SIR, il più affermato system integrator sul panorama nazionale

Fondata nel 1984 da Luciano Passoni, l’azienda si pone sul mercato come una vera propria sartoria tecnologica, in grado di studiare e realizzare soluzioni robotiche ad hoc in base alle specifiche esigenze del cliente, spesso partendo da un vero e proprio foglio bianco. 

di Davide Passoni, CEO di SIR

La produzione è di tipo prototipale e non standardizzato e copre tutti i principali settori di utilizzo della robotica industriale (automotive, aeronautico, general industry, fonderia, plastica, logistica) con applicazioni che spaziano dall’assemblaggio alle lavorazioni di processo, dalla saldatura alla manipolazione. L’azienda è partecipata dal gruppo cinese Wolong, tra i maggiori produttori di motori elettrici nell’area asiatica, e dal gruppo modenese WAM, leader mondiale nella produzione di coclee e di sistemi di smistamento dei materiali. 

Nell’ultimo triennio, SIR è riuscita a mettere a frutto l’enorme bagaglio di know-how ed esperienze maturato in oltre 35 anni di attività ingegneristica ad altissimo livello: nel 2018, l’azienda modenese ha raggiunto il fatturato record di oltre 38 milioni di euro, anche grazie alla ripetizione in decine di esemplari di una fortunata applicazione di manipolazione, caso più unico che raro nella particolare attività prototipale del system integrator. 

Nel successivo 2019, terminata questa parentesi di prodotto “standardizzato”, il fatturato si è consolidato sui consueti 35 milioni di euro, che rappresenta la corretta capacità dell’azienda, che conta poco più di 100 addetti. Anche per il 2020 il fatturato avrebbe dovuto rimanere più o meno invariato, se non fosse sopraggiunta la crisi innescata dal Covid-19: a causa del calo della produzione che, in alcuni comparti fortemente connessi con la robotica quali l’automotive, si aggira tra il 50 e il 70 per cento, gli investimenti in automazione sono stati congelati e rimandati a un momento migliore. 

SIR prevede di conseguenza una decrescita del proprio fatturato prossima al 15-20 per cento, dovuta anche ai due mesi di lockdown, in cui non è stato possibile effettuare interventi di assistenza, implementazione e riconversione del parco impianti pre-esistente, solitamente fonte importante di introiti. In questi due ultimi anni, comunque, le soddisfazioni per SIR non sono mancate: da un punto di vista tecnico ed ingegneristico, sono stati realizzati alcuni impianti di notevole complessità, che rappresentano un’importante referenza per l’azienda stessa. 

Nel settore automotive, è stata consegnata, ed un’altra è in corso di realizzazione, una grande linea di lavorazione e montaggio di anime di fonderia per la produzione dei motori da camion. Il committente, un’azienda leader mondiale del settore, può ora usufruire di una linea lunga circa 90 metri e dotata di 27 robot in grado di sbavare e rifinire tutti i componenti in uscita dalle relative macchine spara-anime e di assemblarli per comporre il prodotto finito, attraverso operazioni di avvitamento e incollaggio. L’anima finale, una volta composta, è pronta per essere trasferita all’operazione di colata. 

Anche nel settore aeronautico, SIR ha implementato un’applicazione caratterizzata da notevoli difficoltà tecniche e mai affrontata precedentemente da alcun integratore: la finitura, a mezzo smerigliatura, delle giranti dei grandi motori aerei per liner a lungo raggio. Per poter ottenere le qualità richieste, molto spinte come sempre accade in questo settore, SIR ha realizzato end-effectors dedicati, che possono essere automaticamente agganciati e sganciati al polso del robot. 

Lo studio di tali end-effectors, costituiti da nastratrici di piccole dimensioni e da sistemi a ruota lamellare, hanno consentito all’azienda di depositare ben 4 brevetti. Dotati di cambio nastro o ruota lamellare completamente automatico, i sistemi, una volta connessi al robot, permettono di effettuare lavorazioni di estrema precisione su superfici curve, in zone anguste o sottosquadro, su elementi di materiali particolari, come titanio o altre leghe speciali. 

Dal punto di vista della ricerca, l’azienda ha dedicato notevoli risorse sia per i progetti interni, quali la piegatura robotizzata di indumenti approntata per un grande cliente internazionale, sia per quelli finanziati dalla Comunità Europea. In particolare, gli ultimi progetti come ZFactor o Symplexity, quest’ultimo dedicato alla lavorazione controllata di stampi, hanno permesso all’azienda di sviluppare veri e propri moduli di intelligenza artificiale: il robot industriale lavora infatti in modalità collaborativa, eseguendo i comandi impartiti da un operatore tramite gestures, identificate grazie ad un opportuno sistema di visione. 

La vera novità è rappresentata comunque dalla possibilità del robot di interpretare i risultati ottenuti nella lavorazione dello stampo, che avviene mediante tools abrasivi, water jet e laser. Grazie ad un interferometro dedicato, il robot è in grado di valutare la bontà della lucidatura effettuata, decidendo autonomamente di ripetere alcuni passaggi, di effettuare alcune finiture in zone particolari, “imparando” ad ottimizzare i parametri della lavorazione stessa. 

Nel corso del 2020, altri 2 proposals sono stati inviati alla Comunità Europea relativi a progetti che spingono il concetto di AI nelle lavorazioni con i robot a un livello ancora più alto: ancora in attesa di valutazione, tali progetti mirano al raggiungimento del concetto di robo-facturing, ossia di vera e propria manifattura robotizzata, estremamente più intelligente della semplice lavorazione automatica. 

Insieme alla continua semplificazione della programmazione della macchina antropomorfa, alla condivisione in rete di dati e parti di programma da robot a robot, alle nuove tecniche di deep learning e machine learning applicate alla visione industriale, che già SIR utilizza sulle proprie commesse di produzione, il robo-facturing dovrebbe traghettare la robotica verso un concetto di automazione molto più evoluta e, soprattutto, adattiva. 

SIR si sta muovendo non solo dal punto di vista tecnico e della ricerca, ma anche da quello strategico / organizzativo. La collaborazione con i soci cinesi è stata portata ad un livello superiore e ne sono la riprova due grandi commesse inter-company realizzate una nel 2019 e l’altra nell’anno attuale. Malgrado l’emergenza Covid-19, la dirigenza e la proprietà SIR hanno deciso di portare avanti il piano di sviluppo quinquennale messo a punto alcuni mesi fa. 

Oltre ad alcune scelte strategiche volte al consolidamento del settore elettrico per autotrazione (caratterizzato da notevoli investimenti in automazione) e alla penetrazione di mercati ancora poco saturi dal punto di vista della robotica, SIR ha in serbo l’ampliamento e l’ammodernamento della sede attuale, che verrà realizzato nel 2021. Anche l’organico è stato aumentato del 10 per cento nel corso dei primi mesi del 2020, e lo sarà ulteriormente nei prossimi cinque anni, in cui è prevista una penetrazione più forte sia del mercato europeo che di quello americano, mediante la ristrutturazione delle sedi tedesche e USA. 

La stessa filiale cinese, che vede la presenza di un COO e di un responsabile tecnico italiani, ha subito profondi cambiamenti nel corso degli ultimi mesi: oltre alla nuova sede, con una capacità produttiva quasi raddoppiata, ormai prossima all’inaugurazione, SIR China ha operato una notevole ristrutturazione dell’organizzazione aziendale, volta a farle compiere il salto da piccola azienda a realtà di elevata importanza nel settore dell’integrazione robotica domestica. La ristrutturazione aziendale è passata attraverso una ridefinizione dei ruoli e dei dipartimenti, con assunzione di numerose figure commerciali, tecniche (specie per la parte proposal, preposta alla redazione delle offerte) e manageriali. 

E’ inoltre al vaglio l’eventualità di aprire, oltre alla sede operativa di Shangyu, una seconda filiale puramente commerciale a Shanghai, che possa sfruttare la vicinanza con i grandi produttori robotici internazionali e con i grandi gruppi automotive, incluso Tesla, tutti localizzati nella capitale economica cinese. Malgrado le inevitabili differenze culturali, di approccio commerciale e organizzativo, specie a livello di gestione delle risorse umane aziendali, la collaborazione con la sede cinese sta ora raccogliendo i primi frutti. 

Se da un lato SIR China si è resa indipendente nelle commesse più semplici o tradizionali, o in quelle inter-company all’interno dello stesso gruppo Wolong, dall’altro ci si è resi conto che l’esperienza maturata da SIR Italia è l’arma più importante da utilizzare per garantire il successo della filiale cinese sul proprio mercato domestico. A Modena è stato quindi creato un team di supporto, costituito da ingegneri dedicati alle proposte all’ingegneria meccanica ed elettronica, che lavora esclusivamente su richieste di automazione poste da clienti cinesi alla SIR China. In tal modo, per tutte quelle richieste che presentano delle difficoltà tecniche medio/alte, la filiale cinese potrà avvalersi dell’esperienza italiana nella stesura della soluzione preliminare.

Non possedendo un vero e proprio catalogo prodotti, nel campo dell’integrazione solo una soluzione ottimale, sia dal punto di vista tecnico che da quello economico, può infatti convincere il cliente all’acquisto. Anche nella successiva fase di progettazione dettagliata, nel caso l’offerta si sia tramutata in ordine acquisito, i tecnici del China Support Team, pur lavorando a Modena, potranno disegnare e definire il progetto di massima sia dal punto di visto meccanico, che elettronico e di programmazione. 

Sarà poi compito di SIR China procedere alla definizione dei dettagli, quali la progettazione dei singoli gruppi e dei particolari meccanici, alla realizzazione e all’installazione della commessa. La struttura di supporto, che si confronta quotidianamente con la Cina, ha da poche settimane iniziato la propria attività. A causa della situazione congiunturale dovuta al Covid-19 i primi positivi effetti saranno visibili solo fra qualche mese: si ritiene comunque che questa e altre scelte strategiche riusciranno ad assicurare a SIR un buon futuro nel medio periodo. 

Tutto dipenderà da come evolverà la situazione economica mondiale, a causa della crisi in atto: come già accennato, il marcato rallentamento della domanda e della produzione industriale sta bloccando gli investimenti previsti nel campo dell’automazione. SIR rimane comunque fiduciosa nel cammino inarrestabile dell’innovazione e dell’automazione, che nel lungo periodo, dovrà riprendere forza e vigore. La necessità di maggiore e migliore automazione, sia nei paesi e settori, dove la robotica è gia matura, sia in quelli dove è ancora in corso di diffusione, rimane infatti un elemento fondamentale e insostituibile delle moderne società industriali.

Foto: Davide Passoni

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