Anticipare l’onda, ahead of the curve. Un’intervista inedita a Bill Gates

Siamo nel 1995, in un contesto fervente di nuove tecnologie emergenti. Con il regista Ruggero Montingelli decidemmo di realizzare “Domani”, una serie TV in Rai per far parlare i protagonisti della rivoluzione tecnologica che stava arrivando. Uno di questi era il fondatore di Microsoft.

“Ahead of the curve”, anticipare l’onda. O meglio, “essere tra i primi a passare a una nuova idea o modo di fare qualcosa che in seguito diventi generalmente popolare”.

Siamo nel 1995, Stati Uniti. In una progressione oggi storica, in agosto esce Windows 95, il 22 novembre Toy Story – il primo feature film interamente realizzato al computer per la regia di John Lasseter (con una Pixar già rilanciata da Steve Jobs) – e il 24 novembre Bil Gates pubblica “The Road Ahead” (in Italia pubblicato da Mondadori con il titolo “La strada che porta a domani”, ndr), un libro che illustra la filosofia Microsoft: “Founded with a vision of a computer on every desk and in every home”, che spiega come le emergenti tecnologie digitali entreranno nella vita di chiunque.

In questo contesto decisamente scoppiettante per il progresso del mondo intero, insieme al regista Ruggero Montingelli decidemmo di realizzare una Serie TV che utilizzasse un nuovo linguaggio pop divulgativo. L’obiettivo era avvicinare l’ostico tema del futuro tech alle platee televisive generaliste.

L’idea chiave era quella di fare parlare direttamente i protagonisti di questa rivoluzione tecnologica, i più prestigiosi, come Gates e Nicholas Negroponte, introdotti da Claudio Cingoli, la cui cresta in RAI fu già considerata disruption. L’alleato fondamentale fu l’ingegner Umberto Paolucci, uno delle prime 100 risorse umane di Microsoft, amico personale di Bill Gates. Paolucci, con disarmante semplicità̀ mi comunicò che “Bill” mi aspettava a Redmond (Seattle, WA), mercoledì 20 dicembre 1995.

Così nacque “Domani”, una piccola ma significativa serie televisiva che RAI conserva nei suoi ricchi archivi. Arrivai direttamente dall’Italia, Gates dal Giappone, e alla fine del cambio dei nastri (ripresa per ironia tutta analogica) il prode cameraman letteralmente ci svegliò dal jet lag per proseguire la lunga intervista esclusiva che per la prima volta potete leggere integralmente.

Trailer della serie Rai “Domani”, 1995.
RAI

Poi San Francisco per intervistare Luis Rossetto, il Fondatore e Direttore di Wired, per chiudere infine al Media Lab dell’MIT a Cambridge (Boston) per incontrare il professore Nicholas Negroponte. Riuscii a tornare a casa per Natale, per chiudere in famiglia un anno che fu davvero magico e trasformativo.


INTERVISTA A BILL GATES, Seattle (WA) 20/12/1995

Considera terminata l’era industriale?

L’era che sta arrivando porta con sé l’età dell’informazione, e questo significa una trasformazione non soltanto di fabbriche e industrie, ma anche di molte altre attività, nuovi tipi di lavoro che ancora oggi non riusciremmo ad anticipare.

Nel suo libro lei dice che i paesi che non hanno sperimentato la rivoluzione industriale – parliamo dei paesi meno sviluppati – verranno proiettati direttamente nell’era dell’informazione digitale.  Non le sembra che questo possa essere un grosso shock? In che modo ne ricaveranno benefici?

Permettere ai paesi in via di sviluppo la possibilità di sperimentare le nuove tecnologie è un modo fantastico di diminuire il gap che si è venuto a creare tra nazioni sviluppate e quelle che ancora non lo sono. Se si guarda a un luogo come la Cina, dove il processo economico è molto rapido, possiamo considerare un beneficio il fatto che non abbiano un network di grossi computer mainframe; i cinesi stanno importando il PC nelle loro biblioteche e nelle loro scuole, utilizzando il talento umano – che è quello che ha maggior valore, perché permette di creare un ponte diretto verso il network elettronico. Per questo motivo io non credo che ci siano fattori negativi nel permettere a chiunque nel mondo di avere accesso alle tecnologie allo stesso momento.

Ha senso paragonare l’invenzione del computer a un’invenzione come quella della ruota da parte dei Sumeri?

Il computer è una delle più importanti invenzioni di tutti i tempi. È difficile per me pensare a qualcosa che sia più significativamente importante del computer: un’intera era, quella dell’informazione, sarà caratterizzata dal computer come primo strumento per organizzare le nostre capacità mentali con le capacità a collaborare collettivamente.

C’è la possibilità che i nuovi media facciano scomparire i vecchi media?

I media della nuova comunicazione digitale stanno diventando i mezzi migliori per fare molte cose. Pensate ad esempio alla possibilità di rimanere in contatto con la posta elettronica. Ci sono anche dei libri, come ad esempio le enciclopedie, dove il formato elettronico sta largamente prendendo il posto del formato stampato. Sono migliori: sono aggiornate, contengono video e audio, possono sottoporre il lettore a test su un argomento. Messe a confronto con le enciclopedie stampate, con le quali io stesso sono cresciuto, sono decisamente meglio. Ma ci sono altri tipi di documenti, per esempio i libri di narrativa, per i quali passerà molto tempo prima che i computer siano un modo ragionevole per leggerli. Dobbiamo prima avere schermi migliori e facili da maneggiare e trasportare. Così, penso, che nel campo dei documenti professionali presto si utilizzeranno i formati digitali, a cui il computer aggiungerà caratteristiche e valore. Ma non significa che i giornali, le riviste e i libri scompariranno del tutto.

Nel suo libro lei usa spesso la parola “rivoluzione”. Crede che sia il termine giusto?

Uso la parola “rivoluzione” per intendere l’impatto che i computer produrranno nel modo di comunicare. Si può fare un paragone con la rivoluzione industriale, che avvenne quando la maggior parte della gente era impiegata nell’agricoltura, vivendo la preoccupazione che l’aumento della produttività potesse far scomparire posti di lavoro. Ci si domandava che cosa avrebbe fatto tutta quella gente se questo fosse avvenuto e che cosa sarebbe diventata l’agricoltura stessa. La stessa preoccupazione la sperimentiamo oggi, è una trasformazione della natura stessa del lavoro e sta avvenendo in un tempo più breve della rivoluzione industriale, per cui si può dire che è più drammatica.

Infatti, in una rivoluzione ci sono vincitori e perdenti. Chi potrebbe perdere con la rivoluzione digitale?

Quando torniamo a considerare la rivoluzione industriale è difficile dire se ci furono perdenti o vincitori. La qualità della vita fu significativamente migliorata. Qui stiamo creando un mondo che permetterà alla gente di trovare quello che cerca e di confrontarsi con gli interessi comuni; darà la possibilità agli individui di imparare a controllare le proprie vite, la propria flessibilità, così da rendere il mondo più piccolo, più a misura d’uomo. La gente dovrà aggiornare le proprie capacità professionali e in molti campi le professioni dovranno adattarsi a questi cambiamenti. La società diventerà anche più ricca e quindi potremo investire più risorse nell’educazione, nella medicina e in altre aree in cui ci sono ancora molte necessità a cui far fronte.

Ritiene che si creerà un gap generazionale in questa rivoluzione?

Ci sono persone che hanno bisogno di un po’ di tempo per entrare in confidenza con il computer: una volta che imparano a fare una cosa con esso diventa molto semplice imparare a fare altre cose, così che man mano diventa un mezzo molto naturale. La prima volta che ci si trova di fronte a un computer si può provare disagio, esserne intimoriti. Questo vale in particolar modo per gli adulti, perché i bambini al contrario sembrano buttarcisi a pesce e imparano a usarlo come imparano qualunque altra cosa. Perciò dobbiamo assicurarci che gli adulti abbiano un amico o un istruttore ad aiutarli, dobbiamo fare in modo che i loro PC siano più semplici da usare di quanto non lo sia adesso e dobbiamo renderli più interessanti aggiungendo molti nuovi tipi di servizi. Così gli adulti si accosteranno al computer con lo stesso entusiasmo e interesse dei bambini. Perciò non credo che vi sarà un grosso gap generazionale, anche se queste trasformazioni avverranno con grande velocità, che peserà maggiormente sugli adulti di oggi.

Nel suo libro lei cita Gutenberg per descrivere questa rivoluzione. Come pensa che reagirebbe se fosse testimone di ciò che sta avvenendo?

Non sono sicuro che Gutenberg, inventando il processo di stampa, fosse immediatamente cosciente dell’impatto che questa avrebbe avuto sulla produzione di codici, giornali e tutte le pubblicazioni con i quali la società funziona. Abbiamo dovuto attendere gli storici per comprendere come tutto questo si venne sviluppando, per certificare l’importanza di quell’evento. La stessa cosa vale oggi. Ho scritto un libro per spiegare cosa sta succedendo e per illustrare le nuove capacità, ma non ho dubbi che tutto questo prenderà una direzione sorprendente ed inaspettata, che lascerà stupito anche me.

Il computer è un mezzo relativamente nuovo. Come prevede che si trasformerà nei prossimi anni?

Il computer è un mezzo che sta cambiando molto velocemente. Le innovazioni nella tecnologia dei chip e la competizione tra i costruttori di hardware dimostrano come i computer di oggi siano molto differenti da quelli di 5 anni fa e tra 5 anni saranno ancora differenti. Certamente la velocità, la capacità di memoria, la capacità dei dischi e la possibilità di connettersi in rete con altri computer saranno ancora più elevate. Anche altre caratteristiche saranno qualitativamente elevate: la possibilità di dialogare con il computer, ad esempio, o di fargli riconoscere altre lingue, o di usare delle immagini in movimento nelle animazioni in modo più ricco. E la tenacia con la quale migliaia di aziende stanno cercando di migliorare queste macchine mi fa credere che tra 5 anni avremo un meraviglioso strumento, che sarà collegato con tutti gli altri computer.

Ritiene che il computer nel prossimo futuro sarà il media principale delle nostre attività?

Il computer ha una chance per essere il principale media del domani. Ma esso verrà fornito in varietà differenti. Alcuni di essi sembreranno televisori, di fronte ai quali ci siederemo come facciamo oggi e avranno la grandezza di quelli a cui siamo abituati. La differenza sarà che essi saranno collegati alla stessa rete alla quale oggi sono collegati i computer. Come chiameremo le varie applicazioni che saranno rese disponibili è ancora da decidersi, ma conterranno certamente l’intelligenza necessaria per reperire le informazioni di cui abbiamo bisogno per farlo lavorare in un modo nuovo.

La televisione di oggi comunica solo in un senso, il computer, invece, permette l’interattività.

La chiave principale del computer ha a che vedere con l’interattività. Oggi lo strumento più vicino al computer è il telefono, col quale ci si può mettere in contatto con qualcuno per avere una conversazione. Bisogna però avere in mente chi vogliamo raggiungere e una volta che abbiamo stabilito una comunicazione non otteniamo ulteriori informazioni grazie a uno schermo e alla ricchezza di immagini. Quindi il computer è superiore alla televisione, che mette a disposizione solo immagini ed è pensata per una diffusione identica per tutti, ed è superiore anche al telefono, perché va al di là delle funzioni di questo strumento e muove verso nuove dimensioni. Così l’interattività è un elemento a cui l’individuo deve pensare molto profondamente. Deve chiedersi come potrà servirsene in modo efficace.

Lei parla anche di Wallet PC, il computer personale da tasca, una sorta di portafoglio elettronico.

Il wallet PC è qualcosa che possiamo portare con noi; con esso possiamo controllare i nostri appuntamenti, ricevere messaggi. Quando poi torniamo al nostro desktop possiamo verificare le informazioni e aggiornarle sullo schermo più grande. Il wallet PC è un oggetto piccolo, maneggevole, e sarà un perfetto assistente che ci ricorderà varie cose; ad esempio, potrà aiutarci a trovare la strada in un paese che non conosciamo. Ma non sarà un sistema di assistenza più intelligente di quello umano.

Si parla molto di oggetti che pensano, il Wallet PC potrebbe essere considerato uno di questi. Qual è la sua opinione di questo indirizzo di ricerca?

Gli uomini pensano e sono molto bravi a comprendere altre lingue e ad apprendere nuove cose.

I computer sono ancora molto lontani dallo sviluppare queste capacità. Ce ne rendiamo conto quando proviamo a insegnare a un computer come apprendere, ci rendiamo conto di quanto sia difficile. I computer stanno diventando sempre più duttili, sanno cosa abbiamo fatto in passato e sono capaci di lavorare con noi in un modo migliore, grazie a questa esperienza. Ma non si può paragonare questo processo di apprendimento neppure a quello di un bambino piccolo.

Ci vorranno molti decenni prima di riuscire a trovare una soluzione a questo limite del computer. Sino ad allora faremmo meglio a pensare al computer solo come a uno strumento che fa esattamente quello che gli chiediamo di fare, ma che in un certo senso lo fa anticipando sempre più le soluzioni.

Come gestiremo le informazioni nel futuro?

Quando ci confrontiamo con i libri oggi, scopriamo che ce ne sono molti, molti più di quanti potremo mai permetterci di comprare e di leggere. Se possediamo un’antenna satellitare scopriamo di poter disporre di un numero elevato di canali. Siamo quindi in una condizione che necessita di consigli, di una guida. Abbiamo bisogno di un amico che ci dica che cosa va alla grande, che ci fornisca delle classifiche dei prodotti bestseller, che ci diriga nelle note informative. Su Internet, con un computer connesso, gran parte del materiale disponibile è lì per aiutarti, per guidarti in aree differenti, per dirti cosa c’è di nuovo, suggerirti quali sono i prodotti migliori e trovi recensori e critici che ti vengono incontro nelle tue scelte. E quindi il computer è lì anche per aiutarti e guidarti verso ciò che ha valore per te come individuo, ciò di cui hai bisogno. Ti permette di personalizzare il tuo giornale con quello che ti interessa, o di personalizzare la pubblicità.

Crede che ci sarà bisogno di tutta questa informazione?

Nel mondo elettronico ci sarà più informazione di quanta ne abbiamo a disposizione oggi, perché il costo di produzione e distribuzione sarà molto più basso. Ci saranno molte persone che pubblicheranno newsletter per gruppi ristretti di individui interessati a un determinato argomento. Nel passato non era possibile perché andare alla ricerca di queste persone era troppo difficile. Al massimo si raggiungeva qualche centinaio di individui, mentre le masse erano raggiunte solo dai quotidiani e dalle riviste tradizionali. Ora avremo documenti per ogni numero e categoria di persone a cui vogliamo spedirli. Ci saranno molti documenti con questo scopo. Al contrario del mondo della carta stampata, che ha costi alti se vogliamo comprare dei libri per costituire una nostra biblioteca personale, il mondo dell’informazione digitale ha un costo minimo per l’individuo. Quindi è un mondo che incoraggia la gente a leggere e che può aiutare a rintracciare ciò che ci interessa.

Le nuove tecnologie permettono di realizzare più facilmente lavori che una volta erano costosi (ad esempio realizzare un film). Vuol dire che la gente sarà più libera di esprimersi?

Credo che quando si dà a una persona un nuovo strumento si concede la possibilità di esprimere la propria creatività e questa è una cosa positiva. Oggi, ad esempio, per gli effetti speciali bisogna spendere milioni di dollari. Nel futuro anche un bambino potrà fare con il proprio PC un film con le stesse applicazioni. C’è già un software che si chiama 3D Movie Maker che permette di realizzare filmati, e ogni giorno diventa sempre più ricco. Penso che questo sia uno sviluppo positivo, anche perché permette di scoprire chi ha talento. Non sarà più solo una questione di fortuna riuscire a entrare in uno studio di posa per fare quel lavoro.

Parlando dell’autostrada digitale, lei ricorda nel suo libro la necessità delle fibre ottiche per la rete. Ma parla anche di linee ISDN e di compressione dei dati. Ritiene che questi due elementi possano risolvere i problemi nella trasmissione prima del cablaggio a fibre ottiche?

Per trasmettere un video occorrono vie di comunicazione a velocità molto alta, come ad esempio le fibre ottiche. Purtroppo, per la maggior parte della rete, queste non sono disponibili. È un problema che deve essere risolto. Oggi l’innovazione è offerta dalle cosiddette linee ISDN, con buoni risultati, perché nello scaricamento di un file video si ha una maggiore velocità che con le normali linee telefoniche. Ma lo ritengo uno stadio intermedio, che viene chiamato mid-band, perché il video trasmesso viene scaricato con una cattiva qualità. Per cui ora possiamo utilizzare le linee ISDN come passaggio intermedio verso le fibre ottiche. Ma ci vogliono allora grandi investimenti per permettere in primo luogo alle aziende di essere collegate con fibre ottiche, e probabilmente passerà una decina d’anni prima che anche le case private siano cablate.

Ritiene che questo sia l’unico problema dell’autostrada digitale?

Perché l’autostrada informatica si sviluppi molte cose devono concatenarsi. Lo sforzo maggiore sarà convincere le società telefoniche e quelle che gestiscono le comunicazioni via cavo a operare quelle migliorie che permettono il trasferimento di dati ad altissima velocità. Nel frattempo, però, dobbiamo continuare a migliorare gli strumenti da collegare in rete, portare avanti la ricerca sulle applicazioni delle nuove tecnologie e rendere più appetibili e interessanti i servizi. C’è ancora un gran lavoro da fare per tutti. Alcuni paesi stanno facendo un buon lavoro nel costruire i presupposti di questa prospettiva futura della comunicazione digitale, aggiornando i propri sistemi. Così facendo otterranno un grande vantaggio perché tutte queste applicazioni saranno state sistemate con anticipo su altre nazioni.

Quale sarà a suo parere il paese che per primo verrà completamente cablato? Gli Stati Uniti?

Gli Stati Uniti sono un paese molto grande. Nei centri della finanza e degli affari si dispone già di cablaggi ad alta velocità. Ma per quel che riguarda le case private non vi è ancora cablaggio a banda larga che permetta il servizio interattivo. Quindi il passaggio intermedio sono le linee ISDN. Passerà almeno una decina d’anni prima che negli Stati Uniti milioni e milioni di case siano collegate con una rete a banda larga.

Ho letto da qualche parte che si considera l’Italia un paese nel quale si stanno facendo molti progressi per cablare il territorio con fibra ottica prima del 2000…

No, no… c’è un po’ di confusione… Semplicemente perché avete collegamenti via cavo tra molte città.

No, non abbiamo collegamenti via cavo, non li abbiamo mai avuti…

Ma pensando al fatto di dover stendere cavi per collegare le case, quanto può essere veloce questa operazione? Sarei sorpreso se questo fosse possibile con grande rapidità. Ma se si vuole cominciare questo lavoro e lo si fa direttamente con le fibre ottiche, questa è un’ottima idea. Ma occorrono tutti i mezzi e gli strumenti per ottenere un vero beneficio.

Quindi lei pensa che il cavo non sia sufficiente.

Siccome un cavo di fibra ottica posato per collegare le abitazioni è un elemento importante, è meraviglioso che vi siano aziende private che senza finanziamenti statali lo rendano disponibile.

Be’, sarebbe un lavoro svolto con finanziamenti statali, perché la Stet è ancora un’azienda pubblica. Lo chiedevo perché sarei stupito che l’Italia, una volta tanto, arrivasse prima degli altri paesi.

Le farò una lista di campi nei quali le nuove tecnologie potrebbero creare nuovi sviluppi e miglioramenti. Potrebbe darmi la sua opinione? Inizierei dal lavoro.

Il lavoro cambierà in molti modi. L’abilità di collaborare con altre persone in qualunque parte del mondo, per raggiungere esperti che possano aiutarci. Questo significa che non occorrono grosse aziende, perché è così semplice raggiungere altre persone per avere una mano, anche se non vivono nelle vicinanze. Sarà possibile lavorare dove si vuole. Alcune persone preferiscono lavorare part-time, altre preferiscono lavorare da casa, altri si trasferiranno in campagna, sempre che la località abbia delle strutture che permettono la comunicazione. Tutto questo determinerà una grande flessibilità per quel che concerne il lavoro.

Passando al settore dell’educazione, cosa mi dice?

L’educazione è un capitolo speciale nel mio libro, è un argomento complesso. Gli insegnanti useranno la rete per permettere ai bambini di esplorare il mondo e fare esperimenti e potranno vedere se si bloccano di fronte a un problema, se le loro considerazioni sono pertinenti. Potranno muoversi in nuove aree, o fare verifiche su quello che hanno imparato. Anche se è ancora una necessità dei ragazzi avere classi e gruppi di discussione come parte del corredo scolastico.

Spettacolo e intrattenimento.

Il mondo dell’entertainment è semplicemente avere la possibilità di guardare ciò che si ha voglia e partecipare in qualunque momento. Ma ci sono nuove forme di intrattenimento: giochi a quiz nei quali si può entrare e partecipare, giochi tra anziani e bambini che giocano assieme, giochi di gruppo in cui ci si imbatte in persone molto abili o che hanno interessi specifici che li rendono interessanti. Per cui la possibilità di reinventare forme di intrattenimento è molto grande in questo mondo.

Banking.

La gestione finanziaria è già resa possibile da molte banche nei servizi per i clienti, con gli sportelli automatici e i servizi telefonici. Il computer può portare dei cambiamenti: si può lavorare sulle cifre, fare comparazioni di budget, fare la dichiarazione dei redditi elettronicamente, il computer permetterà anche di chiamare qualcuno per un consulto. Quindi è un modo meraviglioso di gestire i propri soldi. E avrà uno sviluppo in questo senso, credo che chiunque abbia un computer voglia utilizzarlo per questo proposito.

Molti crimini e atti violenti sono correlati al denaro fisico. Ho l’impressione che il denaro digitale possa risolvere questi problemi.

Certamente il computer deve saper riconoscere il suo proprietario. Bisogna avere una password e altre misure di controllo. Se si eseguisse una transazione di forte entità potrebbe chiedere una seconda verifica. Quindi avremo molte tecniche per verificare che, quando qualcuno ci ruba il nostro Wallet PC, non venga usato nel modo sbagliato e per fare in modo che le transazioni economiche siano più sicure di quanto lo siano oggi.

Relazioni personali.

La posta elettronica permette di rimanere in contatto con la gente in un modo molto semplice. Se ci si vuole prendere una vacanza da qualunque attività e qualcuno ha bisogno di noi possiamo decidere se dargli retta o no. Un po’ come un maggiordomo che ci porta il biglietto di una persona in attesa per essere ricevuta. Possiamo decidere se riceverla o no. Questa è un’area che non possiamo immaginare come sarà usata, perché la maggior parte della gente non l’ha ancora provata.

Salute.

La ricerca medica sarà enormemente accelerata dalla possibilità da parte dei ricercatori di tutto il mondo di confrontare le loro più recenti opinioni e le loro esperienze, così da raccoglierle e metterle a disposizione in un solo ambiente. L’amministrazione sanitaria è fondata sull’uso di molta carta, per cui è difficile a volte relazionarsi direttamente col paziente e verificarne le condizioni. Trasformare questa amministrazione con l’informazione digitale farà avanzare di molto questo servizio.

Handicap.

Il computer, dal momento che è come un’estensione della propria mente, è particolarmente utile se si è costretti all’immobilità, come nel caso di persone anziane, o persone che hanno difficoltà a muoversi, perché grazie ad esso si può comunicare con la gente. Questo migliora la vita, si può anche lavorare con ottimi risultati ed essere al corrente di tutto quello che accade.

Arte.

Il mondo dell’arte potrebbe non cambiare così tanto. L’arte è una cosa soggettiva. Certamente se si è uno studente d’arte si ha la possibilità di richiamare delle immagini sul proprio schermo, che non è come vedere le opere dal vivo, ma può essere utile se si sta studiando un periodo particolare e si vogliono mettere a confronto cose che non si ha tempo di andare a vedere. Ma non credo che verrà drasticamente rivoluzionata, se si eccettuano quegli artisti che usano il computer per fare film più ricchi di effetti.

Politica e democrazia.

Per quel che riguarda la politica dobbiamo mettere in conto che le nazioni potrebbero perdere un po’ della loro importanza politica dal momento che molto accadrà indipendentemente dalla presenza di confini e frontiere. Dobbiamo pensare come gestire l’organizzazione più efficacemente, come raccogliere informazione in profondità. Molte delle cose che i politici dibattono…  si può rimanere confusi. Ma se si leggono articoli che presentano gli argomenti, con i loro background, con le varie opinioni e le giustificazioni delle posizioni dei vari personaggi. Spero quindi che la gente si avvii ad essere ancora più impegnata nelle discussioni che sono così vitali per la democrazia.

Pensa che vi sia ancora il pericolo del Grande Fratello?

Il personal computer è uno strumento pensato per l’individuo e permette di scrivere ciò che si vuole, e dire ciò che si vuole. Più potere si dà all’individuo e meno sarà possibile alle grosse organizzazioni, quali ad esempio i governi, prendere decisioni con le quali la gente non è d’accordo. E ogni avanzamento nelle comunicazioni è stato un passo avanti positivo nella direzione della democrazia.

Lei afferma che il Wallet PC è uno strumento utilizzabile anche per provare cosa si è fatto e dove si era in un certo momento. Ma è anche vero che, in caso di problemi con la giustizia, non è l’individuo a dover provare se ha commesso o no un reato. Non c’è il pericolo di attentare al diritto?

Non credo che la gente sappia quanti dati ci sono in un computer oggi. Telefonate, movimenti bancari, assegni… ci sono molti dati. Quello che dico nel libro è che è una decisione politica quella di decidere le regole. Se si vuole avere un indice di crimine basso in un quartiere si può decidere di posizionare delle telecamere. Ma è importante che la gente incaricata di gestire questi dati sia gente di cui si ha fiducia.

Se fosse possibile trasportare nel tempo qualcuno dal secolo scorso ai giorni nostri, questa persona avrebbe molto probabilmente uno shock. Se invece ci spostassimo noi nel futuro, proveremmo uno shock simile o più marcato?

Penso che la nostra sorpresa sarebbe più marcata, perché il ritmo del progresso è molto più rapido adesso. Questo deriva anche dalla possibilità di mettere a confronto più velocemente le ricerche. Per cui penso che se ci spostassimo nel futuro vedremmo una maggior quantità di cambiamenti.

Come sarà il 2030?

Nel 2030 ci saranno così tanti cambiamenti, ma l’unico di cui sono un esperto è quello che riguarda il software del computer, ed è quello di cui parlo nel libro. Riconoscimento della voce umana, raccolta di informazioni e ristrutturazione economica del mondo.

Cosa succederà alla pubblicità nel futuro?

La pubblicità è stato un grande business. Nel mio libro parlo di nuovi tipi di pubblicità. Ad esempio, si sarà direttamente pagati per guardare la pubblicità al posto di guardare spettacoli che sono stati pagati con la pubblicità. Questo sistema diventerà comune nel futuro.

Qual è la sua strategia per Internet?

Internet è un meraviglioso strumento e nel mio libro ne parlo molto, di come sia un passo verso il futuro, perché ci sono molte persone che cominciano a pubblicare documenti esclusivamente in forma digitale. Questo non riguarda solo gli Stati Uniti, perché in un paio d’anni questo mezzo diventerà importante anche in Italia e in altri paesi. La strategia della Microsoft è quella di mettere a disposizione ottimo software, per fare in modo che Windows sia il modo migliore di usare Internet. Abbiamo strumenti che rendono facile creare documenti per Internet, perché crediamo che Internet renderà il computer un elemento importante per l’economia.

Usa molto la parola “mercato” per definire Internet.

La parola mercato definisce uno dei modi in cui Internet verrà usato. Ogni tipo di bene che si voglia vendere verrà inserito in una categoria e per chiunque il mondo elettronico diventerà il modo più semplice per reperirlo. Cambierà l’essenza del capitalismo. Non sto dicendo che il commercio sarò l’unico utilizzo, ma sarà un passo in avanti fondamentale per utilizzare il mondo elettronico nella maniera più efficiente.

La disoccupazione. C’è chi pensa che il computer porterà via molti posti di lavoro.

Ogni sviluppo della tecnologia ha portato con sé la crescita dell’intero mercato del lavoro. E questi nuovi lavori verranno offerti in quelle aree che sono attualmente sofferenti, quali quelli dell’educazione o della medicina. Se si permette all’economia di progredire si verranno a creare nuove risorse che potranno essere investite per tutte quelle cose che la gente vorrebbe vedere succedere.

Lascerà a suo figlio un mondo migliore?

Penso che il mondo stia migliorando. Basta guardare il campo della salute o osservare come la gente abbia la possibilità di imparare nuove cose oggi, come sia possibile viaggiare nel mondo e scoprire cose nuove. Se qualcuno pensa che gli ultimi vent’anni sono stati un miglioramento, penso che penserà così anche per i prossimi vent’anni. Se si pensa che invece siano stato un passo indietro nella storia del progresso dell’umanità, ritengo che si sarà portati a considerare così anche i prossimi venti anni. Perché stiamo andando nella stessa direzione: migliore assistenza medica, modi migliori di comunicare, abbondanza di scelta, maggiore controllo su quello che ci accade.

I politici promettono di abbattere le tasse per essere eletti. Lei promette alla gente un futuro che è ancora più affascinante. Non le è mai venuto in mente di scendere in campo?

Lo scopo della mia vita professionale è creare nuovo software e lo sarà sempre. Certamente non mi interessa entrare in politica e quello delle tecnologie è l’unico campo in cui voglio portare il mio contributo.

So che lei ha recentemente raggiunto un accordo con la NBC.

La NBC è una grande organizzazione negli Stati Uniti. È un network televisivo. Sto lavorando con loro per un nuovo servizio di news che farà parte del Microsoft Network e stiamo anche lavorando su un canale di sola informazione, 24 ore al giorno, che sarà distribuito via cavo. La NBC si occuperà prevalentemente del canale d’informazione e noi di quello interattivo.

Che cosa pensa della resistenza a utilizzare l’interattività nell’entertainment. L’ex capo della Time Warner affermava che sarebbero passati moli anni prima di creare utili.

Il business dei giochi elettronici è più grande del business cinematografico. E i giochi sono interattivi. Anche se la piattaforma è molto limitata, paragonata a quello che sarà in futuro, la gente sta già interagendo. E quando si vedono i bambini imparare attraverso l’interazione è una cosa magnifica. Questo non significa che i film debbano necessariamente diventare interattivi. Ci sarà sempre spazio per storie che sono state realizzate da registi e a noi non rimane che sederci e guardarle.

In che modo cambierà la distribuzione dei prodotti nell’era digitale?

Già in molti casi il software è venduto elettronicamente. Molte grandi aziende comprano un prodotto in licenza e non ricevono in cambio una scatola. Per i piccoli consumatori, ricevere una scatola con dentro un CD-ROM sarà ancora importante per lungo tempo. Dipende dal mercato decidere quando si vorrà sperimentare un nuovo approccio all’acquisto. Ma la Microsoft deve cambiare in molti modi per adattarsi a questo nuovo mondo così come tutte le aziende. Questo non è un periodo di stabilità e l’azienda che coglie la migliore opportunità è quella che rimarrà in gioco nei prossimi anni.

Come cambierà il concetto di copyright?

La legge sul copyright non necessita di modificare i principi base che a mio parere saranno ancora validi nel mondo digitale.

Ma so che lei sta comprando i diritti di alcuni archivi iconografici, da utilizzare in modi differenti…

Corbis non sta comprando immagini, Corbis sta creando indici e paga royalties ai proprietari delle immagini, perché riesce a metterle a disposizione facilmente per i fruitori, sia che siano privati, sia che siano editori. Quindi Corbis sta aprendo il mondo delle grandi immagini di famosi fotografi o musei, generando più royalties e lavoro e benefici da queste meravigliose opere d’arte.

Ci sono grandi differenze tra l’Europa e l’America. Nel vecchio continente l’età media dei dirigenti delle aziende è sopra i sessant’anni; lei ne ha 40. L’Europa è ancora lontana per percentuali dall’America riguardo all’utilizzo dei computer.

L’Europa ha adottato le nuove tecnologie più o meno nello stesso momento degli Stati Uniti. Certamente nei campi professionali è stata molto rapida, ma anche nelle case, credo, si svilupperà nello stesso modo. Se non si modificano le regole e non ci si adatta alle cose che cambiano, questo può essere un problema, specialmente se gli altri paesi sono più flessibili.

*Andrea Olcese ha fondato Einstein Multimedia Group, casa di produzione con cui ha realizzato oltre 5.000 ore di contenuti televisivi premium. Oggi è il Chief Creative Officer con MediaLeisure una holding Lussemburghese, già operativa negli Emirati Arabi Uniti.

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