Esposta la portata delle operazioni di tracciamento tramite app per smartphone

Sappiamo già che è possibile localizzare le persone partendo dai dati di localizzazione dei loro smartphone. Quello che non sapevamo, o non volevamo sapere, è quanto valgono queste informazioni.

di Charlotte Jee

Una indagine del New York Times ha rivelato l’incredibile portata delle operazioni di tracciamento utenti eseguite dalle app negli smartphone.

La scoperta: Diverse imprese affermano di poter tracciare intorno alla metà dei dispositivi mobile negli Stati Uniti, con aggiornamenti precisi sulla posizione che, in alcuni casi, vengono aggiornati fino a 14.000 volte al giorno. Questi dati vengono quindi venduti o analizzati per pubblicità e vendite al dettaglio.

La vendita di inserzioni basate sulla localizzazione degli utenti ha raggiunti i $21 miliardi di valore quest’anno, e il mercato è in continua crescita. Le informazioni vengono anonimizzate, ma coloro che possiedono l’accesso ai dati grezzi potrebbero facilmente identificare le persone senza il loro permesso.

Le società non si accontentano neppure di tracciare la nostra posizione; vogliono prevedere i vostri prossimi spostamenti, come dimostrato da questo brevetto di Facebook.

Una storia vecchia? La maggior parte di noi è consapevole del fatto che i nostri telefoni cellulari raccolgano informazioni relative la nostra posizione. Mettendo in chiaro la portata, la monetizzazione e i rischi di identificazione che ne derivano, però, il NYT rende più difficile ignorare il problema.

Cosa possiamo fare: Non è il caso di andare nel panico. Una soluzione è a portata di mano; basta selezionare con attenzione le impostazioni e i permessi di ciascuna app installata sul vostro cellulare. Il NYT ha creato una utile guida per farlo, ma una delle regole più semplici resta quella di cancellare le app gratuite.

(MO)

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