Incentivi per le famiglie che vogliono cambiare automobile

di ACI

«L’automobile continuerà a essere sempre la protagonista della mobilità, nonostante le profezie su un futuro che la vuole superata. L’auto rimane infatti la scelta preferita per gli spostamenti: 800 milioni di veicoli oggi circolanti nel mondo diventeranno 2 miliardi nel 2030. Soprattutto in città, dove vive il 50 per cento della popolazione del pianeta, servono più veicoli a basso impatto ambientale e un nuovo equilibrio tra il trasporto pubblico e quello privato». Lo ha dichiarato il presidente dell’Automobile Club d’Italia, Enrico Gelpi, in occasione della 66a Conferenza del Traffico e della Circolazione organizzata dall’ACI a Riva del Garda (TN).

L’Italia che si muove sconta tre criticità che, senza idonei provvedimenti, diverranno irreversibili: l’anzianità del parco veicolare (il 37 per cento delle auto ha più di 10 anni di età, con evidenti ripercussioni per l’ambiente e la sicurezza stradale); l’arretratezza della rete infrastrutturale del Paese (il 15 per cento del tempo passato in auto nelle aree metropolitane è inutilmente sprecato nella ricerca di un parcheggio); un sistema di trasporto pubblico che non riesce a soddisfare la domanda di mobilità degli italiani.

«L’auto del futuro è già disponibile. Per una circolazione più sostenibile e sicura servono quindi nuovi incentivi a vantaggio delle famiglie per l’ammodernamento del parco veicolare», ha spiegato il presidente dell’ACI, «perché, al di là d’ogni valutazione politica o industriale, i benefici sono per l’intera collettività che ha ridotto del 2,3 per cento la spesa per l’acquisto e l’utilizzo dell’auto nel 2009 (165 miliardi di euro in totale). Gli incentivi devono poi inserirsi in una politica di misure integrate e coordinate a livello nazionale e internazionale. In quest’ottica va rilanciato lo sviluppo di servizi e infrastrutture».

Come sottolineato dal Rapporto L’automobile del III millennio, realizzato dalla Fondazione Caracciolo-Centro Studi ACI, si va diffondendo una nuova sensibilità degli italiani verso un uso responsabile e sostenibile del proprio veicolo, sospinta anche dagli ultimi incentivi che hanno convinto le famiglie all’acquisto di oltre 1,4 milioni di auto nuove, nel 90 per cento dei casi in sostituzione di veicoli più vecchi, inquinanti e insicuri.

Secondo lo studio, le facilitazioni governative hanno fornito un impulso determinante al processo di ottimizzazione del parco veicolare, favorendo la diffusione di auto più a misura di città (la cilindrata media delle nuove immatricolazioni si è ridotta dell’8,6 per cento negli ultimi 5 anni e le emissioni medie di CO2 sono calate del 5,7 per cento dal 2007), con alimentazioni attente all’ambiente e maggiormente corrispondenti alle reali esigenze degli automobilisti che rinunciano agli optional superflui pur di risparmiare (nel solo 2009 la vendita di auto low cost è aumentata del 150 per cento).

La domanda crescente di nuove vetture a basso impatto ambientale non può tuttavia prescindere da una più capillare rete distributiva di gpl, metano e biocarburanti. Le vetture elettriche – per le quali sono previste quote di mercato fino al 30 per cento nel 2030 – non possono affermarsi senza la reale diffusione di punti e colonnine di ricarica, magari con sistemi di cambio delle batterie in una stazione di servizio con tempi paragonabili a quelli di un normale rifornimento. Gli italiani conoscono bene i vantaggi nelle spese di gestione dei veicoli a gpl, a metano o ibridi, e sono anche disposti a sostenere un maggior esborso per l’acquisto di tali tipologie di auto in presenza di facilitazioni economiche statali, ma devono poter contare sulla certezza di fruizione del mezzo nel tempo e su tutto il territorio nazionale. La diffusione di nuovi veicoli si può rilanciare solo con misure di contenimento delle spese di acquisto e di gestione dell’auto.

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