Una intelligenza artificiale per combattere l’inquinamento atmosferico in Cina

Alcuni ricercatori IBM stanno sviluppando un sistema in grado di prevedere l’inquinamento atmosferico di Pechino con 72 ore di anticipo.

di Will Knight

IBM sta testando un nuovo metodo per alleviare il soffocante inquinamento atmosferico di Pechino con l’aiuto dell’intelligenza artificiale. La capitale cinese, come molte altre città nel paese, è circondata da fabbriche, molte delle quali alimentate a carbone, che emettono particolati nocivi. I livelli di inquinamento possono però variare i base a fattori quali l’attività industriale, il traffico automobilistico e le condizioni atmosferiche.

I ricercatori IBM stanno testando un sistema informatico in grado di imparare a prevedere la gravità dell’inquinamento atmosferico in diverse parti della città, e con diversi giorni di anticipo, combinando grandi quantità di dati raccolti da modelli differenti – una sfida computazionale estremamente complessa. Il sistema potrebbe offrire raccomandazioni specifiche su come ridurre l’inquinamento fino a un livello accettabile – chiudendo alcune fabbriche, ad esempio, o riducendo temporaneamente la circolazione sulle strade.
Un sistema analogo è in via di sviluppo anche per una città nella Provincia di Hebei, un’area duramente colpita nel nord del paese.

“Abbiamo costruito un prototipo in grado di generare, con 72 ore di anticipo, previsioni accurate della qualità dell’aria”, spiega Xiaowei Shen, direttore di IBM Research China. “I nostri ricercatori stanno attualmente espandendo le capacità del sistema per fornire un monitoraggio del medio e lungo termine (fino a 10 giorni avanti) assieme alle fonti dell’inquinamento, ad analisi di scenari ipotetici e al supporto nella decisione di azioni mirate per la riduzione delle emissioni”.

Il progetto, denominato Green Horizon, è un esempio di quanto IBM speri di applicare la propria ricerca nell’impiego di tecniche avanzate di apprendimento automatico per estrarre informazioni da enormi quantità di dati – qualcosa che la società descrive come “cognitive computing”. Il progetto evidenzia anche un’applicazione della tecnologia che IBM vorrebbe esportare in altri paesi dove l’inquinamento è un problema crescente.

Attualmente, IBM sta promuovendo l’intelligenza artificiale in diverse industrie differenti, dall’assistenza sanitaria alla consulenza. Lo sforzo nella cognitive computing comprende elaborazioni del linguaggio naturale e tecniche statistiche sviluppate originariamente per il sistema Watson ed altri approcci di apprendimento automatico (vedi “Why IBM Just Bought Millions of Medical Images” e “IBM Pushes Deep Learning with a Watson Upgrade”).

La previsione dell’inquinamento atmosferico costituisce una sfida impegnativa. IBM utilizza i dati forniti dal Beijing Environmental Protection Bureau http://www.bjepb.gov.cn per affinare i propri modelli. Shen dice che le previsioni hanno una risoluzione di un chilometro ed una precisione superiore del 30 percento rispetto a quelle fornite dai processi convenzionali. Il sistema, spiega, “sfrutta l’apprendimento automatico adattivo per determinare la migliore combinazione di modelli utilizzabili.

Stando a uno studio condotto da ricercatori della University of California, a Berkeley, l’inquinamento atmosferico in Cina è responsabile di oltre un milione di morti ogni anno. È anche uno dei principali oggetti di dibattiti pubblici e politici.

Con l’Airborne Pollution Prevention and Control Action Plan, la Cina si è impegnata a migliorare la qualità dell’aria del 10 percento entro il 2017. Lo scorso aprile, un’analisi condotta su 360 città cinesi da parte di Greenpeace East Asia, che ha sede a Pechino, ha mostrato che 351 di queste presentano livelli di inquinamento superiori agli stessi standard della Cina, anche se i livelli sono migliorati rispetto a un anno fa. Il livello medio di particelle sospese misurato supera di due volte e mezzo il limite raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

(MO)

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