Come navigare tra le notizie sul covid

Poiché la pandemia cambia così rapidamente, è necessario trovare un modo di fornire informazioni che si prenda i giusti tempi e non insegua la cronaca.

di Mia Sato

All’inizio di agosto, i sogni di una calda estate vax erano svaniti mentre la variante delta guidava un’impennata dei casi di covid negli Stati Uniti. Proprio quando molti pensavano che non potesse andare peggio, è arrivato un nuovo ceppo che è stato chiamato “delta plus”. Questo nome si è rivelato fuorviante perché delta non era più pericolosa in quanto tale, ma rappresentava una variante naturale del virus. Le notizie, comunque, si sono diffuse comunque, così come i meme e i post portando al panico sui social media.

Le storie esagerate sono solo un piccolo sottoinsieme della copertura informativa sul covid-19, ma rappresentano un problema serio con cui ho lottato durante il mio lavoro sulla pandemia. Come lettrice, sono cosciente che una copertura di notizie confusa o fuorviante può causare caos e confusione quando la situazione è in continua trasformazione. Navigare nel ciclo delle notizie sul covid-19 è estenuante, persino impossibile, senza una certa comprensione del percorso delle notizie. Ci sono alcuni punti fermi da considerare.

Attenzione all’allarmismo sul complesso industriale

Doppio mutante“, “variante del giorno del giudizio” e persino “il diavolo“: sono solo alcune delle definizioni che sono state lanciate in giro per descrivere le varianti emergenti di covid-19. Ma gli esperti che studiano il virus affermano che l’attenzione prematura dei media su ogni nuova variante può distrarre dai messaggi più importanti, come l’efficacia dei vaccini.

Gigi Kwik Gronvall, un esperto del Johns Hopkins Center for Health Security, afferma che quando vede notizie su varianti dal nome spaventoso come “delta plus”, cerca di respingere l’implicazione che abbiamo a che fare con un mostro. “Le varianti non sono magiche”, dice. “Quello che stavamo facendo per curare la versione originale è uguale a quanto stiamo facendo per alfa, beta, gamma, delta”. È vero che la maggiore trasmissibilità della delta ha costretto molte giurisdizioni a ripristinare l’obbligo della mascherina e il distanziamento. 

Ma quando si vede un titolo del tipo: “Come sapere se hai la variante delta“, si deve sapere che in definitiva è un modo inutile di pensare alla situazione. Almeno negli Stati Uniti, il sequenziamento genetico viene utilizzato principalmente per un’ampia sorveglianza, non caso per caso. Ciò significa che la maggior parte delle persone che prendono il covid non sapranno mai quale variante hanno, spiega Kwik Gronvall. E in ogni caso, le varianti sono tutte trattate allo stesso modo dai medici.

“I notiziari paragonano le varianti a un ‘teatro in fiamme’, ma trascurano di informare le persone dove sono le uscite di un teatro e come arrivarci”, continua. “Ciò accade perché le storie spaventose generano clic e molti punti vendita si affidano agli annunci digitali, che procurano profitti sulla base del traffico. Dico sempre alle persone che se questa pandemia fosse accaduta 10 anni fa, la conversazione sarebbe del tutto diversa”. “Queste varianti”, conclude, “sarebbero uscite su un giornale tra 10 anni e nessuno ci avrebbe prestato attenzione. Resteremmo concentrati su come funzionano i vaccini”.

Le informazioni cambiano in continuazione

Il processo di scoperta scientifica non si muove allo stesso ritmo del ciclo di notizie a raffica e in costante mutamento. Inoltre, non può tenere il passo con le domande delle persone su come sopravvivere alla pandemia. I lettori si chiedono: a cosa devo fare attenzione quando porto la spesa a casa? Qual è il rischio di prendere la metropolitana? Posso prendere il covid lungo anche se sono vaccinato? Domande come questa non hanno sempre risposte facili o buone, e gli esperti con cui ho parlato dicono che parlare di incognite al pubblico è stato un rischio.

Ma poiché si tratta di una nuova malattia, gli scienziati e le autorità sanitarie pubbliche stanno imparando in tempo reale e, da oltre un anno e mezzo, le conoscenze su argomenti chiave come l’immunità e il long covid sono ancora in evoluzione. Gli scienziati sono spesso alla ricerca di risposte nello stesso momento in cui lo è il pubblico, ma questo non è sempre chiaro alla gente comune, che si aspetta informazioni immediate e autorevoli.

“Una delle cose che le autorità sanitarie pubbliche non hanno finora fatto con chiarezza è comunicare la situazione di incertezza”, afferma Renée DiResta, responsabile della ricerca tecnica presso l’Osservatorio Internet di Stanford. Questa mancanza di chiarezza – e talvolta il disaccordo – nei messaggi sulla salute pubblica può filtrare fino alla stampa e creare un vuoto in cui informazioni fuorvianti o non verificate possono diffondersi, afferma DiResta.

Tutti questi messaggi contrastanti, combinati con la lentezza dei progressi scientifici, possono esacerbare la sfiducia. Invece di vedere i cambiamenti nelle linee guida ufficiali come segni che le autorità sanitarie stanno rispondendo responsabilmente ai nuovi dati, è facile per il pubblico credere che quelle autorità e i media si siano sbagliati di nuovo, come nel caso del CDC che ha cambiato le sue linee guida sull’uso della mascherina. Chi ha interessi politici sfrutta questa sfiducia. 

Titoli sciatti e tweet fuorvianti di rinomati organi di stampa, o previsioni dei giornalisti che invecchiano male, possono essere riproposti in meme “gotcha” che gli influencer iperpartigiani usano per continuare a minare la fiducia nei media. 

“Un sito web come Newsmax coglierà ogni opportunità per trovare qualche notizia riportata in modo ambiguo da una trasmissione della CNN”, afferma DiResta.  I funzionari della sanità pubblica (e i giornalisti che si occupano di ciò che dicono e fanno i funzionari) hanno bisogno di un sistema migliore per comunicare ciò che non sappiamo ancora e spiegare che le indicazioni sanitarie potrebbe cambiare sulla base di nuove informazioni. 

DiResta ha sostenuto un approccio alla salute pubblica simile al meccanismo di Wikipedia, in cui l’evoluzione della conoscenza scientifica e del dibattito è pubblica e trasparente e una vasta gamma di esperti possono contribuire con le loro conoscenze. “Non si tornerà più al sistema tradizionale in cui si prendeva una decisione in qualche stanza sul retro e si presentava un’opinione condivisa a un pubblico fiducioso”, dice. “Quel modello è finito”.

Si assiste già a uno scambio di opinioni scientifico sui social media tra ricercatori, esperti di salute pubblica e medici. Erika Check Hayden, giornalista scientifica e direttrice del programma di comunicazione scientifica dell’Università della California, a Santa Cruz, afferma che i giornalisti devono ricordarsi di prepararsi a dovere per questo accesso diffuso alla deliberazione scientifica. “E’ importante, dal punto di vista di un giornalista, capire come gli esperti stanno lavorando su cosa sta succedendo”, dice. “Ciò che è inutile è dipingere i dati in progress come una sorta di conclusione”. Questo è un buon consiglio anche per il lettore medio.

Concentrarsi su ciò che è più utile

Quindi, come trovare notizie affidabili che siano rilevanti per la vita quotidiana? Un’opzione è tenere d’occhio le fonti, specialmente quelle locali, che non si concentrano esclusivamente sulla copertura dettagliata. I rapporti che contestualizzano i numeri giornalieri sono probabilmente più utili di una serie infinita di storie che si limitano a snocciolare i dati principali.

“South Side Weekly”, un quotidiano senza scopo di lucro con sede a Chicago, offre un modello per qualcosa di diverso. Il “Weekly” copre il South Side di Chicago, un’area a maggioranza non bianca. Il giornale, in gran parte basato sul lavoro volontario, ha creato il ChiVaxBot, un account Twitter automatizzato che condivide due mappe fianco a fianco ogni giorno: tassi di vaccinazione e tassi di mortalità del covid-19 per singoli quartieri. 

Invece di mostrare un’istantanea dei dati in un giorno, gli aggiornamenti quotidiani hanno mostrato uno schema nel tempo. Grazie a questo monitoraggio coerente e lento, il bot ha lanciato l’allarme sulle disparità della diffusione dei vaccini: le aree nere e latine hanno mostrato alti decessi, ma bassi tassi di vaccinazioni, una situazione ancora vera oggi.

I dati sono stati anche attentamente contestualizzati. Charmaine Runes, uno dei creatori del bot, fornisce accurate spiegazioni nel condividere fonti di dati, risultati chiave e contesto. “Le autorità pubblicano molti dati, ma non sempre in modi utili alle persone”, afferma Runes. “È diventata responsabilità dei media fare un lavoro interpretativo e dire alla gente: ‘Ehi, questo è ciò a cui si deve prestare attenzione’”.

Le storie del “Weekly” riflettono le preoccupazioni delle persone che il giornale vuole raggiungere e scavano sotto la superficie, secondo il caporedattore Jacqueline Serrato.  “Una cosa che penso manchi ai media in generale è che tendono a lasciare fuori il contesto storico, a tralasciare un’analisi di classe o un’analisi delle dinamiche di potere”, afferma. “Presentano i fatti concreti, ma raramente dicono che ruolo giocano nella vita quotidiana”.

Check Hayden afferma che approcci più sfumati e più riflessivi alle notizie spesso possono servire meglio le persone, soprattutto considerando il ritmo della scienza affidabile. “Se noi giornalisti spendessimo più tempo a sviluppare queste storie complesse e sfumate, forniremmo un servizio pubblico molto più utile”, spiega.  La pandemia cambia rapidamente: i casi possono aumentare in pochi giorni e le informazioni più recenti sembrano sempre urgenti e importanti. 

Ma ho notato un tema persistente in tutto il mio lavoro nell’ultimo anno: la lentezza può aiutare. Le persone con cui ho parlato per la mia copertura del covid-19 per molti mesi spesso descrivono le reti, i sistemi e le relazioni che devono essere in atto per risposte di emergenza di successo. Ali Khan, un operatore sanitario di Chicago con cui ho parlato a febbraio, ha descritto la costruzione di questi sistemi come un “lavoro lento“. Potrebbe essere proprio il tipo di approccio ponderato da cui lettori e giornalisti possono imparare, in una pandemia che non finirà presto. 

(rp)

Immagine: Ms Tech | CDC / Unsplash

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