Le automobili a guida autonoma stanno mettendo a rischio il lavoro di 4 milioni di americani, ma potrebbero generare una industria da $7 trilioni.

Dal portare avanti una carriera legata alla strada, al trovarsi per strada: Ecco una delle conseguenze della guida autonoma.

di Erin Winick

Le vetture interamente autonome colpirebbero duramente la forza lavoro statunitense. Secondo il Bureau of Labor Statistics, più di 3.8 milioni di lavoratori operano veicoli a motore per lavoro. Il dato include il lavoro svolto dai camionisti, una delle professioni più comuni fra tutti i 29 stati USA, con i suoi oltre 1.7 milioni di professionisti. I camion autonomi potrebbero essere i primi veicoli a guida autonoma a entrare in circolazione, con prevedibili conseguenze per gli operatori umani del settore (vedi “10 Breakthrough Technologies 2017: Self-Driving Trucks”).

Pur considerando la fine o il cambiamento di alcune occupazioni, però, assisteremo alla nascita di nuovi ruoli grazie all’introduzione della guida autonoma. Una professione che sta già prendendo forma è quella dell’operatore di veicoli da remoto. Questi operatori svolgerebbero una funzione analoga a quella degli controllori del traffico aereo negli aeroporti, monitorando flotta di veicoli e fornendo assistenza in caso di necessità. Secondo il San Francisco Chronicle, startup come Phantom Auto starebbero già sviluppando la tecnologia per abilitare questi centri di comando.

Anche le corse a bordo di taxi robotizzati in futuro saranno differenti. Un rapporto di Intel prevede che fino a $7 trilioni verranno investiti entro il 2050 nella nuova “economia dei passeggeri”. Massaggiatori e estetisti potrebbero presto assistere all’apertura di nuovi spazi per offrire i loro servigi durante le corse; ovviamente, non tutti i professionisti riusciranno a ricoprire queste nuove mansioni. Tassisti, camionisti e addetti alle consegne dovranno cominciare a considerare la loro prossima mossa professionale.

(MO)

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