I gadget portatili potrebbero durare di più combinando batterie differenti

I ricercatori Microsoft mostrano come un software di gestione attiva delle batterie potrebbe migliorare l’autonomia dei nostri dispositivi.

di Tom Simonite

Dispositivi portatili come tablet e smartwatch potrebbero impiegare meno tempo a ricaricarsi e durare più a lungo grazie a un nuovo approccio di alcuni ricercatori Microsoft nella progettazione delle batterie.

La batteria all’interno di qualunque gadget presenta solitamente una particolare composizione chimica che ne determina la capacità, la rapidità e l’efficienza con cui può essere caricata e scaricata. Secondo Ranveer Chandra, un ricercatore Microsoft, i nostri dispositivi potrebbero trarre beneficio da un insieme di batterie con composizioni chimiche e prestazioni leggermente differenti fra loro.

Un software potrebbe quindi decidere quanto caricare o scaricare le diverse batterie in qualunque momento e in base alle funzioni in corso – o alla previsione delle funzioni che potrebbero essere attivate in futuro, sulla base delle attività tipiche di una persona. “Così facendo potremmo rendere le batterie più intelligenti e personalizzabili”, dice Chandra.

Un telefono, ad esempio, potrebbe montare una batteria che può fornire efficientemente una grande quantità di energia con la quale alimentare giochi durante gli spostamenti pendolari, ed una seconda batteria, dotata di una maggiore capienza, con la quale dosare l’energia per lunghi periodi.

Secondo Chandra, le batterie “software-defined”, denominate così dai ricercatori, potrebbero anche servire droni e vetture elettriche. Un’auto potrebbe essere in grado di sfruttare dati quali la destinazione immessa nel sistema di navigazione per determinare la gestione delle batterie, spiega Chandra. Il percorso, le pendenze, e le previsioni del traffico potrebbero aiutare la vettura a ottimizzare il consumo della carica disponibile.

I ricercatori Microsoft hanno testato la loro idea modificando dispositivi portatili reali, come tablet e telefoni cellulari. Hanno modificato il software all’interno del dispositivo e li hanno connessi a un circuito in grado di gestire quattro batterie esterne differenti.

Uno dei test mirava a determinare come uno smartwatch potesse beneficiare dalla presenza di una batteria flessibile nel cinturino oltre a quella convenzionale. Le batterie flessibili non sono molto efficienti nel fornire istantaneamente una grande quantità di energia. I ricercatori hanno quindi programmato il software affinché bilanciasse attentamente il lavoro delle due batterie durante una giornata di attività simulate, che includeva il controllo di messaggi e una corsa al parco. Nel test, l’operazione di equilibratura ha esteso la vita utile della batteria di più di un’ora.

I risultati di questi esperimenti sono stati presentati durante l’Association Computing Machinery Symposium on Operating Systems Principles che si è tenuto lo scorso anno a Monterey, in California.

Il concetto delle batterie software-definted è il risultato di una ricerca avviata da Microsoft nel 2012, e mira a incrementare drasticamente la durata delle batterie nei dispositivi portatili (vedi “Microsoft Aims for Phones That Last a Week”). Fermo restando che, per il momento, le batterie software-defined sono solo un progetto di ricerca, Chandra ha lavorato con i suoi colleghi per produrre gruppi funzionanti di Hololens e tablet Surface.

Considerato che la vita delle batterie costituisce uno dei principali limiti per i dispositivi indossabili, l’approccio delle batterie software-defined potrebbe veramente prendere piede nell’industria, dice Christine Ho, cofondatrice e CEO della Imprint Energy, una società che sta sviluppando batterie flessibili (vedi “Flexible Printed Batteries for Wearable Devices”). La possibilità di abbinare tecnologie nuove, come quelle sviluppate dalla Imprint, con altre più consolidate, potrebbe facilitare l’ingresso di nuove società nel mercato e cambiare le potenzialità dei dispositivi indossabili.

Ciononostante, precisa Ho, l’aggiunta di batterie, componenti e software aggiuntivi non è un processo così semplice. “Ha senso per i prodotti di alta gamma, ma potrebbe essere impossibile per molti altri prodotti”; dice. “Molti prodotti dovranno conservare prezzi e dimensioni inferiori”.

(MO)

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