Le IA di riconoscimento facciale crescono grazie a foto prese online senza il consenso dei legittimi proprietari

Un rapporto della NBC rivela come foto di volti vengano prese regolarmente dai siti web per procedere con l’addestramento degli algoritmi di riconoscimento facciale.

di Charlotte Jee

L’ultimo esempio: A gennaio IBM ha pubblicato un data set di quasi mezzo milione di foto, raccolte da Flickr ed etichettate sulla base di dettagli quali il tono della pelle. La società ha presentato il data set come parte dei suoi sforzi per ridurre il problema (molto reale) dei pregiudizi nei sistemi di riconoscimento facciale. Eppure, riporta la NBC, le foto sono state prese senza alcun consenso, ed è ormai pressoché impossibile rimuoverle dal data set.

Uno sporco segreto: IBM non è sola. Nella loro corsa per cercare di migliorare la propria tecnologia per il riconoscimento facciale, le società hanno bisogno di accedere a un vasto numero di immagini per alimentare i loro algoritmi. Prendere immagini da internet, ovviamente, è una soluzione rapida – anche se eticamente discutibile.

Progressi rapidi: Il riconoscimento facciale sarà anche una valida soluzione per sbloccare il vostro smartphone, ma potrebbe anche diventare un potente strumento di sorveglianza. Il suo utilizzo si sta espandendo rapidamente senza alcuna particolare supervisione, un fatto che sta scatenando crescenti richieste di regolamentazione.

Tensioni: Gli algoritmi per il riconoscimento facciale non vantano una particolare accuratezza nel distinguere volti che non siano di carnagione bianca, e possono persino sbagliare sesso sulla base di fattori come la lunghezza dei capelli. Introducendo nei dati di addestramento più immagini di donne di colore, o uomini con capelli lunghi, si potrebbero risolvere questi problemi. Ma farlo senza ottenere il consenso delle persone prima di usare le loro foto metterà molte persone a disagio.

(MO)

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