La variante sudafricana è una sfida per i vaccini

Novavax afferma che il suo vaccino è risultato efficace all’89 per cento nelle sue ultime sperimentazioni, ma solo al 50 per cento contro la variante sudafricana.

di Charlotte Jee

Due nuove serie di risultati sui vaccini annunciati oggi suggeriscono che la variante sudafricana del virus offre una certa resistenza all’azione del vaccino. Novavax e Johnson & Johnson hanno entrambi annunciato che gli studi clinici in fase finale hanno dimostrato che i loro vaccini sono efficaci nel prevenire le malattie, ma che questa efficacia diminuisce quando si ha a che fare con la variante sequenziata in Sud Africa, nota come B.1.351. 

Il vaccino di Novavax dimostra un’efficacia complessiva dell’89 per cento e dell’86 per cento contro la variante britannica, nota come B.1.1.7. Ma nella parte sudafricana dello studio, dove la maggior parte delle persone aveva la variante sudafricana del virus, il vaccino è stato efficace solo al 50 per cento (simile al livello di protezione conferito dalla maggior parte dei vaccini antinfluenzali).

Il Regno Unito ha acquistato 60 milioni di dosi del vaccino, che sarà prodotto localmente. Novavax è una piccola azienda statunitense che ha ricevuto 1,6 miliardi di dollari dal governo degli Stati Uniti nell’ambito dell’operazione Warp Speed.  

Nel frattempo, uno studio per il vaccino monodose realizzato da Johnson & Johnson ha annunciato oggi che il suo vaccino era complessivamente efficace al 66 per cento nel prevenire il covid-19, ma la percentuale scendeva al 57 per cento in Sud Africa. Lo studio ha reclutato migliaia di sudafricani tra settembre e dicembre, proprio mentre la variante pericolosa si stava diffondendo in modo rapido. Questo vaccino era molto atteso perché viene somministrato in un’unica iniezione ed è molto più facile da conservare rispetto ai vaccini MRNA prodotti da Moderna e Pfizer che sono stati autorizzati negli Stati Uniti il mese scorso e che devono essere mantenuti a temperature molto basse.

Novavax e Johnson & Johnson non sono gli unici produttori di vaccini a scoprire che il loro prodotto è meno efficace contro la variante sudafricana. Moderna e Pfizer hanno recentemente riferito che i loro vaccini non funzionano altrettanto bene contro di essa, sebbene i produttori siano fiduciosi di poter portare sul mercato in tempi brevi versioni aggiornate per combattere il cambiamento del virus. 

Gli Stati Uniti hanno segnalato ieri i primi casi noti della variante sudafricana in due persone in South Carolina. Queste persone non avevano avuto contatti tra loro, il che suggerisce che B.1.351 potrebbe già essersi diffuso in alcune parti degli Stati Uniti.


(rp)

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