Il piano ambientale di Obama dipenderà dal nucleare, e dal suo successore

Entro il 2025, i leader di Stati Uniti, Messico e Canada dovrebbero assicurare che la metà dell’energia consumata nel Nord America provenga da fonti rinnovabili.

di Richard Martin

Questa settimana, in occasione del summit “Three Amigos” a Ottawa, il presidente Barack Obama, assieme al premier canadese Justin Trudeau e al presidente messicano Enrique Peña Nieto, dovrebbe annunciare una serie di ambiziosi traguardi per le energie pulite.
Stando alla Casa Bianca, i tre capi definiranno i piani per ricavare la metà dell’energia consumata nel Nord America da fonti a zero emissioni entro il 2025. Si tratta di un traguardo che va ben oltre quelli fissati lo scorso dicembre con gli accordi di Parigi.

Per il Canada non rappresenta un problema: il paese ricava più dell’80 percento della sua elettricità da fonti pulite, fra cui idroelettrico, solare, eolico e nucleare. Per il Messico e per gli Stati Uniti, però, il discorso cambia: Il Messico ricava intorno a un quarto della sua elettricità da fonti pulite, mentre gli Stati Uniti ne ricavano intorno a un terzo. Entrambe le misure, peraltro, tengono conto dell’energia nucleare – che, sfortunatamente, è in declino.

Al momento, le centrali nucleari negli Stati Uniti forniscono il 20 percento dell’elettricità consumata nel paese; negli ultimi anni, però, gli operatori hanno chiuso o annunciato la prossima chiusura di diverse grandi centrali, fra cui la stazione di Diablo Canyon in California. Secondo il Nuclear Energy Institute, nell’arco del prossimo decennio potrebbero essere chiuse fino a 20 centrali nucleari. Qualora queste centrali venissero sostituite da altre a combustibili fossili, gli Stati Uniti registrerebbero un drammatico incremento nelle emissioni di gas serra. Il traguardo del 50 percento di energia derivato da fonti pulite è quasi certamente impensabile senza l’importante contributo dell’energia nucleare, e l’industria sembra vacillare.

Ovviamente, la responsabilità ricadrà sul prossimo presidente, che entrerà negli uffici della Casa Bianca fra sette mesi. Hillary Clinton ha annunciato un piano d’azione per incrementare drasticamente le fonti di energia rinnovabili ma, negli ultimi anni, si è anche contraddetta in diverse occasioni sul contributo che il nucleare dovrebbe garantire. Recentemente, ha dichiarato che la sua “Clean Energy Challenge” avrebbe incluso fondi a supporto della ricostruzione dell’energia nucleare nel paese.

Donald Trump, nel frattempo, ha sempre supportato l’energia nucleare, ma il suo piano energetico “America First” si concentra prevalentemente sull’aumento della produzione di combustibili fossili e sulla limitazione delle norme ambientali. In un discorso di un ora nel Nord Dakota, organizzato il mese scorso per lanciare il suo programma energetico, non ha mai menzionato l’energia nucleare.

(MO)

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