Il muro di Trump costerà caro all’ambiente

La costruzione di un muro di confine fra Stati Uniti e Messico porterebbe alla produzione di milioni di tonnellate di anidride carbonica con evidenti danni ambientali.

di Jamie Condliffe

Il muro di confine pensato da Donald Trump non ha alcun senso dal punto di vista finanziario e avrebbe un effetto catastrofico sull’ambiente.

Abbiamo già dimostrato che il muro potrebbe costare fino a $40 miliardi. Come se non bastasse, i materiali richiesti per realizzarlo avrebbero un pesante effetto sull’ambiente. Un muro alto 15 metri e lungo 1.600 km richiederebbe 9.7 milioni di metri cubi di calcestruzzo e 2.3 miliardi di kg di acciaio (presumibilmente americano).

Stando alle figure elaborate dall’ Institute for Sustainable Energy and the Environment dell’Università di Bath, a ciascun metro cubo di calcestruzzo colato corrispondono approssimativamente 380 kg di anidride carbonica emessa. Il muro di Trump, quindi, produrrebbe fino a 3.7 milioni di tonnellate di CO2 (parte dei quali verrebbe riassorbita, lentamente, dal calcestruzzo).

Oltretutto, a seconda della quantità di metallo riciclato, ciascun kg di acciaio potrebbe corrispondere a 1.8 kg di anidride carbonica emessa, pari ad altri 4.1 milioni di tonnellate di CO2 emessi durante il processo di realizzazione.

Complessivamente, il muro arriverebbe a costare 7.8 milioni di tonnellate di anidride carbonica rilasciati nell’atmosfera, pari alle emissioni di 823.654 abitazioni nell’arco di un anno; per non parlare delle emissioni relative al dirottamento del traffico e ad altre conseguenze impreviste.

Il muro rappresenta anche una grande minaccia ecologica. Come riportato da Motherboard, un rapporto rilasciato lo scorso anno dallo U.S. Fish and Wildlife Service spiegava come la costruzione del muro metterebbe a rischio “111 specie a rischio”, 108 specie di uccelli migratori, quattro rifugi della fauna e dei pesci, e un numero imprecisato di zone umide protette.

Il muro potrebbe anche avere effetti positivi sull’ambiente, anche se imprevisti. Partendo da una presunta tassa del 20 percento sui prodotti importati dal Messico, Bloomberg stima che il rincaro sul greggio porterebbe a un aumento di fino a 30 centesimi per gallone. A questo aumento corrisponderebbe un calo nell’utilizzo di mezzi privati e, conseguentemente, un calo nelle emissioni di gas di scarico.

Nonostante questa nota “positiva”, la realizzazione di questo muro avrebbe effetti devastanti e comporterebbe un ingente spreco di risorse. In una intervista per Scientific American, Bryan Lee Jr. direttore dell’Arts Council di New Orleans, ha così riassunto la situazione: “L’energia incorporata nelle migliaia e migliaia di km di muro è pura follia. L’energia incorporata nella creazione è una cosa … ma bisogna considerare anche l’energia investita dal punto di vista sociale”.

(MO)

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