Copernicus, la rete di satelliti che vigila sul pianeta

Da dove arrivano i dati sulla salute climatica del pianeta che tanto preoccupano il mondo? Un calendario ci ricorda della rete di satelliti che monitora incessantemente le condizioni della Terra.

di Lisa Ovi

La fitta rete di satelliti che popola il cielo terrestre ci ha abituati a servizi che vanno dalle previsioni del tempo alle telecomunicazioni, dai navigatori GPS alla possibilità di ammirare splendide immagini della Terra vista dall’alto. Eppure, oltre alle tante applicazioni quotidiane, i satelliti moderni vengono utilizzati per una miriade di servizi meno visibili come monitorare la sicurezza marittima, offrire supporto in caso di calamità o dare suggerimenti sulle pratiche agricole.

Un calendario, liberamente disponibile sul sito della Agenzia Spaziale Europea (ESA), ci ricorda dell’esistenza di una delle missioni europee più significative per un pianeta minacciato dal cambiamento climatico.

Si tratta di Copernicus, l’ambizioso programma di osservazione della Terra dedicato alla raccolta di informazioni accurate, tempestive e facilmente accessibili su sei aree di interesse: ambiente atmosferico, marittimo e terrestre; sicurezza civile, emergenze e cambiamento climatico. Dedicato al padre della teoria eliocentrica, l’osservatore europeo Niccolò Copernico, il programma si compone di osservazioni spaziali, misure aeree e terrestri, analisi dei dati e servizi per gli utenti.

Proprio dai satelliti del programma Copernicus originano le splendide immagini protagoniste del calendario ESA. Sono i satelliti delle missioni Sentinel. Ciascuna missione Sentinel può contare su due satelliti, dotati di una vasta gamma di tecnologie, come radar e strumenti di imaging multispettrale per il monitoraggio terrestre, oceanico e atmosferico.

Lanciati in orbita polare tra il 2014 e il 2016, Sentinel-1A e Sentinel-1B svolgono un servizio di imaging radar per servizi terrestri e oceanici; sempre in orbita polare sono stati lanciati tra il 2015 ed il 2017 Sentinel-2A e Sentinel-2B, allestiti con strumenti di imaging multispettrale ad alta risoluzione per il monitoraggio di vegetazione, suolo e copertura idrica, corsi d’acqua interni e aree costiere. Lanciati tra il 2016 ed il 2018, Sentinel-3A e Sentinel-3B sfruttano una molteplicità di strumenti per misurare la topografia della superficie dei mari, la temperatura superficiale di acque e terra, il colore dell’oceano e il colore della terra con altissima precisione e affidabilità.

Ancora in attesa di completamento troviamo la missione Sentinel-4, dedicata al monitoraggio della qualità dell’atmosfera; Sentinel-5P, precursore della missione Sentinel-5 dedicata alla raccolta di dati precisi in tempo reale sulle tracce di gas e aerosol che influenzano la qualità dell’aria e il clima; infine Sentinel-6, dotato di un radar altimetro per misurare l’altezza globale della superficie del mare.

In tutto, sono una ventina i satelliti della costellazione Sentinel che l’unione Europea ha in programma di lanciare in orbita entro il 2030.

Nessun angolo del globo è immune dalle conseguenze devastanti del cambiamento climatico e gli scienziati che studiano il clima hanno bisogno di dati che facciano riferimento a periodi di tempo più lunghi ed aree del pianeta più ampie rispetto a quelli delimitati da interessi meteorologici o nazionali. Copernicus è il contributo europeo al progetto Global Earth Observation System of Systems (GEOSS), una rete globale di esperti dedita alla condivisione dei sistemi di osservazione del globo.

Come ben disse Ban Ki-moon, Segretario Generale delle Nazioni Unite ai tempi dell’Accordo di Parigi: “Il cambiamento climatico non ha passaporto e non conosce confini nazionali. Le nazioni devono lavorare per l’interesse comune, al di là dei ristretti interessi nazionali”.

I dati satellitari resi disponibili dall’ESA e dal programma europeo Copernicus sono gratuiti e aperti a tutti, un approccio efficace sia per la comunità scientifica e gli utenti di servizi già consolidati, sia per il mercato commerciale in rapida crescita nel campo dell’osservazione e della protezione del pianeta.

(lo)

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