I robot vi ruberanno il lavoro. Il resto non si sa.

Un nuovo rapporto pubblicato dal think tank Center for Global Development sostiene che occorra concentrarsi più sulla risoluzione di questo problema che sul conteggio dei lavori che verranno presi dalle macchine.

di Erin Winick

Il retroscena: Un gran numero di progetti di ricerca si è concentrato sulla previsione delle professioni che verranno meno a causa dell’automazione. I numeri di queste previsioni variano fra loro di diverse decine di milioni di posti di lavoro, pure utilizzando finestre di tempo analoghe.

I problemi: Lukas Schlogl e Andy Sumner, gli autori di un nuovo paper, si dicono certi del notevole impatto che l’automazione avrà a breve sul lavoro, al punto da non aver bisogno di prevederne esattamente la portata. L’automazione provocherà la stagnazione degli stipendi e l’incremento della disuguaglianza.

Nessuna certezza: Schlogl e Sumner non sanno ancora offrire una soluzione valida al problema. È difficile riaddestrare i lavoratori quando le competenze richieste sono spesso mutevoli e difficili da prevedere. Il reddito di base dovrebbe superare una lunga battaglia politica, mentre una opposizione all’automazione di alcune industrie comporterebbe un rincaro dei prezzi per i loro prodotti.

Che fare, quindi? Gli autori, purtroppo, non offrono soluzioni all’infuori dell’accettare l’automazione come passaggio inevitabile e incoraggiare ulteriori investimenti per scoprire una soluzione.

(MO)

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