La tecnologia di tracciamento di Apple e Google è presente in 23 paesi

I giganti della tecnologia hanno concordato con diversi stati americani le modalità di utilizzo del loro sistema Bluetooth per rintracciare le infezioni da coronavirus.

di Patrick Howell O’Neill

Apple e Google stanno rilasciando la loro tanto attesa tecnologia di “notifica dell’esposizione” per aiutare le autorità sanitarie globali a monitorare la pandemia di coronavirus. I governi di tutto il mondo possono ora utilizzare la tecnologia nelle proprie app di tracciamento dei contatti, previa approvazione dei due giganti della tecnologia. 

La ricerca dei contatti – rintracciare coloro che potrebbero essersi incontrati con una persona contagiata – è una strategia importante e comprovata che gli scienziati hanno utilizzato per combattere con successo focolai che vanno dall’Ebola all’HIV. Negli ultimi mesi, molti paesi hanno lavorato per utilizzare varie tecnologie, comprese le app per telefoni cellulari, per cercare di tenere il passo con la portata e la velocità della pandemia. 

Più di due decine di paesi ha già rilasciato app di tracciamento dei contatti, ma la versione di Apple-Google dovrebbe accelerare notevolmente il processo: la loro partnership significa che quasi tutti gli smartphone nel mondo saranno in grado di rilevarsi a vicenda e condividere informazioni sulla potenziale esposizione alla malattia. I paesi che hanno sviluppato i propri sistemi hanno incontrato problemi tecnici e legati alle libertà civili che il progetto della Silicon Valley spera di affrontare.

La diffusione dell’app conta

Apple e Google hanno affermato che oggi 22 governi nazionali nei cinque continenti, così come diversi stati americani, hanno ottenuto l’accesso all’API. Ci sono miliardi di persone nei paesi partecipanti, ma tra gli assenti si annoverano la Francia, che ha obiezioni sul funzionamento dell’API, e il Regno Unito, che sta ancora cercando di capire se adotterà il sistema Apple-Google.

Questa tecnologia ha fornito un’esemplificazione del potere della Silicon Valley durante la crisi globale. Anche se le autorità in Europa, Asia e Nord America hanno spinto Apple e Google a  costruire un sistema centralizzato di tracciamento del controllo, le aziende hanno agito di testa loro e hanno creato un sistema decentralizzato in difesa della privacy che richiede più livelli di consenso, utilizza i segnali Bluetooth anziché il rilevamento della posizione ed è pensato per essere più affidabile per le persone con vecchi modelli di telefono.

“Ciò che abbiamo creato non è un’app, anzi, le agenzie di sanità pubblica incorporeranno l’API nelle loro app che le persone installeranno”, hanno dichiarato Apple e Google in una nota. “La nostra tecnologia è progettata per far funzionare meglio queste app. Ogni utente può decidere se attivare o meno le notifiche di eventuali contatti. Il sistema non raccoglie o utilizza la posizione dal dispositivo e se a una persona viene diagnosticato il covid-19, sta a lei decidere se segnalarlo o meno nell’app per la salute pubblica. L’adozione da parte degli utenti è la chiave del successo e crediamo che queste solide protezioni della privacy siano anche il modo migliore per incoraggiare l’uso di queste app”.

Entrambe le aziende affermano che, man mano che la pandemia avrà fine nei diversi paesi, elimineranno la tecnologia di rintracciamento. La loro app può aiutare ad affrontare la diffusione della pandemia e far parte di un processo di riapertura delle economie in tutto il mondo, ma epidemiologi e tecnologi concordano ampiamente sul fatto che non potrà risolvere il problema da sola. La traccia dei contatti in genere richiede una integrazione con gli altri sistemi; gli esperti affermano, infatti, che l’America avrà bisogno di oltre 100.000  operatori sanitari per il lavoro sul territorio. 

(rp)

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