Riflettendo sui processi secondo cui gli esseri umani operano, possiamo sviluppare intelligenze artificiali più utili e giuste.
di Jackie Snow
L’applicazione delle pratiche del design ai processi adottati per sviluppare sistemi di intelligenza artificiale permetterebbe di introdurre un ulteriore fattore umano nelle equazioni.
Per tre anni un gruppo di designer di Google collaborato allo sviluppo dell’intelligenza artificiale per la videocamera indossabile Clips; ora hanno pubblicato un post per raccontare quanto hanno imparato dall’esperienza. Secondo loro, le migliori IA sono quelle che riescono a risolvere problemi umani reali, compiere operazioni comprensibili per un essere umano e guadagnarsi la fiducia degli utenti. Semplice, no?
Un nuovo strumento di nome Cortex potrebbe coinvolgere maggiormente i designer nello sviluppo delle IA. La sua interfaccia grafica semplifica lo sviluppo di algoritmi e potrebbe permettere persino ai meno efferati di creare una IA utile per l’uomo.
Diversi problemi delle odierne intelligenze artificiali, come i pregiudizi che nascono dai dati utilizzati per addestrarle, originano dal fatto che un gruppo talmente ristretto di persone sia impegnato a sviluppare la tecnologia. Inserendo il design e concentrandosi maggiormente sugli utenti finali si potrebbero sviluppare IA più capaci e giuste.
