Dall’Asia con timore: riuscirà Internet a restare libero e aperto?

Le previsioni di Leonard Kleinrock, il creatore della «commutazione di pacchetto» sul futuro della Rete.

di Alessandro Ovi

Leonard Kleinrock, oggi professore alla UCLA (University of California Los Angeles), pubblicava 50 anni fa la sua rivoluzionaria idea della «commutazione di pacchetto», il sistema di comunicazione che sta alla base di Internet. La commutazione di pacchetto è quella che non prevede un collegamento unico e costante tra il punto di partenza e quello di arrivo di un messaggio (commutazione di circuito).

Ogni messaggio, trasformato in una serie di bits, viene suddiviso in una serie di «pacchetti», ciascuno con un suo ordine sequenziale e un indirizzo del punto di arrivo.

Anche seguendo vie diverse, i vari pacchetti arrivano alla destinazione dove vengono riordinati per ricostruire il messaggio originale.

Perciò Kleinrock è considerato il primo dei padri di Internet e da allora ne è sempre stato protagonista e osservatore straordinario.

Due anni fa, su «Wireless Communications» di IEE, (una delle riviste più autorevoli del settore) in History of the Internet and its Flexible Future, Kleinrock forniva sia la sua testimonianza di cinquant’anni di evoluzione della Rete da «infrastruttura di comunicazione» a «sistema nervoso del mondo», sia la visione del suo futuro.

Quattro i pilastri del cambiamento, secondo Kleinrock.

Nomadic and Ubiquitous Computing: l’utente in movimento può accedere alla Rete dovunque si trovi e con qualunque apparato.

Spazi e Reti Intelligenti: ci si può connettere agli oggetti, parte di un ambiente, e avere con loro una interazione intelligente. Si tratta di un insieme di tecnologie embedded (incorporate), fatte di sensori, attuatori, logiche, processori, trasmettitori, fotocamere, microfoni, speakers, RFID (radio frequency identification).

Convergenza: un unico oggetto con funzioni diverse (come sta cercando di fare Apple con I-Pad), che può essere usato come telefono, come schermo per filmati, come net-pc, come videogioco, come GPS. I servizi location specific, ovvero in grado di offrire informazioni ed eseguire transazioni tipiche delle località dove ci si trova, avranno dalla convergenza un grande impulso.

Agenti Intelligenti: software indipendenti, dispersi nei vari ambienti, raccolgono dati, li analizzano e osservano andamenti (già ne operano, per esempio, nella Finanza, con la «analisi semantica» per la rilevazione di attitudini e comportamenti).

Si tratta di uno scenario in grande movimento, dove l’innovazione è trascinata da nuove applicazioni ancora difficili da immaginare, come lo erano state e-mail, www, peer to peer file sharing, social networks, blogs e via dicendo. Un mondo Internet sempre più nuovo e pervasivo, che entra nella vita di tutti i giorni e la rende più facile e interessante per tutti. Kleinrock non crede però che Internet stia cambiando, forse ancora più a fondo, perché cambia la natura di coloro che lo utilizzano. Sono due i fatti nuovi che rischiano di farlo deragliare dallo splendido cammino tenuto fino a ora.

Il primo è quello degli attacchi informatici.

Ricordiamo qui, quasi con simpatia, lo scalpore del primo virus (il worm) di Robert Morris, nel 1988. Cose da «scapigliati», da pirati della Rete, ma nulla contro la cultura liberal di Internet.

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