Biden: priorità di spesa al cambiamento climatico

Gli ultimi provvedimenti del presidente degli Stati Uniti intervengono in modo deciso per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e mettere il clima al centro dell’agenda politica nazionale.

di James Temple

Il presidente Joe Biden continua a mantenere la promessa della sua campagna di accelerare le politiche di contrasto al cambiamento climatico, elaborando rapidamente l’elenco di ciò che può realizzare da subito nei suoi primi giorni in carica. Una seconda serie di ordini esecutivi e memorandum sul problema del clima promettono di apportare grandi cambiamenti nelle politiche e nelle priorità energetiche degli Stati Uniti. 

I nuovi provvedimenti indicano alle agenzie federali di acquistare veicoli fabbricati negli Stati Uniti a emissioni zero e elettricità carbon-free, sospendono la concessione di nuovi contratti di locazione di terreni federali o di acque off-shore per l’estrazione di petrolio e gas ed eliminano la maggior parte dei sussidi ai combustibili fossili.

Biden ha anche posto il cambiamento climatico al centro delle politiche di sicurezza nazionale, richiedendo alle agenzie federali di valutare in che modo ondate di calore, incendi, inondazioni e carestie sempre più gravi potrebbero aumentare la conflittualità globale. Sono previsti anche  obiettivi di riduzione delle emissioni più audaci per gli Stati Uniti ai sensi dell’accordo di Parigi sul clima.

Le ultime direttive seguono quelle di Biden nel suo primo giorno in carica, che includevano l’avvio del processo di rientro nell’accordo di Parigi e la definizione di nuove normative sulle emissioni di metano, sugli standard di risparmio di carburante dei veicoli e molto altro.

Un incentivo serio al mercato

Gli ordini forniranno una spinta importante al mercato interno delle energie rinnovabili come gli impianti eolici, solari e geotermici, nonché i veicoli elettrici o a idrogeno. Dirigeranno miliardi di dollari federali a queste industrie, creando al contempo certezza normativa che renderà più facile finanziare nuovi progetti e fabbriche, afferma Josh Freed, responsabile del programma sul clima e l’energia alla Third Way, un think tank di centro-sinistra a Washington, DC.

L’ordine esecutivo sui veicoli, per esempio, potrebbe significare l’acquisto di circa 650.000 auto, camion e autobus governativi, aumentando potenzialmente le dimensioni del mercato interno di quasi il 40 per cento. Secondo InsideEVs, solo 1,6 milioni di veicoli elettrici plug-in siano stati venduti negli Stati Uniti alla fine dell’anno scorso e meno di 10.000 veicoli ad idrogeno dal 2012. Le agenzie, tuttavia, probabilmente non sostituiranno i veicoli fino a quando quelli già disponibili non raggiungeranno la fine della loro vita utile, quindi il giro d’affari completo richiederà sicuramente anni.

Il testo completo dell’ordine esecutivo afferma che il governo federale utilizzerà tutta la sua autorità di acquisto per raggiungere un settore elettrico privo di emissioni di carbonio entro il 2035, ribadendo un obiettivo chiave di Biden sin dalla campagna elettorale. “Trasformare il settore elettrico americano per produrre energia senza inquinamento da carbonio sarà un enorme stimolo alla creazione di posti di lavoro e a una maggiore competitività economica nel XXI secolo, per non parlare dei benefici per la nostra salute e il nostro ambiente”, ha detto Biden durante una conferenza stampa.

Ma non è ancora chiaro come funzionerà il provvedimento o cosa realizzerà nei prossimi anni, incluso se richiederà alle agenzie di ottenere una certa percentuale o tutta la loro elettricità attraverso fonti a basse emissioni di carbonio come l’energia eolica, solare e nucleare. Inoltre, non è immediatamente evidente come le agenzie governative raggiungeranno questi obiettivi dato il controllo limitato sul mix di fonti che generano elettricità sulle reti locali.

Erin Sikorsky, vicedirettore del Center for Climate and Security di Washington, DC, ha accolto con favore l’ordine sulla sicurezza nazionale. Senza valutazioni dettagliate dei cambiamenti delle condizioni climatiche, egli afferma, gli Stati Uniti non sapranno dare il giusto valore a conflitti regionali che possono derivare da fenomeni come siccità prolungate, non potranno preparare ed equipaggiare adeguatamente le loro truppe e basi d’oltremare e non capiranno come si modifichino  le dinamiche di potere tra le nazioni e gli attori non statali. Per esempio, le carestie potrebbero aumentare la capacità di reclutamento dei gruppi terroristici e il riscaldamento ambientale potrebbe aumentare la produzione economica e l’influenza regionale di paesi come la Russia.

Gli ordini esecutivi

Tra i numerosi provvedimento sono da segnalare i seguenti.

– Biden ospiterà un vertice sul clima con altri leader mondiali il 22 aprile, la Giornata della Terra, nel chiaro tentativo di dare nuova forza all’azione politica del paese in campo ambientale.

– Le agenzie statali adotteranno misure per affrontare l’impatto enorme delle minacce ambientali e climatiche sulle comunità svantaggiate e per garantire che ricevano “il 40 per cento dei benefici” da qualsiasi investimento federale correlato. 

– Il ministro dell’agricoltura dovrà iniziare a esplorare modi per incoraggiare pratiche agricole che possono ridurre le emissioni e immagazzinare più carbonio nel suolo. Inoltre, è prevista la creazione di un’iniziativa Civilian Climate Corps per piantare alberi e recuperare terre e acque pubbliche.

– Un nuovo memorandum eleva il ruolo della scienza e dell’esperienza nella definizione delle politiche federali, indirizzando le agenzie a “prendere decisioni basate su evidenze scientifiche e dati disponibili”.

– Biden ha anche istituito o ristabilito numerosi gruppi consultivi sul clima e sulla scienza, tra cui l’Environmental Justice Advisory Interagency Council della Casa Bianca e una Task Force nazionale per il clima che si avvarrà del contributo di personalità di spicco provenienti da 21 agenzie e dipartimenti.

I limiti degli ordini esecutivi

In questa fase, Biden sta effettivamente intraprendendo le iniziative che può realizzare sul cambiamento climatico attraverso ordini esecutivi piuttosto che spingere nuove leggi attraverso il Congresso. Ma ci sono dei limiti a quanto può ottenere in questo modo. Gli ordini esecutivi sono effettivamente istruzioni su come dovrebbero operare le agenzie federali, ma non possono invertire le leggi esistenti o creare nuovi poteri per la presidenza. Inoltre, i presidenti generalmente non possono spendere soldi che il Congresso non ha già autorizzato, sebbene possano decidere come vengono spesi, come sembra fare Biden con elettricità e veicoli puliti.

I confini precisi di ciò che può e non può essere raggiunto tramite ordini esecutivi è oggetto di accesi dibattiti e frequenti sfide in tribunale. L’altro aspetto negativo è che possono essere ribaltati unilateralmente da un’amministrazione all’altra, come ha fatto Trump con molti degli ordini del presidente Barack Obama e Biden sta facendo ora con quelli di Trump.

Accelerare il passaggio a tecnologie a zero emissioni abbastanza da prevenire il riscaldamento di 2 °C, l’obiettivo dichiarato dell’accordo di Parigi, richiederà chiaramente interventi di tipo legislativo. Il vero banco di prova per l’agenda climatica di Biden sarà se riuscirà a farlo conla sottile maggioranza di cui dispone al Senato.

Foto: Doug Mills-Pool / Getty Images

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