Impianti cerebrali, IA e un sintetizzatore vocale trasformano l’attività cerebrale in parole

Grazie a una rete neurale è stato possibile trasformare le parole ascoltate da un essere umano in un discorso comprensibile e riconoscibile.

di Charlotte Jee

Una rete neurale è riuscita a convertire in un discorso audio le parole ascoltate da un essere umano. Questa tecnologia potrebbe un giorno decifrare i pensieri delle persone.

La sfida: Grazie alle risonanze magnetiche funzionali fMRI, sappiamo ormai da decenni che gli esseri umani, quando parlano o ascoltano qualcuno, attivano parti specifiche del cervello. Eppure, la traduzione dei pensieri in parole è risultata incredibilmente difficile. Un team della Columbia University ha sviluppato un sistema che abbina apprendimento approfondito a un sintetizzatore vocale proprio per questa funzione.

La ricerca: Il team ha temporaneamente posizionato degli elettrodi nel cervello di cinque pazienti affetti da epilessia e sottoposti a un intervento chirurgico (il posizionamento di un impianto volto alla raccolta di dati sulle crisi epilettiche è una pratica alquanto diffusa).
I volontari sono stati quindi sottoposti a un test di ascolto, e la loro attività cerebrale è stata utilizzata per addestrare un software di riconoscimento vocale basato su una tecnica di apprendimento profondo. In seguito, i pazienti hanno ascoltato 40 numeri mentre venivano pronunciati; in questa fase l’IA ha cercato di decifrare questi numeri basandosi sull’attività cerebrale ed enunciarli attraverso un sintetizzatore vocale.

Stando a quanto riportato dai volontari, le parole formulate dall’IA sono risultate corrette il 75% delle volte. I risultati di questo esperimento sono stati pubblicati su Scientific Reports (mentre le registrazioni audio possono essere ascoltate qui). http://naplab.ee.columbia.edu/reconstruction.html

L’obiettivo: Al momento la tecnologia può solo riprodurre le parole che sono state ascoltate da questi cinque pazienti; non funzionerebbe con nessun altro. La speranza è che questa tecnologia possa un giorno permettere a persone affette da paralisi di tornare a comunicare con i propri familiari e amici.

(MO)

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