Nuovi vaccini per la TBC

di Corie Lok

La tubercolosi è la malattia infettiva più mortale al mondo; colpisce 8 milioni di persone e ne uccide 2 milioni ogni anno. Un vaccino ormai centenario previene dal contagio in giovane età. Ma c’è un urgente bisogno di un vaccino efficace contro la malattia che colpisce gli adulti, che è altamente contagiosa e mostra una resistenza sempre maggiore alle terapie. A rinnovare le speranze su questo fronte, all’inizio del 2004 negli Stati Uniti hanno preso il via due sperimentazioni umane di vaccini che potrebbero proteggere contro la forma adulta della malattia.

In una delle sperimentazioni Corixa, un’azienda biotech di Seattle, nello stato di Washington, e GlaxoSmithKline Biologicals di Rixensart, in Belgio, stanno valutando la sicurezza del loro vaccino su 20 volontari sani. Mentre il vaccino per i bambini consiste di batteri vivi imparentati con il germe che provoca la TBC, quello nuovo è costituito di due proteine isolate dal batterio della TBC, usando le tecniche di ingegneria genetica. I ricercatori di Corixa hanno individuato queste proteine grazie all’analisi del sangue di adulti che avevano combattuto con successo l’infezione. Poiché le loro cellule immunitarie – presumibilmente specializzate nell’eliminazione dei germi della tubercolosi – riconoscono con grande prontezza queste due proteine, si è ritenuto che le proteine possano stimolare una risposta più efficace del sistema immunitario degli adulti. Inoltre, il vaccino non vivo può essere prodotto e conservato in grandi quantità più facilmente, afferma Christine Sizemore, responsabile del programma per la tubercolosi del National Institute of Allergy and Infectious Diseases, a Bethesda, in Maryland.

Una seconda sperimentazione clinica negli Stati Uniti, condotta da Marcus Horwitz, docente di medicina e microbiologia all’Università della California, a Los Angeles, sta utilizzando un vaccino vivo in cui lo stesso organismo impiegato nel vaccino per bambini è stato ingegnerizzato per produrre nuove proteine per stimolare il sistema immunitario. Anche se queste sperimentazioni saranno positive, dovrà passare probabilmente un altro decennio prima che un nuovo vaccino per la tubercolosi venga regolarmente approvato, spiega Sizemore. Ma dopo anni di scarsi progressi nei confronti della malattia killer, anche questi piccoli passi in avanti sono, nelle sue parole, «un progresso veramente grande».

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