Una nuova vita per la produzione energetica

Una Eni a zero emissioni nette per offrire prodotti decarbonizzati entro il 2050.

di Silvia Scaramuzza

Grazie alla profonda trasformazione iniziata nel 2014, ora Eni è pronta per una nuova fase di evoluzione che punta a raggiungere le zero emissioni nette entro il 2050. È l’obiettivo centrale della strategia a lungo termine di Eni, che ne accelera la trasformazione. Tradotto: entro i prossimi 30 anni, i clienti di Eni avranno a disposizione solo prodotti energetici completamente decarbonizzati.

Eni punterà sull’integrazione dei business già esistenti, a partire dalle rinnovabili e dal retail che si svilupperanno di pari passo. Nel 2030, per esempio, l’offerta di energia rinnovabile raggiungerà i 15 gigawatt. I clienti di Eni gas e luce, quindi, avranno sempre più accesso a un’energia verde, grazie alla capacità generata dagli impianti fotovoltaici ed eolici onshore e offshore, con progetti in Italia e in Europa.

Un esempio, in questo senso, è rappresentato dall’accordo che Eni ha siglato di recente per l’acquisizione di 3 progetti fotovoltaici nel Sud della Spagna per una capacità complessiva di 140MW. Un’iniziativa che, in sinergia con l’ingresso di Eni gas e luce nel mercato spagnolo, farà da apripista per lo sviluppo di progetti di energia verde nel Paese, con ricadute sui clienti residenziali, così come sulle piccole e medie imprese e sulle grandi aziende.

Eni gas e luce inoltre diventerà sempre più un vero e proprio advisor dei propri clienti in materia di energia, supportandoli ad usarne meno e meglio. Già oggi, per esempio, la vendita di pannelli fotovoltaici è parte integrante dell’offerta di Eni gas e luce grazie all’acquisizione di Evolvere SpA (azienda specializzata nel settore dell’energia distribuita da fonti rinnovabili) finalizzata a gennaio 2020. Questo sviluppo va incontro alla diffusione di un nuovo modello energetico in cui il cliente da semplice consumatore diventa produttore di energia rinnovabile.

La combinazione dei business di bioraffinazione e marketing, inoltre, darà una forte spinta anche alla mobilità sostenibile, aumentando la capacità di lavorazione delle bioraffinerie Eni, che dal 2023 non useranno più olio di palma come materia prima. Già oggi, grazie alla tecnologia proprietaria Waste to Fuel, gli impianti Eni sono in grado di trasformare la frazione organica dei rifiuti solidi urbani (a grandi linee il cosiddetto umido) in bio olio e bio metano.

Per ridurre al minimo l’impronta carbonica dei prodotti, la multinazionale dell’energia sta lavorando anche sulla riduzione delle emissioni create dalle proprie operazioni. Sono in via di sviluppo progetti di conservazione delle foreste, di cattura e stoccaggio della CO2 (CCS) e nuove soluzioni tecnologiche. Le iniziative REDD+, acronimo di Reducing Emissions from Deforestation and Forest Degradation, concepite nell’ambito delle Nazioni Unite per ridurre le emissioni generate dalla deforestazione e dal degrado delle foreste, permetteranno di preservare le foreste primarie e CO2 entro il 2030, con progetti portati avanti in Africa, Asia Meridionale e America Latina.

La decarbonizzazione delle operazioni di Eni passerà anche dallo sviluppo di progetti legati all’idrogeno verde e blu (la cui produzione non implica emissioni di CO2), che consentirà di alimentare le bioraffinerie e altre attività industriali ad alto uso di energia. I progetti CCS ci permetteranno di creare poli di stoccaggio per la decarbonizzazione delle attività industriali, quali centrali elettriche e raffinerie, oltre che impianti di società terze. Con lo sviluppo di questa attività, Eni prevede di conseguire, entro il 2030, lo stoccaggio di 7 milioni di tonnellate totali all’anno di CO2.

La multinazionale ha davanti una strategia concreta, dettagliata, economicamente sostenibile. È basata su tecnologie provate e conosciute, e porterà Eni non solo a essere carbon neutral, ma i suoi clienti a una sempre maggiore virtuosità ambientale, perché avranno a disposizione prodotti totalmente decarbonizzati.

Il viaggio è tracciato, con obiettivi intermedi che consentiranno di scandire il cammino verso le emissioni zero nel breve, medio e lungo termine. Non si tratta di aspirazioni, ma di veri e propri obiettivi per accelerare la trasformazione dell’azienda, contribuendo alla partita più ampia della transizione energetica.

(lo)

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