Intel e l’hard drive che potrebbe rendere qualunque computer più veloce

Una nuova tipologia di disco rigido che sarà disponibile a partire dall’anno prossimo sarà in grado di trasferire dati a velocità ben superiori rispetto a quelle dei migliori hard drive odierni.

di Tom Simonite

L’anno prossimo, grazie a una nuova tipologia di disco rigido sviluppata da Intel, tutti i computer, dai semplici portatili ai supercomputer, potrebbero ricevere un’importante incremento di velocità. I dischi rigidi Intel Optane, come verranno chiamati, sono basati su un nuovo sistema di raccolta dei dati che è in grado di operare fino a 1,000 volte più velocemente della memoria flash all’interno degli odierni dischi rigidi, memory stick e dispositivi mobili.

I primi drive Optane non saranno molto più veloci rispetto alla tecnologia attuale. Un primo prototipo, presentato da Intel a San Francisco durante la sua conferenza annuale per gli sviluppatori, ha superato di appena 7 volte la velocità del migliore disco rigido disponibile oggi. Ciononostante, persino questo livello di prestazioni potrebbe avere importanti effetti sulle capacità dei computer personali ed aziendali, e i drive Optane potrebbero raggiungere prestazioni migliori da qui alla loro commercializzazione nel 2016.

La velocità delle memorie dati, che a confronto con il ritmo al quale i processori sono in grado di elaborare dati risulta lenta, sta ormai frenando le capacità dei computer. Diverse società informatiche ed elettroniche di grandi dimensioni hanno investito pesantemente nella promessa di nuove tecnologie per l’accumulo dei dati, ma nessuna di esse è ancora riuscita a maturare un prodotto concreto. I drives Optane di Intel sono basati su una tecnologia denominata 3D Xpoint, sviluppata in collaborazione con la Micron, che sviluppa chip di memoria.

Intel sostiene che la tecnologia sia sufficientemente economica da permetterle di distribuire i drives Optane per impieghi che spazieranno dai data center delle grandi corporazioni ai computer portatili. Rob Crooke, un direttore generale del progetto di Intel, prevede che gli Optane permetteranno di migliorare la qualità di videogiochi, supercomputer e analisi dati. “Ci aspettiamo di assistere a scoperte nella medicina personalizzata e nell’analitica aziendale che permetteranno a società, città e magari persino paesi di operare più efficientemente”, ha detto.

I più veloci chip di memoria flash utilizzano una griglia di elettroni raggruppati ed intrappolati nel silicio per rappresentare gli 0 e gli 1 dei dati digitali. Un chip 3D Xpoint presenta invece una griglia formata da fili elettrici disposti uno sopra l’altro; i dati vengono accumulati utilizzando l’elettricità per modificare la disposizione degli atomi all’interno del materiale intrappolato presso ciascuna intersezione della griglia. Proprio come nei flash, i chip 3D Xpoint conservano i dati anche quando vengono spenti. Attualmente non sono in grado di conservare la stessa densità di dati, ma Intel dice che le griglie Xpoint possono essere accumulate verticalmente, offrendo quindi un percorso attraverso il quale accumulare più dati all’interno di un chip.

Intel non ha rilasciato molti particolari sul 3D Xpoint, ma il suo design di base è simile a quello che sta al centro dell’ambizioso progetto di Hewlett-Packard che mira a utilizzare dispositivo memristor per creare sistemi di raccolta dati più veloci e nuovi design per computer (vedi “La macchina dei sogni”). Altre grandi società, oltre a diverse startup, stanno lavorando a tecnologie simili (vedi “Faster, Denser, Memory Challenges both DRAM and Flash” e “Una memoria super-densa per computer”).
Ciononostante, i progressi sono stati più lenti rispetto a quanto pronosticato e Intel è la sola società ad aver promesso di introdurre l’anno prossimo un prodotto commerciale finito. Dopo alcuni problemi con la sua tecnologia per la memoria, HP ha recentemente ridimensionato i suoi piani per lo sviluppo di memristor (vedi “HP Puts the Future of Computing on Hold”).

(MO)

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