L’operatore tecnologico

di Gennaro De Michele

Contrariamente a quanto si pensi, l’industria elettrica è un’importante palestra per lo sviluppo e l’applicazione di tecnologie di avanguardia. Alcune, addirittura determinanti, sono note solo agli addetti ai lavori: si pensi per esempio al disegno di nuovi profili delle pale delle turbine a vapore e ai nuovi materiali impiegati nei turbogas, che hanno consentito di raddoppiare i rendimenti di generazione con tutto ciò che questo significa per la riduzione dei costi di produzione e dell’emissione di anidride carbonica. Altre poi, come quelle di purificazione dei fumi basate su sofisticati processi dell’industria chimica, hanno portato a soluzioni che in molti casi hanno influenzato anche lo sviluppo delle tecnologie da cui erano state originate.

Ma c’è un campo la cui evoluzione è destinata a cambiare in modo profondo la gestione degli impianti di generazione rivoluzionando le procedure di esercizio e manutenzione: è quello dell’IT che consente ora di collegare agevolmente la sala manovra della centrale e il suo archivio tecnico con gli operatori che potranno intervenire sull’impianto in maniera nuova e con elevata efficienza e sicurezza.

è questo il progetto Operatore Tecnologico che la Ricerca dell’ENEL sta portando avanti a Piacenza presso al centrale di La Casella, partendo da un aspetto fondamentale per la vita dell’impianto: la manutenzione. Vediamo di cosa si tratta. Qualunque operatore di centrale che debba fare un intervento di manutenzione ha un «interlocutore» potente e massiccio: l’archivio di centrale. L’archivio documentale protocolla migliaia di elaborati, ognuno dei quali è spesso costituito da corpose raccolte di file (anche centinaia di tavole Autocad), a volte organizzati in cartelle e sottocartelle, a volte organizzati in file zippati. I singoli file sono in tutto molte decine di migliaia. La loro tipologia è molto diversificata: oltre alla suite dei prodotti Office, ci sono disegni Autocad, file pdf, immagini varie e anche programmi eseguibili.

Con il nuovo sistema sviluppato dall’ENEL i concetti di documento utile, correlazione tra informazioni diverse, navigazione, sono stati incorporati in un sistema denominato SAM (Sistema di Ausilio alla Manutenzione) che rappresenta l’unica interfaccia di accesso a sistemi diversi. L’operatore è «connesso» al Sistema Informatico di Centrale e alla Corporate Network, anche quando si trova a operare sul campo tramite una wireless LAN. Con l’interfaccia SAM riesce poi ad accedere organicamente a tutte le informazioni necessarie e a interagire con i vari sistemi.

Per capire la novità introdotta con il SAM seguiamo un operatore tecnologico in azione.

L’esercizio si accorge che uno strumento di misura di livello sul generatore di vapore (GVR) non funziona più. Viene inserito nel Sistema ERP (Enterprise Resource Planning) un Avviso di Manutenzione, uno dei 25-30 che si producono giornalmente. L’Ordine di Manutenzione (OdM), generato da questo Avviso, prevede la sostituzione dello strumento e arriva, via e-mail, all’operatore del Reparto Manutenzione incaricato dell’intervento.

Il nostro operatore prepara il suo intervento. Sul suo PC desktop, si collega al SAM e con poche e veloci operazioni recupera tutte le informazioni di cui ha bisogno:

– effettua la navigazione sulla struttura ad albero delle Sedi Tecniche (tipo Esplora Risorse di Windows), in modo da avere la lista gerarchica di tutte le aree di impianto;

– con un click sulla Sede Tecnica interessata, riportata sull’OdM, apre il documento di default. In questo caso è il fluogramma strumentato di quella area d’impianto, che rappresenta il punto di partenza del percorso navigabile;

– sul fluogramma individua lo strumento con il codice riportato sull’OdM. A questo punto sa dove deve intervenire:

– sempre sul fluogramma, in corrispondenza dello strumento, sono presenti degli hot spot, caratterizzati da icone ormai note all’operatore, che rimandano con hyperlink grafici alle informazioni cercate;

– con un primo click riesce a sapere il codice identificativo dello strumento e che esiste il ricambio in magazzino. Queste informazioni le ottiene dal Sistema ERP, ma la modalità è del tutto trasparente all’utente perché gestita da SAM;

– con un secondo click visualizza il manuale dello strumento. Questa informazione la ottiene dal sistema di gestione documentale (DMS), ma sempre all’interno della sessione SAM. Una volta il manuale veniva stampato, ma ora non serve più. Sa che può richiamarlo facilmente in ogni momento.

A questo punto l’operatore è pronto per andare a fare il suo intervento. Si mette a tracolla il suo Mobic, cioè il terminale mobile connesso via wireless LAN, recupera la cassetta degli attrezzi, lo strumento di ricambio in magazzino e si reca nella zona del GVR.

La sostituzione con impianto in servizio di un misuratore di livello è una operazione laboriosa, ma l’operatore sa di essere autonomo e ben attrezzato; ha lo strumento per «sapere» e «operare». Con il suo terminale mobile è connesso alla rete e con il SAM può arrivare facilmente dovunque serve, anche al Sistema di Automazione dell’impianto (DCS).

Passo dopo passo ecco le operazioni, un mix di attività manuali e di comandi al DCS:

– verifica prioritariamente le condizioni di sicurezza. Con un click sullo schema dell’area d’impianto apre direttamente la pagina appropriata del Sistema di Automazione per vedere le condizioni operative dell’area d’impianto su cui interviene, quali temperature, pressioni dei fluidi eccetera;

– simula sul DCS lo strumento, in modo che le eventuali variazioni di misura non influiscano sulla logica;

– con la sessione SAM aperta sul suo Mobic va a riprendere il manuale dello strumento e lo consulta;

– smonta lo strumento vecchio e monta quello nuovo;

– modifica, sul DCS, l’indirizzo e i dati del campo di misura dello strumento;

– apre il rubinetto di by-pass e lancia, tramite DCS, la taratura di zero;

– collega allo strumento un calibratore di pressione e imposta il valore di fondo scala concludendo così la taratura;

– infine, riporta lo strumento alle condizioni iniziali e toglie la simulazione sul DCS.

Il tempo impiegato per tutto l’intervento di sostituzione dello strumento è stato veramente breve, molto minore di quello che impiegava prima. C’è tempo di far qualcos’altro prima di rientrare.

Con un click su un altro hot spot presente sul fluogramma relativo all’area d’impianto dove si trova, l’operatore ottiene tutti gli OdM aperti su quella Sede Tecnica. Si accorge che c’è una richiesta pendente di taratura dei finecorsa di una valvola on-off.

L’operatore conosce quella valvola: ha una corsa molto breve. Solitamente è necessario eseguire molte manovre di apertura e chiusura prima di trovare il giusto appostamento meccanico dei finecorsa. Era veramente complicata la comunicazione via radio con l’operatore di Sala Manovra. Ma ora, grazie al Mobic è possibile movimentare la valvola in autonomia ed è tutto molto più semplice quando è la stessa persona a manovrare e a vedere gli effetti del comando.

Al suo rientro l’operatore scrive una Nota Tecnica per ogni intervento effettuato. Ora non ha più il problema di «dove» archiviarla e «come» rendere noto ai suoi colleghi di reparto cosa è stato modificato sull’impianto. La nota sarà «linkata», tramite un’apposita icona sul fluogramma, al dispositivo interessato. Così la «storia» di quel dispositivo resterà disponibile, a portata di click, a chiunque in futuro avrà necessità di operare nella stessa area d’impianto, probabilmente un altro operatore, che potrà trarne profitto sforzandosi di migliorare ulteriormente le procedure, per lasciare un segno della sua intelligenza e della sua perizia.

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