L’esercizio della salute

Il Presidente della FMSI (Federazione Medico Sportiva Italiana) Maurizio Casasco è intervenuto alle Nazioni Unite di New York nell’ambito dell’audizione sulle azioni di prevenzione delle malattie non trasmissibili, organizzata con il supporto del WHO.

di MIT Technology Review Italia

Il 5 luglio il Presidente della FMSI Maurizio Casasco ha parlato, di fronte a una platea di autorevoli personalità ed esperti, dell’esperienza della Federazione Medico Sportiva Italiana in merito alla cultura della prevenzione, in cui la riduzione del rischio rappresenta il fattore preminente, basandosi sullo studio quotidiano degli atleti d’élite, allo scopo di trasferirne i risultati a beneficio dell’intera popolazione.

Casasco ha preliminarmente sottolineato che «l’importanza del background culturale e scientifico della FMSI parte da lontano, con i suoi 90 anni storia, e raccoglie l’eredità di quel sistema che ha portato alla nascita della prima Scuola universitaria al mondo di Specializzazione in Medicina dello Sport, proprio a Milano, nel 1957».

Passando al problema della prevenzione, Casasco ha sottolineato che «l’infiammazione è, come ormai universalmente riconosciuto, la causa primaria delle malattie non trasmissibili e la ricerca ha bene evidenziato vari metodi di prevenzione e di riduzione del rischio. Tra questi, la riduzione calorica può apportare benefici signficativi, ma necessita di elementi quali la qualità dei cibi e la specificità dei relativi componenti».

Ha quindi rilevato come l’esercizio fisico rappresenti il primo e più utile strumento di riduzione dell’infiammazione e, quindi, di prevenzione accessibile a tutti per la salute della popolazione mondiale.

È infatti dimostrato che la giusta dose di esercizio fisico – come illustrato nelle linee guida di Exercise Prescription for Health, elaborate dalla Federazione Europea di Medicina dello Sport, di cui Casasco è presidente – è lo strumento fondamentale nella prevenzione primaria, secondaria e terziaria, nello specifico, per le malattie non trasmissibili.

Recenti ricerche epigenetiche hanno avvalorato gli effetti positivi dell’esercizio fisico sulle cellule malate, con conseguenze estremamente importanti per il patrimonio epigenetico transgenerazionale. In poche parole, la prevenzione primaria comincia prima del concepimento e continua per tutta la vita, al fine di migliorare l’età biologica rispetto all’età anagrafica.

«La prescrizione dell’attività fisica nella giusta dose ippocratica da parte dello specialista in Medicina dello Sport», ha concluso il presidente della FMSI, «certamente non annulla il rischio, ma può diventare uno strumento formidabile di conoscenza da mettere a disposizione di tutta la popolazione mondiale, proprio al fine di contrastare le patologie non trasmissibili attraverso la prevenzione».

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