Google e Levi’s lavorano assieme per creare una nuova giacca intelligente

I capi del Progetto Jacquard di Google e dell’innovazione prodotti di Levi’s ci spiegano perché sono convinti che una giacca in jeans possa farvi bramare indumenti intelligenti.

di Rachel Metz

Ivan Poupyrev e Paul Dillinger provengono da mondi molto differenti: Poupyrev, un capo programma tecnico dell’unità Advanced Technologies and Projects (ATAP) di Google, ha trascorso anni a lavorare su modelli di interfacce-utente e tecnologie interattive, mentre Dillinger, capo dell’innovazione per i prodotti globali di Levi Strauss & Co., si è immerso nel mondo della moda

A sorpresa, questi due mondi si sono incontrati più di un anno fa, quando Levi’s ha deciso di collaborare con Google per il Progetto Jacquard, un progetto per tessuti interattivi guidato da Poupyrev e pensato per creare tessuti conduttivi che possano essere prodotti e utilizzati, come materiali e tessuti normali, in qualunque prodotto, dalle camicie ai peluche. Idealmente, basterà far scorrere il dito sul tessuto per controllare funzioni come la musica o ottenere indicazioni stradali.

Poupyrev e Dillinger si stanno preparando per il lancio del primo prodotto commerciale Jacquard, previsto per il 2017; si tratterà di una giacca in jeans pensata per pendolari in bicicletta e dotata di un tessuto conduttivo cucito all’interno di un braccio per connettersi a una etichetta elettronica flessibile e rimovibile (l’etichetta può essere rimossa per permettere di caricare la batteria e lavare la giacca).

Come avete fatto a decidere che il primo prodotto commerciale per il Progetto Jacquard sarebbe stato una giacca in jeans? E com’è stato il processo progettuale di questo capo d’abbigliamento?

Dillinger: Quando abbiamo cominciato a parlare con i consumatori abbiamo scoperto l’esistenza di un folto numero di persone che possiede una giacca funzionale di riferimento da utilizzare tre o più volte la settimana. La scelta è dovuta alla praticità o al valore dell’indumento. Volevamo che il nostro prodotto avesse un valore e venisse utilizzato spesso, per cui la scelta sarebbe dovuta ricadere certamente su un capo di abbigliamento esteriore.

Esistono anche una serie di limitazioni tecniche. Le giacche vengono lavate più raramente rispetto ai pantaloni in jeans. Questa preoccupazione era particolarmente forte all’inizio, quando non eravamo certi della lavabilità e pensavamo di dover prestare maggiore cura. La domanda ricorrente era, quindi, qual è quel capo che viene lavato meno?

Creando una giacca per pendolari abbiamo così esplicato le necessità degli indossatori. Quando si sale in sella, sicurezza, consapevolezza e concentrazione sono fondamentali. Questo bisogno ha cominciato a indicarci la funzione che avrebbe dovuto avere una interfaccia tattile cucita all’interno di un indumento.

Diverse persone hanno lavorato a tessuti intelligenti per anni. Nessuno è riuscito a renderli popolari. Perché pensate che Google possa riuscirci con il Progetto Jacquard?

Poupyrev: Piuttosto che prendere qualcosa da Levi’s per aggiungerci qualcosa di nostro e rivenderlo, stiamo cercando di integrare la nostra tecnologia nella catena produttiva dell’industria dell’abbigliamento. Non vogliamo creare i nostri indumenti. Questa è stata la decisione più importante che abbiamo preso, che ho preso, dall’inizio del progetto: non creeremo i nostri capi di abbigliamento, ma potenzieremo l’industria esistente. E l’industria è gigantesca.

Dillinger: La possibilità di riuscire in un campo dove, in passato, non ci sono stati altro che fallimenti è dovuta alla configurazione del processo decisionale. Le persone che stanno inventando la tecnologia non sono le stesse a riconoscere che vale la pena utilizzarla. In questo caso, l’invenzione tecnologica è opera di Google, e a noi spetta decidere se è il caso di farne qualcosa.

Quali sono le principali differenze fra produzione tessile ed elettronica alle quali Google si è dovuta adattare?

Poupyrev: La catena di distribuzione e la spedizione dei beni sono completamente differenti. Il nostro modo di pensare alle spedizioni è completamente differente. Nell’industria dell’elettronica di consumo, tutto è identico. Qui, invece, si prendono diversi campioni di denim – colore, trama e struttura sono tutte differenti.

Anche la fabbrica che sta realizzando il tessuto conduttivo è leggermente differente rispetto a quanto siete abituati a incontrare nella normale elettronica di consumo, giusto?

Poupyrev: Fra i monti del Giappone c’è una piccola fabbrica che è lì da 50 anni. Il signore che la gestisce ha 80 anni. Non sa come utilizzare le e-mail. Non sa come utilizzare un telefono cellulare. Si rifiuta di rispondere al telefono. Utilizza soltanto un fax.

Non ricordo esattamente quanto filato produca, ma siamo intorno a un metro al secondo, o forse ogni due secondi. Se guardiamo alla catena di produzione dell’elettronica di consumo, abbiamo un telefono cellulare che esce dalla catena di produzione ogni due secondi. Noi, invece, otteniamo un pezzo di filo. Stiamo parlando di proporzioni differenti, senza ombra di dubbio.

Quali problemi restano da risolvere per arrivare a creare tessuti interattivi che siano producibili e utilizzabili su grande scala?

Poupyrev: Il problema principale, adesso, è che siamo riusciti a sviluppare un processo completo per il cotone. In realtà, però, esiste enorme una gamma di tessuti, ciascuno dei quali comporta un processo produttivo differente e fabbriche appositamente specializzate. La fabbrica che produce denim, produce solo denim, ovvero un tessuto a base di cotone. Non lavora con la seta, con il poliestere, con i tessuti sintetici… non lavora con la lana, con l’organza e così via. Son tutti materiali differenti, che vengono lavorati presso fabbriche differenti. Ora pensiamo, “Okay, come passiamo alla lana, o alle fibre sintetiche utilizzate da società quali Patagonia o North Face?”

Al di là dei capi di abbigliamento, diverse cose fanno uso di tessuti, come sedie o giocattoli. In quali altre categorie di prodotti potremmo trovare i tessuti Jacquard fra un paio di anni?

Poupyrev: I tessuti sono alcuni di quei materiali che possono essere trovati ovunque. Certo, vogliamo spingerci oltre, espanderci, e guardare al nostro progetto come piattaforma di sviluppo. Per ora, però dobbiamo concentrarci. Dobbiamo cominciare con qualcosa, e credo che l’abbigliamento e la moda siano un settore interessante. L’abbigliamento è emozionante. La moda è fantastica. Se risolviamo i problemi legati all’abbigliamento, possiamo risolvere i problemi con i divani o i sedili di automobili, aeroplani o qualunque altra cosa.

(MO)

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