La scarpa che aiuta a camminare dopo un ictus

Sarà in vendita entro un anno la scarpa terapeutica progettata per migliorare il recupero dopo l’ictus.

di Lisa Ovi

Journal of NeuroEngineering and Rehabilitation pubblica i risultati degli studi clinici condotti su di una scarpa terapeutica, iStride, realizzata presso la della University of South Florida per favorire il recupero motorio dopo un ictus. Il dispositivo ha dato ottimi risultati e dovrebbe raggiungere il mercato entro la fine dell’anno.

Dopo un ictus, i pazienti possono sperimentare debolezza muscolare o la parziale paralisi di un lato del corpo, con notevoli effetti sull’andatura della camminata. L’asimmetria dell’andatura è associata allo scarso equilibrio, una delle principali cause di problemi degenerativi che rendono le persone più suscettibili a cadute e lesioni.

Il dispositivo iStride viene legato alla scarpa della gamba sana e genera un movimento all’indietro, che esagera il passo del paziente, rendendo più difficile camminare. La difficoltà rafforza la gamba colpita dall’ictus, favorendo un’andatura più simmetrica una volta rimossa la scarpa. Il piede compromesso indossa una scarpa coordinata che rimane ferma. Il movimento all’indietro della scarpa viene generato passivamente reindirizzando la forza verso il basso di chi lo indossa, lasciando così l’individuo in controllo. A differenza di molti degli esistenti dispositivi di riabilitazione dell’andatura, l’iStride è passivo, portatile, indossabile e non richiede alimentazione esterna.

Lo studio è stato condotto su sei volontari di età compresa tra 57 e 74 anni, colpiti da ictus non più di un anno prima dello studio e affetti da un’asimmetria sufficiente ad influire sulla loro capacità di camminare. Ciascuno ha ricevuto dodici sessioni di allenamento della durata di 30 minuti nell’arco di quattro settimane. Con la guida di un fisioterapista, la simmetria dell’andatura dei pazienti e la deambulazione funzionale sono state misurate utilizzando il sistema ProtoKinetics Zeno Walkway nel Human Functional Performance Laboratory presso la USF. Ognuno dei partecipanti ha visto un miglioramento nella simmetria e nella velocità della propria andatura.

I ricercatori hanno confrontato il proprio metodo con uno studio precedentemente condotto sull’allenamento con tapis roulant a cintura divisa (SBT). Questa attrezzatura consente alle gambe di muoversi a velocità diverse, costringendo il paziente a compensare i propri movimenti per rimanere sul tapis roulant. La camminata dipende dal contesto in cui i segnali visivi influiscono sulla rapidità con cui ci si prova a muovere e sulla direzione che si desidera prendere. L’iStride consente ai pazienti di adattarsi di conseguenza. Il movimento su un tapis roulant è prevedibile e posiziona gli individui in uno scenario statico.

La portabilità di iStride consente ai pazienti di allenarsi a camminare di nuovo in un ambiente normale con maggiore frequenza e più a lungo. I ricercatori stanno ora lavorando su di una sperimentazione clinica a domicilio con 21 partecipanti e si aspettano di pubblicare nuovi risultati entro il prossimo anno.

(lo)

Related Posts
Total
0
Share