Mentre le forze dell’ordine lamentano le difficoltà cui andranno incontro nei tentativi di recuperare informazioni dagli smartphone bloccati, i sostenitori della privacy inneggiano alla vittoria.
di Rachel Metz
La notizia: Apple ha intenzione di rilasciare un aggiornamento software per i suoi iPhone attraverso il quale la porta per la ricarica e il trasferimento dati si disattiverà automaticamente un’ora dopo aver bloccato il cellulare.
Sarà ancora possibile ricaricare la batteria senza dover immettere la propria password; non sarà però possibile scaricare dati senza prima aver sbloccato il cellulare.
Perché conta: Apple è in conflitto da tempo con le forze dell’ordine interessate a forzarne i sistemi pur di accedere ai dati contenuti al loro interno – specialmente quando questa operazione può portare all’arresto di potenziali criminali o terroristi. In un caso storicamente famoso del 2016, la società si è rifiutata di assistere la FBI nel recupero delle informazioni custodite all’interno dello smartphone di Syed Rizwan, responsabile dell’uccisione di 14 persone a San Bernardino, in California.
FBI ed altre forze dell’ordine hanno bypassato l’opposizione di Apple assoldando società quali Grayshift e Cellebrite, specializzate nell’estrazione di dati da iPhone bloccati. Queste società ricorrono solitamente a metodi che comportano la connessione alla presa di ricarica dell’iPhone e l’utilizzo di un software in grado di sbloccarne la tastiera. Una volta installato il prossimo aggiornamento, questo approccio non potrà più funzionare.
iSafe? Se possedete un iPhone, questo sarà meno vulnerabile alle violazioni esterne. La cosa, in sé, potrebbe avere risvolti positivi o negativi a seconda della situazione o del vostro parere sul tema della privacy. La decisione di Apple scatenerà certamente il dibattito sulla responsabilità delle società tech – in particolare Apple e Google, vista l’incredibile diffusione dei loro software all’interno dei cellulari del mondo – a collaborare con le forze dell’ordine per assisterle in indagini o in operazioni antiterrorismo.
(MO)
