Piccole macchine crescono

Apparati miniaturizzati, da fabbricare in serie, prendono forma come le figure di un libro pop-up.

di David Rotman

Combinando le tecniche usate per fabbricare circuiti elettronici con lo spirito degli origami, Pratheev Sreetharan ha trovato il modo di costruire piccole macchine e oggetti complessi che prima erano impossibili da produrre senza una fase di assemblaggio manuale. Tra i risultati: un’ape robot creata in un giorno, un icosaedro perfetto, una piccola catena di anelli di fibra di carbonio interconnessi.

Questi oggetti minuscoli e intricati sono la dimostrazione di un approccio alla produzione di oggetti, che Sreetharan giudica ampiamente applicabile alla creazione di nuovi strumenti medici, robot e componenti di strumenti di analisi.

Se Sreetharan avrà successo, darà vita a un’area produttiva che al momento è terra di nessuno, tra quella microscopica dei chip al silicio e quella degli oggetti di uso quotidiano, che hanno dimensioni maggiori. Un ordine di grandezza di importanza cruciale in biologia e in medicina. Ma al momento non esiste un metodo pratico per produrre in massa prodotti tridimensionali e macchine complesse di queste dimensioni.

L’opera più notevole di Sreetharan è l’ape robot, creata attraverso una serie di fasi ispirate dai libri pop-up. Da studente, nei laboratori del pioniere della micro-robotica di Harvard, Robert Wood (che figurava tra i TR35 del 2008), Sreetharan denotava una grande familiarità con i compiti che implicavano l’assemblare e l’incollare pazientemente minirobot al microscopio.

Cominciò ad adattare la laminazione standard e le tecniche dei micromeccanismi, prese a prestito dalla fabbricazione dei circuiti elettronici, per ricavare i singoli pezzi da superfici piatte.

Ma la soluzione più brillante deriva da caratteristiche di progettazione, che permettono alle parti di comporsi e saldarsi in un unico momento, dando forma all’ape.

Sreetharan, che di recente ha trascorso un’estate nella regione indiana del Tamil Nadu insegnando ai rifugiati dello Sri Lanka a sfruttare le energie rinnovabili e a costruire computer alimentati dal sole, di recente ha completato un dottorato ad Harvard e ha fondato una startup chiamata Vibrant Research a Cambridge, Massachusetts, per adattare i suoi metodi di costruzione alla produzione avanzata.

Non ha ancora deciso quali oggetti in particolare saranno prodotti dalla sua azienda, ma assicura di avere già creato oggetti che non sono mai esistiti prima. E spera che i nuovi metodi aprano la strada a nuove opportunità per il mondo produttivo. Un modo perché la sua ape robot possa volare più in alto.

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