Il 2017 è stato l’anno dei test genetici da banco

Più individui si sono sottoposti l’anno scorso a test genetici che in tutti gli anni precedenti sommati assieme.

di Antonio Regalado

Più di 12 milioni di individui si sono ormai sottoposti ad un test genetico, secondo le stime industriali, per lo più negli USA. 1 adulto su 25, in America, ha ora a disposizione i propri dati genetici personali. Il boom è stato promosso da una guerra sui prezzi, con offerte a meno di $60 o 2X1, condotta a fine 2017.
“Il trend al ribasso è partito nel 2016, ed è montato esponenzialmente,” spiega David Mittelman, cofondatore della DNAGeeks.

La Ancestry.com, ha reso noto di aver testato più di 7 milioni di persone, due milioni delle quali solo gli ultimi 4 mesi del 2017. Seconda per numero di clienti testati, la 23andMe vanta 3 milioni clienti, seguita dalla MyHeritage e dalla FamilyTreeDNA.

Il DNA è divenuto un prodotto ricercato da scienziati e società biotech, a scopo di ricerca. Un noto laboratorio della Harvard University, per esempio, ha recentemente dato il via ad un progetto dedicato alla creazione di un collegamento tra il genoma dei consumatori ed una nuova criptovaluta.

I servizi genetici utilizzano il DNA per rivelare ai propri clienti le loro origini geografiche localizzare eventuali parenti, anche lontani cugini. Sia la Ancestry che la 23andMe offrono ai propri clienti libero accesso ai file.

Il numero d’individui che ha accesso ai dati potrebbe promuovere il proliferare di nuove offerte d’analisi. Società come la Habit e la Promethease prendono questi file ed offrono un’analisi della dieta e dei rischi per la salute degli individui, spesso senza alcun controllo regolatore.

Le società specializzate in test genetici hanno impiegato anni a convincere il pubblico del valore dei propri prodotti. L’analisi genealogica è, tuttora, il prodotto più venduto.
Il boom dell’anno scorso, apparentemente, sarebbe il risultato di una campagna pubblicitaria serrata. La Ancestry.com avrebbe speso $109 milioni in pubblicità nel 2016, mentre la 23andMe ne avrebbe spesi $21 milioni.

Immagine: Il kit per il test del DNA della Ancestry.com contiene un tubo in cui i clienti, semplicemente, sputano. Immagine: AncestryDNA

(lo)

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