Il trapianto di cellule staminali nell’utero potrebbe aver salvato la vita di una piccola bambina

È ancora presto per dichiarare la tecnica una cura efficace a diversi disordini genetici, ma il risultato resta ugualmente sorprendente.

di Emily Mullin

Una bambina che ha ricevuto una infusione di cellule staminali prelevate dalla madre potrebbe rappresentare il primo esempio di trattamento di una malattia prima ancora della nascita. Trattata quando ancora si trovava, gravemente malata, nel grembo della madre, la bambina è nata perfettamente sana.

Una malattia mortale: Durante la gravidanza, i medici avevano rilevato gonfiore, una grave forma di anemia e carenza di ossigeno nel feto. I sintomi erano causati da alfa talassemia maggiore, un pericoloso disordine genetico. La maggior parte dei bambini colpiti da questa condizione muoiono durante la gravidanza o poco dopo la nascita.

La procedura: Un team della University of California, San Francisco, ha estratto campioni di midollo osseo dalla madre nel periodo compreso fra la 18a e la 25a settimana di gravidanza, isolando le cellule staminali al loro interno. Una volta isolate, le cellule staminali sono state iniettate nella vena ombelicale del feto, così da permetterne la circolazione attraverso il flusso sanguigno e favorirne lo sviluppo in cellule sane.

Una bimba sana: La bambina è nata a febbraio, quattro mesi dopo il trapianto di cellule staminali (la potete vedere assieme ai genitori nella foto a lato). È ancora presto per determinare l’efficacia del trattamento, ma i medici sperano che questo approccio porti all’eliminazione della beta talassemia, la forma più diffusa di questa malattia, oltre all’anemia falciforme e ad altri disturbi genetici.

(MO)

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