Il linguaggio dei dati

La missione del Data Lab, è portare la cultura dei dati nella direzione comunicazione. Una volta raccolti e interpretati i dati, la loro osservazione per comunicare è la vera svolta.

di Fonte Eni

Si chiama Data Lab e quando, per la prima volta, ho varcato la porta dell’ufficio, ho pensato di essere entrata nella sala dei sogni… un megaschermo in cui scorrevano tantissimi dati (che chiedevano solo di essere letti), un interactive table degno della rassegna stampa di SkyTG24 e proiettori laser per la rappresentazione delle statistiche. Dietro quei monitor, tre colleghi in gamba (Filippo, Andrea e Gabriele) impegnati in un progetto ambizioso: quello di portare la cultura dei dati, parte integrante del DNA di Eni, nella direzione comunicazione. Perché se la raccolta e l’interpretazione dei dati è una realtà consolidata nel settore Oil&Gas, osservare i dati per comunicare è la vera svolta…

I dati rappresentano le fondamenta dell’industria Oil&Gas dove ogni scoperta è frutto dell’acquisizione, elaborazione e interpretazione di un set numerico. Chiunque, in questo settore, sa che la chiave del successo della propria azienda sta nell’accuratezza e nella gestione rapida di queste informazioni. Vi abbiamo già parlato del Green Data Center di Eni, inaugurato poco più di due anni fa, e della sua capacità di eseguire milioni di miliardi di elaborazioni in pochi secondi, attraverso algoritmi computazionali complessi, basati su modelli fisico-matematici.

Ma se nessuno si stupisce che dietro alla scoperta di grandi giacimenti, come quello di Zohr, servano elevate capacità di analisi dei dati, forse qualcuno potrebbe stupirsi che anche dietro le parole si nascondano i numeri. Un po’ come succedeva nella serie televisiva Numb3rs in cui un genio della matematica, applicando schemi propri dell’analisi dei dati, riusciva a risolvere complicati casi di cronaca.

Quando navighiamo online, sui social network e nei motori di ricerca, quando clicchiamo su un annuncio pubblicitario o acquistiamo un prodotto su un sito di e-commerce, anche se non ne siamo consapevoli, produciamo dei dati che consentono alle aziende di mappare i nostri interessi e attivare iniziative di marketing mirate per incrementare le vendite dei propri prodotti e servizi.

Per Eni i dati sono qualcosa di più. Servono a orientare la comunicazione, aiutandoci a trovare le parole giuste per raccontarci al meglio in un mondo in cui l’attenzione dei nostri interlocutori è, al tempo stesso, il bene più scarso e più importante. In questo contesto, il Data Lab ha un duplice compito. Da un lato, quello di misurare l’efficacia della nostra comunicazione – perché “chi non misura, non migliora”- e, dall’altro, quello di guidare la produzione di contenuti specifici e non autoreferenziali, in grado di cogliere gli interessi reali e di soddisfare le esigenze conoscitive delle persone.

In questo momento, lavorare nella comunicazione di Eni è un po’ come tornare bambini… quando la domenica pomeriggio si andava a passeggiare con i propri genitori e i papà avevano costantemente una radiolina tra le mani con le antenne orientate per captare sempre il segnale migliore e non perdere neanche un’azione della propria squadra del cuore.

Per comunicare oggi, infatti, è necessario avere l’orecchio allenato per captare le seppur minime variazioni di segnale. Perché non è chi urla di più che si garantisce l’attenzione della platea, ma chi sa ascoltare i propri interlocutori per comunicare al meglio.

In quest’ottica, poco più di anno fa, è nata la “communications data analysis”: una funzione sotto la direzione comunicazione, con l’obiettivo di sviluppare la cultura dei dati proiettandola negli scenari della comunicazione, nell’ascolto e nella misurazione del mondo digitale. Qui vengono applicate le moderne tecniche di data analysis, per creare modelli predittivi che si basano sul machine learning e sull’intelligenza artificiale. Ed è qui che la comunicazione diventa per davvero data driven.

Immagine: I dati rappresentano le fondamenta dell’industria Oil&Gas dove ogni scoperta è frutto dell’acquisizione, elaborazione e interpretazione di un set numerico

(MO)

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