molte è che, pur essendo state fondate su un progetto di ricerca, hanno presto riconosciuto la necessità di avviare, per sopravvivere, attività che ridimensionassero i rischi, incrementando allo stesso tempo le capacità interne.

Sfruttando il basso costo dei ricercatori, dei test clinici e delle materie prime, le società biotech cinesi stanno cominciando non solo a riconoscere che la loro esperienza in fatto di regolamentazione locale ha un valore per i clienti internazionali, ma anche a valutare questa conoscenza in termini economici.

Servizi per la registrazione dei prodotti

Ecco alcuni di esempi:

Shanghai Genomics, oltre a sviluppare la propria attività di ricerca e sviluppo, offre anche servizi di registrazione di farmaci presso le agenzie cinesi.

Beijing Wantai offre ai clienti servizi quali la registrazione di apparati meccanici, consulenza di mercato, valutazioni cliniche secondo i criteri della SFDA e assistenza contrattuale.

WuXi PharmaTech, fondata nel 2001, è stata una delle prime società cinesi a lanciarsi sul mercato internazionale come semplice struttura di servizi e, con più di 1000 dipendenti, è una delle aziende biotech più grandi della Cina. WuXi offre servizi di supporto per la scoperta di nuovi farmaci, espandendo le proprie capacità nel campo della tossicità preclinica e degli studi animali. Clienti quali la Merck (WhitehouseStation, NJ, USA) e la AstraZeneca (London) aiutano a migliorare la sua credibilità internazionale.

L’argomento della regolamentazione è particolarmente delicato in Cina. La SFDA, l’ente governativo centrale, fondato nel 1998 per sovrintendere alla regolamentazione, l’applicazione legislativa e la formulazione di standard nazionali, ha recentemente subito una grave crisi. In quasi dieci anni di attività la SFDA si era impegnata nell’innalzamento dei propri standard per l’approvazione dei farmaci, mirando ad adeguarli alla normativa internazionale, affermando la propria credibilità.

Sfortunatamente, uno scandalo recente ha dato un duro colpo alla sua credibilità. L’ex direttore dell’agenzia, Zheng Xiaoyu, si è riconosciuto colpevole di avere accettato tangenti in cambio di licenze di approvazione per i farmaci ed è stato giustiziato nel luglio 2007. Cresce quindi il dubbio che farmaci approvati durante la dirigenza di Zheng possano essere inadeguati. Di conseguenza le licenze emesse tra il 1999 e il 2002 sono ora oggetto di attenta analisi.

Servizi per la diagnostica

La diagnostica offre un ingresso meno rischioso nel settore biotech e le società cinesi stanno giocando un ruolo importante nell’offerta di prodotti diagnostici.

Beijing WantaiBiological Pharmacy Enterprise, per esempio, ha sviluppato e immesso sul mercato test ematici per malattie quali HIV, epatite B (HBV), epatite C (HCV).

Shanghai Huaguan Biochip produce e vende un’ampia gamma di test sulla fertilità, per HIV, HCV, tubercolosi e altre malattie a trasmissione sessuale. Il grosso dei ricavi di vendita della Huaguan deriva dall’esportazione verso altri paesi asiatici, africani e sudamericani. La società sta anche progettando di espandersi in mercati regolamentati e sta attualmente perseguendo il marchio di Conformità Europea (CE), necessario alla vendita di prodotti regolamentari all’interno dell’Unione Europea.

Rassegna di societa’ impegnate nello sviluppo di prodotti nuovi

Il forte impulso dato dal governo cinese alla ricerca applicata sta portando le società cinesi a sviluppare nuove terapie in campi innovativi quali la terapia genetica e le cellule staminali.

SiBiono, fondata nel 1998 da Zhaohui Peng, è divenuta la prima società al mondo ad avere sviluppato e immesso sul mercato un prodotto di terapia genetica.

Ha ricevuto l’approvazione della SFDA nel 2003 per il proprio prodotto Gendicine, un adenovirus-p53 umano ricombinante iniettabile, utilizzato per il trattamento di carcinomi a cellula squamosa del collo e della testa, una forma di cancro che colpisce circa il 10% dei 2.5 milioni di nuovi pazienti di cancro all’anno in Cina. Cinque brevetti in Cina sono attualmente in corso di riconoscimento, mentre due (di prodotto e processo) sono già state concessi.

I piani per il futuro includono i test del Gendicine per altre indicazioni, in particolare per il cancro al fegato (che in Cina ha un’alta incidenza e una bassa aspettativa di sopravvivenza) nonché trovare partner a livello internazionale per avere supporto nel testare e immettere sui mercati esteri il Gendicine.

Il Gendicine è stato il primo prodotto di terapia genetica messo in commercio al mondo, basato su test clinici condotti in Cina. Più di 5000 pazienti sono stati trattati con il Gendicine, circa 400 dei quali originari d’oltremare.

La SiBiono ha speso 150 milioni di RMB (circa 20 milioni di dollari) per lo sviluppo clinico di questo farmaco e la costruzione di una struttura GMP, finanziata con supporto governativo (un terzo del contributo totale), prestiti bancari e un piccolo investimento di una società privata.

Shenzhen Chipscreen Biosciences è stata fondata nel 2001 da diversi re-immigrati cinesi con esperienza industriale e scientifica acquisita negli USA, tra i quali Jason Genfa Zhou suo CEO.

Chipscreen mantiene due sbocchi commerciali: il primo, scoprire e sviluppare nuovi farmaci brevettabili; il secondo, una gamma completa di servizi di ricerca e spermentazione clinica.

Tramite un accordo di ricerca con il Shenzhen Research Center for Small Molecule Drugs (Shenzhen), la Chipscreen si ritrova un potenziale esteso di farmaci a rilevanza mondiale, con indicazioni per due tipi di diabete, il cancro polmonare, il cancro al colon, sindrome metabolica e malattia cardiovascolare (dislipidemia).

Sul fronte della propria strategia commerciale, la Chipscreen ha un accordo di collaborazione di due anni con la Roche per procurare ricerche di contratto utilizzando le proprie piattaforme di scoperta a base di genomi chimici per filtrare e analizzare una serie di composti forniti dal centro R&D della Roche in Cina.

FusoGen Pharmaceuticals è stata fondata nel 2002 da Jason Genfa Zhou, una “testuggine marina” ritornata alla Cina dopo avere completato il PhD presso la Florida State University (Tallahassee, FL, USA) e il praticantato postdottorato alla Harvard University (Cambridge, MA, USA).

La società ha ricevuto finanziamenti dal governo centrale e locale di Tianjin, utilizza il design di farmaci su computer e sta attualmente investendo 25 milioni di dollari nella costruzione di FusoBiopark a Tianjin, dove si stabiliranno le sedi amministrative, dell’ R&D e le strutture produttive.

FusoGen sta utilizzando un design strutturale razionale e l’ingegneria proteica per sviluppare polipeptidi che inibiscano la fusione virale.

Il suo inibitore di HIV ,il sifuvirtide, ha ottenuto un brevetto USA e viene ora sottoposto a test clinici di fase 2. Altri prodotti mirati al HBV (Fusolin) ed al HCV (Fusopin) si trovano in fase di sviluppo preclinico.

Sunway Biotech produce adenovirus oncolitici della serie H100 geneticamente modificati, che mirano selettivamente a cellule che sotto-esprimono la proteina p53, in grado di sopprimere il tumore. Il primo di questi prodotti, l’H101 (Oncorine), ha ricevuto l’approvazione SFDA New Drug Application (NDA) nel 2005 per il trattamento del carcinoma a cellula squamosa nasofaringeo per il collo e la testa. è attualmente sotto esame per il trattamento del cancro delle cellule polmonari, in combinazione con la chemioterapia standard; G-CSF ricombinante umano (SunGran) per neutropenia da chemioterapia. Infine, H103 (AD-HE), che direziona HSP70 contro metastasi sistemiche cancerogene, si trova alle prime fasi di sviluppo clinico.

Amoytop Biotech offre:

un fattore stimolante delle proteine umane ricombinanti delle colonie di granulociti macrofagi;

un fattore stimolante di colonie di granulociti (Topneuter, filgrastim), IL-11 (Topmega, oprelvekin), prodotto in Escherichia coli;

proteine umane ricombinanti manifatturate utilizzando sistemi d’espressione aggiuntivi (lievito, ormoni della crescita umani);

combinazioni di test immunodiagnostici;

test rapidi per l’antigene della SARS;

diagnostica per anormalità cromosomica nelle cellule amniotiche;

vaccini ricombinanti contro HPV e HEV;

registrazione di strumenti medici in Cina;

ricerche di mercato e servizi di consulenza per clienti internazionali in Cina;

valutazioni cliniche secondo i criteri della SFDA;

stesura dei contratti e ricerca;

certificazioni GMP, ISO 13485.

Bio-Bridge Science sta utilizzando tecnologia basata su uno pseudo papilloma virus, per sviluppare un vaccino HIV orale e un vaccino contro il cancro al colon e HPV.

CapitalBio offre:

ricerca e diagnostica per l’analisi di fattori d’espressione e trascrizione mRNA e mRNA per cancro e malattie cardiovascolari, HLA , rilevamento di elementi patogeni d’origine alimentare, rilevamento di malattie autoimmuni, sistemi di genotipi resistenti ai farmaci (per TB e batteri Gram-positive, ecc.);

equipaggiamento Microarray e deperibili;

software di informazione clinica;

sistema di gestione di informazioni sul Good Agriculture Practice;

genotyping, profili espressivi, profili di fattori di trascrizione, chip di immunoprecipitazione di cromatina;

Quality Management (ISO 9001, ISO 13485), National Laboratory Accreditation Certificate, GMP permessi di produzione.

GeneScience Pharmaceuticals è impegnata nello sviluppo di:

proteine ricombinanti umane Jintropin/Jintropin AQ iniettabili (somatropina);

proteine ricombinanti umane dell’ormone follicolostimolante (FSH) utilizzato per il trattamento della sterilità;

linee cellulari funzionali; libreria di composti naturali erboristici cinesi;

screening ad alto livello;

servizi di clonazione;

sintesi di peptidi e sintesi di geni.

Shanghai Fudan-Yueda Bio-Tech lavora su:

antigeni virali ricombinanti (Varicella Zoster, virus umano linfotropico, CMV, HBV, Epstein-Barr, SARS, HSV, Tick-born encefalite, Rubella, HAV, HEV, HIV e HDV) e antigeni;

anticorpi contro virus (HCMV, HBV, HCV, HSV, adenovirus e HIV);

kit per ibridazione e kit diagnostici;

vaccini terapeutici (complessi immunogenici antigeni-anticorpi-DNA) contro HBV, HCV e TB;

preparazione su larga scala di nuclei acidi e proteine;

screening antivirale (HBV, HCV, virus influenzale e HSV).

Shanghai Genomics ha incentrato la propria strategia sullo sviluppo di prodotti che si rivolgano a problemi sanitari significativi, inclusi fibrosi polmonare, cirrosi epatica e invecchiamento.

Le terapie oggi disponibili per la fibrosi polmonare e la cirrosi epatica sono accompagnate da molti effetti collaterali, sono scarsamente efficaci, o sono derivate da non comprovate tecniche di MTC.

Shanghai Genomics sta sviluppando una terapia nuova non steroidea, antiinfiammatoria, mirata a colmare queste lacune terapeutiche. Il prodotto principale, il GuBang, è un biomateriale che può stimolare la crescita ossea ed essere utilizzato anche per la somministrazione controllata di farmaci e per pazienti affetti da osteoporosi o altri problemi ossei legati all’età.

La società è attiva anche nella clonazione di genie nello RNAi.

Shanghai Genon Bio-Engineering offre:

clonazione transgenica (capra da latte, mucca e capra boera) per allevamento di bestiame;

piattaforma tecnologica per la clonazione di cellule nucleari somatiche;

proteine di origine animale (polvere di proteine di plasma, polvere di emoglobine, solubili secchi di suino);

clonazione animale con trasferimento nucleare di cellule somatiche.

La società utilizza tecniche transgeniche e di clonazione per creare grandi bioreattori animali per la realizzazione di antibiotici umani e altri medicinali proteici.

Shanghai Huaguan Biochip sviluppa:

immunodiagnostica per HCV, HIV, T. pallidum, chlamydia;

test flow-through per T. pallidum, Helicobacter pylori, TB;

Kit ELISA per HAV, HBsAg, HCV, HDV, HEV, HGV, HIV, Rubella;

test di gravidanza a lettura autonoma;

strumenti diagnostici per infarti miocardici e gastroenteriti;

analisi seriali d’espressone genetica.

Shenzhen Beike Biotechnologies ha organizzato un network di ospedali, cliniche e laboratori di ricerca satellite a Shenyang, Shenzhen, Zhengzhou e Hainan, per mettere in commercio terapie basate sulle cellule staminali.

La sua metodologia presuppone la raccolta delle cellule staminali dal cordone ombelicale o dalla membrana amniotica, l’espansione in vitro e la somministrazione al paziente alternativamente per via endovenosa o con un’iniezione diretta nella colonna vertebrale.

Le terapie che utilizzano cellule derivate dal cordone ombelicale in Cina sono considerate tecnologia clinica. Come tali, l’SFDA riserva loro un trattamento differente da quello applicato ai nuovi farmaci e non sono richiesti test clinici perché questi trattamenti siano approvati. L’assenza di requisiti circa i dati clinici per tali procedure rende difficile una valutazione obiettiva della loro efficacia. Ciononostante, più di 1000 pazienti (inclusi oltre 60 pazienti stranieri) sono stati trattati con queste terapie per una varietà di indicazioni, inclusi casi di Alzheimer, autismo, trauma cerebrale, paralisi cerebrale, diabete, arteriosclerosi del piede e danni alla colonna vertebrale.

La metodica comporta iniezioni di cellule staminali originate dal cordone ombelicale, dal midollo osseo e dal sangue per Alzheimer, ataxia, autismo, sclerosi laterale amiotrofica, trauma cerebrale, paralisi cerebrale, Guillain-Barre, arteriosclerosi al piede da diabete, traumi alla colonna vertebrale.

Inoltre, è in corso la ricerca sulle cellule staminali, il trasferimento nucleare e la riprogrammazione delle cellule nonchè su antibiotici monocloni.

SinoCells Biotech si concentra su stadi molto iniziali dello sviluppo delle terapie, utilizzando cellule staminali di origine nervosa e mesenchimali. è attiva nell’isolamento e nella cultura di cellule staminali umane; prove su cellule staminali per screening di farmaci e terapie cellulari.

Inoltre, produce altre linee cellulari, condrociti, osteoplasti, fibroblasti, di cancro al fegato, ai polmoni e al seno.

Effettua ricerca preclinica sulle cellule staminali umane mesenchimali, embrionali e neurali e il loro utilizzo nella terapia cellulare per malattie endocrine, danni cellulari, danni organici, malattie degenerative e cancro.

SinoGenoMax produce vari reagenti molecolari biologici e kit (più di 500 anticorpi policlonali); test genetici per danni all’udito derivati da aminoglicoside (mutazione A1555G nel DNA del mitocondrio);

kit sonda per ibridazione umana fluorescente in situ (FISH) per la sindrome di Down o retinoblastoma; biomarcatori proteici per il cancro al polmone e pancreatico, malattie cardiovascolari e schizofrenia. Sequenze di DNA, PCR quantitativi real-time, prove di marcatura microsatellitari, produzione.

Sinovac Biotech ha un Healive (vaccino inattivo per HAV), Bilive (vaccino inattivo combinato HAV and HBV) ed Anflu ( un vaccino antinfluenzale trivalente), un vaccino per l’encefalite giapponese, un vaccino per la SARS, un vaccino per l’influenza pandemica (H5N1).

Shanghai United Cell Biotech produce e commercializza un nuovo vaccino orale anti-colera (OraVacs) su licenza dalla Beijing Military Medical Science Academy. Questo prodotto è uno degli unici due vaccini anti-colera orali disponibili in tutto il mondo ed è l’unico presente in formato di pasticca.

Sinogen

Il suo prodotto Sifuvirtide è registrato negli Stati Uniti e in Cina, è in attesa di brevetto per l’UE e il Giappone.

Altre formule terapeutiche innovative nella fucina della FusoGen’s sono composti di piccole molecole contro HBV e HCV. Entrambi questi inibitori furono identificati in maniera similare utilizzando una costruzione a computer dei farmaci e sono ancora alle prime fasi dello sviluppo.

C’è una richiesta mondiale di nuove terapie per HBV e HCV, essendo entrambe queste malattie un problema di considerevole portata per la sanità a livello globale, con una diffusione nella sola Cina che riguarda rispettivamente circa 120 milioni e 30 milioni di persone.

Sinovac Biotech’s produce il vaccino inattivo (Healive) contro l’epatite A (HAV)

HAV e HBV (Bilive) sono gli unici vaccini del loro genere sviluppati dagli scienziati cinesi, approvati dalla SFDA rispettivamente nel 2002 e nel 2005.

Le ricerche sono mirate a nuovi vaccini per l’encefalite giapponese, la sindrome acuta respiratoria (SARS) e l’ aviaria pandemica (H5N1).

Beijing Wantai si sta muovendo verso lo sviluppo di prodotti più innovativi, avendo recentemente aggiunto ai propri programmi la diagnostica su SARS e influenza aviaria (H5N1).

Ha anche dato il via a una espansione delle proprie capacità innovative, introducendosi nell’ambito dello sviluppo dei vaccini e facendo partire un gruppo di ricerca con la Xiamen University, mirato a vaccini ricombinanti.

Il primo vaccino a disposizione è mirato all’epatite E (HEV), una malattia diffusa tramite la carne di maiale, che si manifesta spesso nelle campagne cinesi.

HD Biosciences (Shanghai) offre servizi di clonazione delle espressioni ai primi stadi nonché screening dei farmaci.

Collaborazioni locali con Istituti di ricerca

Molte delle società considerate puntano sulla messa in commercio di progetti di ricerca originati da Istituti di ricerca e Università nazionali.

Per esempio, la CapitalBio e la SinoGenoMax condividono entrambe campus, materiali e risorse umane rispettivamente con il National Engineering Center e il National Human Genomics Center.

La HD Biosciences e la Shenzhen Chipscreen hanno brevettato le loro tecnologie rispettivamente al Chinese National Genome Center e al National Engineering Research Center for Beijing Biochip Technology.

In entrambi i casi, l’Istituto di ricerca nazionale è in possesso di una quota delle società.

La Sinovac Biotech lavora con diversi partner locali, incluso l’ Institute of Laboratory Animal Science, il National Institute for the Control of Pharmaceutical and Biological Products e il National Institute for Viral Disease Control and Protection.

SinoCells Biotech usa i laboratori del Peking University Health Science Center e ha strutture di ricerca presso la Peking University Stem Cell Research Center.

Tutti i centri sopra menzionati sono a Pechino.

Beijing Wantai sta collaborando con la Xiamen University (Xiamen) e collabora con la Hong Kong University (Hong Kong) per lo sviluppo di un sistema diagnostico per l’influenza aviaria.

La Fudan-Yueda Bio-Tech è essenzialmente una derivata della Fudan University (Shanghai); il suo progetto principale è la messa in commercio di un vaccino terapeutico per l’ HBV.

Beike Biotech venne fondata per mettere in commercio la ricerca e il lavoro sulle cellule staminali sviluppati alla Hong Kong University of Science and Technology and Peking University.

Le partnership con le università non sono limitate allo sviluppo di prodotti. Sono anche di particolare importanza nell’addestrare gli studenti alle tecniche di ricerca avanzata all’interno di un ambiente industriale, oltre a offrire alle società la possibilità di formare una forza lavoro altamente qualificata.

Credibilità internazionale e Collaborazioni

La comunità internazionale ha tradizionalmente visto l’industria biotech cinese con scetticismo, rendendosi più ricettiva solo negli ultimi anni. Diverse multinazionali farmaceutiche, inclusa la Eli Lilly (Indianapolis, IN, USA) e la Roche (Basel), hanno deciso di avvantaggiarsi delle opportunità offerte dalla Cina e stanno stabilendo basi interne. Eppure, nonostante questo progresso, diverse società cinesi riferiscono di doversi costantemente impegnare sulle relazioni e la credibilità internazionali.

La fiducia rimane l’ostacolo principale nell’attrarre clienti stranieri, in particolare sull’argomento della protezione dei brevetti.

Altre barriere per queste alleanze internazionali sono rappresentate dalla lingua, dalla distanza, dalla cultura e dalle differenze di stile manageriale. Le alleanze internazionali sono vitali alla crescita del settore sanitario biotech in Cina, per espandersi sul mercato internazionale con alleati in grado di gestire i processi regolatori o di fornire i capitali necessari alla crescita.

Data l’importanza della comunità internazionale per l’industria, alcune società suggeriscono che il governo sviluppi un programma ponte che favorisca l’incontro tra piccole compagnie biotech cinesi e le loro omologhe estere, di modo da rendere più agevole la partnership e il trasferimento di tecnologie.

Volontà politica di dare priorità alla R&D

Secondo il decimo programma quinquennale governativo (2001-2005), le priorità nazionali includono un maggiore coinvolgimento nei programmi di ricerca internazionali su larga scala nel settore delle scienze e della biotecnologia, nonché un aumento delle attività di cooperazione internazionali (http://www.most.gov.cn/eng/).

Di conseguenza, il governo ha costantemente sostenuto come prioritaria l’industria biotech e continua a finanziare meccanismi che sostengano sia la ricerca sia lo sviluppo dei prodotti.

Il China Science and Technology Development Report del 2005 descrive la pianificazione di infrastrutture e risorse per lo sviluppo scientifico e tecnologico per i successivi 15 anni (http://www.most.gov.cn/kjfz/kjxz/).

In maniera simile, l’Innovation and Development Plan (2006-2020) mette a disposizione una mappa dettagliata delle biotecnologie cinesi (http://english.gov.cn/jrzg/2006-02/09/content_183426.htm). Nel più recente undicesimo piano governativo quinquennale (2006-2010), i programmi di sostegno dei progetti scientifici e tecnologici nazionali includono: il Basic Research Plan 973; lo High-Tech R&D Program 863; il National Science Support Plan, riguardante politiche di supporto per lo sviluppo della tecnologia; il Technology Resource and Platform Construction per la costruzione di piattaforme necessarie all’innovazione tecnologica; la Policy Renovation Program per la creazione di un ambiente di politiche positive che fortifichino l’innovazione, incoraggino l’ R&D nel privato, promuovano la messa in opera di prodotti e il trasferimento di tecnologia (http://en.ndrc.gov.cn/hot/t20060529_71334.htm).

Altri programmi e politiche mirate all’espansione della capacità innovativa in Cina nel settore biotech si sono concentrate sullo sviluppo di programmi di addestramento, sulla promozione di collaborazioni internazionali, sull’incoraggiare pubblicazioni estere, migliorare le linee guida etiche della ricerca, aggiornare la protezione delle IP e dei meccanismi di regolamentazione, creare parchi industriali biotech. Questi sforzi stanno avendo evidenti effetti, considerando che la Cina è divenuta il secondo paese al mondo per la più ampia pubblicazione di ricerche scientifiche secondo l’Institute of Science and Technology Information of China (Beijing) (al primo posto rimangono gli Stati Uniti) (http://www.istic.ac.cn/Eng/index_en.html).

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