Uber controlla la sicurezza con i sensori dello smartphone del conducente

Per verificare che non ci siano problemi o qualche tipo di incidente, Uber sta per effettuare delle prove del suo sistema di controllo con ciclisti e autisti negli Stati Uniti.

di Charlotte Jee

Il sistema, chiamato “RideCheck“, utilizza il GPS, l’accelerometro, il giroscopio e altri sensori dello smartphone del conducente per monitorare attività irregolari, come una lunga sosta imprevista o un incidente d’auto. 

Se rileva qualcosa di insolito, viene visualizzata una notifica sull’app del guidatore e del rider per vedere se tutto è a posto. Le opzioni vanno dalla conferma che non ci sono problemi alla chiamata al 911 o alla hotline di sicurezza di Uber.

Come riportato da “the Verge”, Uber afferma di utilizzare l’apprendimento automatico per schermare i falsi positivi, come nel caso di un telefono perso. Uber ha lavorato al sistema per un anno e lo distribuirà ad altri paesi nei prossimi mesi.

Le aziende che offrono un servizio personalizzato di vettura più autista, come Uber e Lyft, sono sotto pressione sul versante della sicurezza per via di una serie di cause legali da parte di donne che affermano di essere state aggredite sessualmente da autisti.

Lyft è attualmente citata in giudizio da 14 donne in California, con altre denunce in corso relative a circa 100 ulteriori segnalazioni di aggressioni sessuali da parte dei conducenti di Lyft tra maggio 2015 e maggio 2016. 

La scorsa settimana, l’azienda ha annunciato una funzionalità simile a RideCheck. Nel frattempo diversi stati, tra cui Massachusetts, California e Texas, stanno indagando su Uber relativamente al problema della sicurezza dei passeggeri.

Foto: Autista Uber AP

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