Il Regno Unito parte con la sua app di tracciamento

I responsabili del progetto hanno affermato che il loro approccio cosiddetto “centralizzato” offre vantaggi rispetto allo schema rivale sostenuto dai giganti della tecnologia degli Stati Uniti e da alcuni esperti di privacy.

di Charlotte Jee

Il governo britannico ha annunciato che il 7 maggio i 140.000 residenti dell’isola di Wight potranno scaricare l’app governativa di tracciamento dei contatti per la covid-19. Se tutto funzionerà come previsto, il test verrà esteso al resto del Regno Unito a partire da metà maggio. L’app fa parte di un piano più ampio per far ripartire in sicurezza il paese. Per questa ragione è prevista l’assunzione di altre 18.000 operatori per eseguire manualmente il monitoraggio dei contatti.

Le persone che scaricano l’app dovranno attivare il Bluetooth, il sistema di notifiche e inserire la prima metà del loro codice postale. Verrà quindi chiesto loro se hanno sintomi di covid-19. In tal caso, sarà necessario il test. L’app utilizza il Bluetooth per rilevare chi è stato vicino al proprietario del telefono, il che significa che sarà inviato un avviso se la persona si è trovata nelle immediate vicinanze di qualcuno che ha contratto la covid-19. 

Gli utenti dell’app sono invitati a caricare un elenco dei loro contatti nell’app, che utilizzerà un algoritmo di valutazione del rischio per decidere chi avvisare. Questo algoritmo prende in considerazione per quanto tempo le due persone si sono trovate in prossimità e la distanza fisica.

Il Regno Unito è quasi l’unico paese che ha deciso di adottare un approccio così centralizzato per la sua app di tracciamento dei contatti, evitando il sistema decentralizzato progettato da Apple e Google. Alcuni esperti di sicurezza e tecnici hanno espresso i loro timori, segnalando che l’app non funzionerà se le persone non terranno il telefono acceso e ben visibile. 

Un professore dell’Università di Oxford che ha lavorato all’app ha affermato che dovrà scaricarla almeno il 60 per cento della popolazione per essere efficace. Ci sono anche preoccupazioni per il fatto che si basa sull’auto-segnalazione dei sintomi, che può essere inaffidabile e potrebbe potenzialmente violare le leggi sui dati in vigore nel Regno Unito.

Trace Toghether, l’app di tracciamento dei contatti di Singapore, è stata una delle prime ad essere utilizzata, ma ha dovuto affrontare un enorme ostacolo: convincere un numero sufficiente di persone ad adottarla. Australia, Nuova Zelanda e India hanno creato app simili, al contrario della Cina che impiega un sistema altamente centralizzato e raccoglie molti dati. 

Una delle lezioni principali finora è stata che queste app di tracciamento dei contatti, a meno che la maggior parte della popolazione non le scarichi, sono di scarsa utilità rispetto al monitoraggio effettuato da operatori umani.

(rp)  

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