Dalla ricerca Versalis una innovativa tecnologia per il riciclo degli pneumatici

Grazie all’impegno dei ricercatori Eni Versalis, gli pneumatici giunti a fine vita potranno percorrere nuove strade

L’economia circolare dei prodotti è un fattore determinante per raggiungere la piena sostenibilità delle attività umane e la salvaguardia dell’ambiente.

Solo con un corretto modello di produzione, consumo e riciclo dei materiali e dei prodotti potremo estendere il ciclo di vita dei nostri beni, ridurre i rifiuti al minimo e reimmetterli nel ciclo produttivo generando così nuovo valore, il risparmio delle risorse naturali e la difesa del mondo in cui viviamo.

Solo nell’industria dei pneumatici, i produttori sono oggi chiamati a riciclare miliardi di ruote giunte al termine della loro vita. Per esempio, solo in Italia devono essere gestite più di 500.000 tonnellate di gomme usate ogni anno.

La tecnologia per riciclare i pneumatici

Oggi, i pneumatici a fine uso, PFU, vengono riciclati per ottenere prodotti a basso valore, come pavimentazioni stradali o campi di gioco, oppure bruciati nei termovalorizzatori con conseguente emissione di CO2 in atmosfera. Ma non è raro che vengano semplicemente mandati in discarica quando non abbandonati ai bordi delle strade.

Ma l’obiettivo di numerose ricerche in tutto il mondo è quello di realizzare una tecnologia in grado di valorizzare pienamente questi materiali reimpiegandoli proprio per la produzione di nuovi pneumatici.

La sfida non è certo semplice: per rimettere nel ciclo economico un pneumatico ormai usurato si deve prima di tutto separare le tele fatte di reti di corde in nylon e di tessuti in rayon o in poliestere, le cinture metalliche in acciaio avviando ciascun componente ad un dedicato processo di riciclo.

Quello che rimane è un prodotto elastomerico: la “gomma” vera e propria, flessibile ed elastica. Tale prodotto viene quindi macinato e micronizzato fino ad ottenere una polvere più fine del caffè macinato.

A questo punto, i produttori di pneumatici mescolano il polverino micronizzato secco con l’elastomero vergine per ottenere pneumatici che siano in parte composti di materiale riciclato.

Per il produttore di pneumatici questo tradizionale processo di miscelazione presenta delle problematiche:

  • la possibile dispersione in aria di polveri fini con impatto su ambiente ed operatività,
  • il processo di incorporazione del polverino nella mescola che richiede più tempo ed energia di quella spesa per l’utilizzo del solo polimero vergine.
  • c’è un limite tecnologico sull’ammontare di polvere micronizzata che può essere incorporata.

I ricercatori Gabriele Gatti, Technical Authority Versalis di Ravenna e Costantino Perretta del Centro Ricerche Versalis di Ferrara hanno sviluppato, insieme ai loro team, una piattaforma tecnologica innovativa che permette di incorporare e disperdere una quantità variabile di polvere micronizzata di pneumatico a fine uso in una matrice gommosa di eSBR (copolimero random butadiene-stirene), durante la fase di produzione dell’elastomero stesso.

I vantaggi di questo approccio sono molteplici: grazie alla tecnologia a umido adottata, per Versalis la manipolazione del polverino micronizzato di pneumatico a fine vita è sicura e concentrata in un singolo impianto dove si ottiene un prodotto, solido e compatto che i clienti possono facilmente utilizzare nelle proprie linee produttive; per i produttori di pneumatici che faranno uso del prodotto Eni Versalis non sarà più necessario attrezzarsi per gestire materiale polveroso su più linee di produzione.

Ma soprattutto il processo rende più semplice l’incorporazione e la dispersione della componente riciclata, riduce i tempi e costi di scioglimento e miscelazione dei polimeri e diminuisce i costi energetici dell’intera attività.

La nuova piattaforma tecnologica Versalis è già stata validata su impianto pilota e testata su impianto industriale. La promozione della nuova famiglia di prodotti Versalis REVIVE ESBR è in corso presso i maggiori produttori di pneumatici.

Per questo brillante successo tecnologico Gabriele Gatti, Costantino Perretta e i loro team di ricerca hanno ricevuto il premio dalle mani del Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, durante la cerimonia che si è tenuta il 3 ottobre al Quirinale.

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